ECOMEMORIA: un progetto per ricordare gli antifascisti cileni e italiani scomparsi contro Pinochet

 

…che abbiano la certezza che il seme che consegnammo alla coscienza degna di migliaia di cileni non potrà essere distrutto…”

Salvador Allende – 11 settembre 1973

 

 

L’11 settembre è una data ormai entrata nella storia del mondo con le immagini delle Torri di New York abbattute dall’attentato terroristico.

Ma c’è un altro 11 settembre che è ancora ben vivo nella memoria, anche personale, di moltissimi uomini e donne. In quel giorno del 1973, un colpo di stato militare guidato dal generale Augusto Pinochet distrusse la democrazia del Cile e destituì il legittimo governo di Salvador Allende espresso dalla coalizione di Unidad Popular.

La repressione fu feroce con circa 3.500 oppositori assassinati ed oltre un migliaio scomparsi nelle prigioni militari. Per 17 anni la dittatura “sperimentò” in Cile i dettami neoliberisti, lacerando il tessuto sociale, aumentando a dismisura le disuguaglianze tra ricchi e poveri, violando diritti umani, plasmando una società autoritaria e gerarchica. Tre anni dopo i generali argentini avrebbero fatto tesoro della lezione cilena cancellando con 30.000 desaparecidos una intera generazione.

 

Su questa pagina nera molti cileni, che pagarono con il carcere e l’esilio la loro militanza politica, continuano a chiedere giustizia (lo hanno fatto anche dopo l’arresto londinese di Pinochet del’98), a produrre informazione e trasmissione della memoria non solo per onorare gli scomparsi ma per impedire che il mondo dimentichi.

“Riforestando il pianeta, riforestando la coscienza” questa la sintesi del progetto ECOMEMORIA, nata dal gruppo inglese degli esuli cileni: per ogni vittima della dittatura militare un albero a ricordo, nelle diverse città europee, negli USA, Australia o Canada. Fino alla creazione di un bosco in Cile, prescelta con ampio coinvolgimento locale. Una sorta di “memoria vivente” che attraverso la tutela di piante indigene ormai in via di estinzione permetta alle future generazioni di conoscere la storia del proprio paese.

 

Anche in Italia il progetto ha mosso i primi passi attraverso lo stimolo e la proposta del Comitato esuli cileni, che ha in Vicente “Urbano” Taquias uno dei più attivi esponenti.

Fino ad oggi quattro comuni piemontesi hanno aderito all’iniziativa (Alessandria, Rivalta Bormida, Novi Ligure, Ovada) organizzando iniziative e piantando alberi.

Questi incontri hanno ricordato non solo antifascisti cileni quali Luis Emilio Orellana Perez (membro del pc, arrestato e ucciso con 5 suoi compagni),  i fratelli Perez Vargas – Carlos Freddy, Aldo Gonzalo, Dagoberto, Ivan Renato e Mireya – militanti del MIR assassinati o scomparsi, Lumi Videla Moya, giornalista e militante anch’essa del MIR, ma anche la vicenda umana e politica di 31 cittadini italiani che condivisero la sorte dei loro compagni cileni.

Tra questi Donato Jaime Patricio Avendano, del comitato centrale del pc cileno, arrestato nel 1976 e scomparso, Isidro Miguel Angel Bizzarro Meniconi ed Eugenio Ivan Montti Corsero, militanti del MIR, sequestrati e fatti sparire dagli agenti della DINA di Pinochet.

Per questi ed altri nostri concittadini, nonostante le segnalazioni ed i materiali consegnati alla magistratura italiana, non vi è stata ancora nessuna comunicazione a carico di responsabili e mandanti.

Ecomemoria è importante anche per loro.

 

Per informazioni e contatti:

Gruppo ECOMEMORIA www.ecomemoria.com

Vicente “Urbano” Taquias 3283120526