NEWS gennaio 2014

a cura di paolo pinardi
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1.  Balkan memory – giornata del Ricordo
domenica 9 febbraio alle ore 17,30 allo spazio Ligera di via Padova 133.
presentazione del libro
“Eravamo in tanti” di Eros Sequi - Prima Edizione Italiana 2001 ComEdit 2000 - Seconda Edizione Italiana 2013 Edizioni Cultural Box



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"Sparano lontano: I nostri attaccano Cazma, e noi difendiamo le spalle, qui sul poggio di Mustafina, dove abbiamo appena finito di scavare le trincee con i badili ostili alla terra gelata. Con il mio sonno arretrato, non rimesso nella notte passata in servizio dalle 24 al mattino."

 Durante la presentazione:

- stralci del filmato della Bbc “Fascist Legacy
- brani del libro letti da Renato Sarti
- Giulio Cuzzi, partigiano nell’esercito popolare yugoslavo e fondatore del circolo culturale B. Brecht
- Luigi Lusenti, curatore del libro

- Giuseppe Natale, Anpi Crescenzago

- Paolo Pinardi, ilponte.it

"Eravamo in tanti" è il diario partigiano di Eros Sequi, combattente nell'Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo durante la Resistenza. L'8 settembre del 1943 ben 340.000 soldati italiani, inquadrati in molteplici divisioni, occupavano il suolo della Jugoslavia. Molti di loro, al momento dell'armistizio, aderirono alla lotta partigiana e furono la parte più consistente di quei 40.000 nostri connazionali che parteciparono alla lotta contro fascisti, ustascia e nazisti nei Balcani.
Un'altra fetta fu rappresentata dagli italiani autoctoni, nati o residenti in Jugoslavia, specialmente in Istria, Quarnero e costa dalmata.
Sequi non apparteneva né agli uni né agli altri. Svolgeva a Zagabria un incarico lavorativo: direttore dell'Istituto italiano di Cultura. Aveva già in odio fascismo e Casa Savoia quando l'8 settembre visse, all'interno della nostra legazione nella capitale croata, lo scempio fatto dell'Italia da una classe dirigente vile e codina.
Eros Sequi nacque il 15 ottobre 1912 a Possano (Treviso). Da bambino si trasferì in Toscana, compiendovi tutti gli studi, compresi quelli universitari. Si laureò nel 1934 alla Normale di Pisa. Lavorò al Ministero dell’istruzione e fu insegnante in scuole del Dodecaneso.
Trasferito a Zagabria, ricoprì il ruolo di docente presso la cattedra di lingua e letteratura italiana e di responsabile dell’Istituto di cultura Italiana. Dopo l’8 settembre del ‘43 aderì al movimento partigiano. Dal 1944 ebbe incarichi politico-culturali, fondando e redigendo vari fogli partigiani in lingua italiana, ultimo dei quali la “Voce del Popolo” che diverrà il quotidiano della minoranza Italiana. Fu tra i fondatori dell’Unione degli Italiani di Istria e di Fiume. A lui si deve anche la nascita delle riviste “Arte e cultura” ed “Orizzonti”.
Caduto in disgrazia con le autorità croate che lo accusavano di mantenere legami troppo stretti fra la minoranza italiana dell’Istria e la madrepatria, Sequi si trasferì all’Università di Zagabria e poi a quella di Belgrado, ove arrivò ad essere preside di cattedra.
È morto a Belgrado, nel 1995.
Insignito più volte delle più alte onorificenze dalle massime autorità italiane e straniere, sia per la sua militanza nella resistenza che per la produzione artistica e letteraria, Eros Sequi è una delle figure più significative della cultura italiana in Jugoslavia.
“Eravamo in tanti”, è la sua prima ed unica opera pubblicata in Italia.

per info:
martesanadue@ilponte.it - 3398245558
info@ligera.it

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