NEWS novembre 2012

a cura di paolo pinardi
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1. quartiere adriano: l’assessora confusa il cdz ai suoi ordini e il quartiere a pezzi - 2 a segrate i primi licenziamenti con il nuovo art. 18 e i prossimi banchetti referendum a difesa del lavoro - 3. il 25 novembre alle primarie del centrosinistra tra i due litiganti meglio il terzo: vota vendola - 4. la mula di sant'ambrogio e i rom a milano- 5. le conclusioni deludenti del sinodo - 6. i prossimi banchetti referendum a difesa del lavoro e una lettera agli iscritti pd - 7. bè...che c'è da ridere - 8. i quarantanni del teatro officina -  9. tiziano rossi e mario santagostini alla casa della poesia del trotter- 10. le case popolari di via celentano in mostra alla biblioteca di via don orione - 11. cento passi in zona 2 - 12. seminario teatrale sulla comicità con Piero Lenardon 

 

1.
L'assessora confusa, il consiglio di zona ai suoi ordini e il quartiere Adriano che ne paga le conseguenze

di Paolo Pinardi
Novità sul quartiere Adriano e tanti incontri e confronti interessanti, ma alla fine l'amministrazione fa quello che vuole.

I nostri lettori conoscono già il comunicato approvato dalla riunione iscritti Sel del 10 ottobre, (di seguito allegato A) che ha contribuito ad accellerare un confronto finalmente esplicito e trasparente; il 17 ottobre la riunione del Comitato quartiere Adriano per una scuola Media decide una lettera firmata da altri 9 soggetti operanti nel nostro territorio (allegato B) rivolta all'amministrazione comunale e al consiglio di zona, la risposta dell'assessore De Cesaris (allegato C) e la controrisposta del comitato Adriano (allegato D) all'assessore.
Probabilmente comunicato e scambi di lettere hanno come conseguenza la velocizzazione dei tempi da parte del costruttore privato che il 31 ottobre protocolla la variante all'accordo di programma Adriano - Marelli e del presidente della
commissione urbanistica che la convoca con all'odg la stessa approvazione della variante il 13 novembre, il giorno prima
dell'assemblea nel quartiere prevista da tempo con la presenza dell'assessore stesso.
E' possibile accedere al video sia della commissione che dell'assemblea sul blog http://alebattaglia.wordpress.com/

Perchè nel momento in cui diventa concreta la possibilità di rimettere in discussione la speculazione edilizia su Adriano 60
tornando a farne un bene pubblico adibito a polo scolastico e servizi pubblici si vuole insistere su una variante Adriano -
Marelli che conferma e aggrava la colata di cemento per case ad edilizia libera (circa 700 appartamenti distribuiti anzichè
su 3 torri da oltre 20 piani su 3 casermoni a C di 10 piani ciascuno quando tra le case già realizzate ve ne sono almeno circa 500 vuote), elimina piscina e centro sportivo al posto di una scuola media senza verde intorno rinchiusa come la scuola materna tra case e centro commerciale: il costruttore privato si impegna formalmente a terminare la scuola media addirittura entro il 2016 ma nella sostanza c'è il rischio concreto delle calende greche come per altre opere non avendo un quattrino per via degli appartamenti invenduti.
La confusa e contradditoria tesi (affermata e negata più volte durante l'assemblea del 14) dell'assessore all'urbanistica
che si possono tenere aperte entrambe le soluzioni che prevedono la stessa scuola media sia su Adriano-Marelli che su Adriano 60 in attesa delle elezioni regionali, non avrebbe come logica conseguenza fermare l'approvazione della variante Adriano-Marelli anzichè forzare come ha fatto il presidente della commissione urbanistica del cdz2 nella riunione del 13 novembre rimanendo isolato vista la contrarietà dei consiglieri Pd intervenuti, dei comitati presenti e persino dell'opposizione di centrodestra (meglio che stessero zitti visto il disastro combinato negli anni scorsi su questo argomento).
E dove'era il presidente della commissione urbanistica insieme ai 2 colleghi della scuola e della sanità  (intervenuti a difesa
dell'assessore oltre che dello stesso presidente della comm. urb.) quando nel novembre scorso veniva firmato dalla De Cesaris l'accordo con la Regione su Adriano 60; il consiglio di zona non è uno strumento tecnico amministrativo al servizio dell'assessore di turno, ma un organismo democraticamente eletto che rappresenta il territorio e che si deve esprimere su tutto ciò che lo riguarda; del resto affermare, come è stato fatto nelle settimane scorse,  che il comunicato Sel esprime una posizione ideologica o chiedere di togliere dalla delibera approvata dalla commissione coesione sociale il potenziamento del ruolo e delle funzioni del cdz sul campo rom di via idro suona come conferma alla tesi della riduzione tecnico burocratico del cdz e di mancanza di autonomia e coraggio politico amministrativo.
Ora che Aler è debole senza padrini e scampato il pericolo di vedere assegnata la volumetria ad una cosca calabrese, perchè non riaprire la trattiva (Aler per statuto non può diventare un'agenzia immobiliare che compra e vende volumetria),
superando lo scambio che fu fatto nel 2009 tra Comune e Regione e preparando l'altra soluzione da mettere immediatamente all'attenzione della nuova giunta regionale anche nella speranza che cambi il vento al palazzone: non ci si dica continuamente che la nuova amministrazione del più potente Comune d'Italia (dove il vento è già cambiato) sia impotente verso un costruttore privato nel caso di Adriano-Marelli e verso un ente pubblico per Adriano 60.
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Allegato A
Mercoledì 10 ottobre si è tenuta la riunione degli iscritti di Sel zona 2 che tra i vari argomenti discussi ha approvato un odg su via Adriano 60 che qui di seguito pubblichiamo.

"Anche alla luce dell'arresto dell'assessore regionale alla casa Zambetti e sulla base della criticità sempre espressa da Sel zona 2, chiediamo formalmente all'Amministrazione comunale ed in particolare all'assessore all'urbanistica di attivarsi immediatamente affinchè l'accordo di programma riguardante via Adriano 60 venga revocato e annullato.
Invitiamo il consiglio di zona 2 ad esprimersi anagolmente in questa direzione.
Chiediamo altresì che il gruppo consiliare di Sel a palazzo Marino si muova in questa direzione con gli atti che riterrà più opportuni."

Una vicenda di speculazione edilizia che i nostri lettori conoscono per i due articoli pubblicati in passato
(www.ilponte.it/news%20giugno.html)
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Allegato B

Al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia
Al Vice Sindaco Maria Grazia Guida
All’Assessore Sviluppo del Territorio Lucia De Cesaris
All’Assessore Casa e Demanio Lucia Castellano
Al Presidente del Consiglio di Zona 2 Mario Villa
Oggetto: la scuola media e l’Accordo di Programma Regione-Comune-Aler sull’area di Via Adriano 60.
E’ noto a tutti che nel quartiere Adriano non c’è una scuola secondaria di primo grado e che i nostri figli, dopo la scuola primaria, devono migrare nelle scuole medie dei quartieri limitrofi.
Da anni i cittadini-genitori del quartiere, con continuità, hanno richiesto che il Comune di Milano costruisse un edificio scolastico adatto ad ospitare classi per la scuola media; il MIUR è favorevole alla formazione di nuove classi, se ci fossero gli spazi adatti. Le precedenti amministrazioni comunali guidate dai Sindaci Albertini e Moratti hanno promesso ma non hanno mantenuto. Il Sindaco Pisapia, durante la campagna elettorale ha visitato il nostro quartiere ed ha preso precisi impegni con i cittadini. La realizzazione della scuola media nel Q.re Adriano è stata inserita nel programma della coalizione di centro-sinistra per l’elezione del Presidente di Zona 2.
Sarebbe grave non si riuscire a tener fede agli impegni presi.
Con l’Assessore De Cesaris abbiamo stabilito un rapporto di collaborazione al fine di trovare una soluzione per la realizzazione della nuova scuola media per il quartiere Adriano. A fine settembre 2011 ci fu prospettata una soluzione: modificare la convenzione stipulata con la società GEFIM per l’attuazione del P.I.I. Adriano- Marelli-Cascina San Giuseppe; fu riferito che era in corso un dialogo e che le parti erano molto vicine a trovare un accordo. E’ passato un anno e la trattativa non ha prodotto alcun risultato. La GEFIM tergiversa, probabilmente ha qualche difficoltà a trovare le risorse necessarie per far fronte agli impegni già sottoscritti (la scuola materna/nido prevista nell’accordo già sottoscritto nel 2006, attende ancora di essere costruita, a fronte di una domanda di servizi per l’infanzia tra le più critiche dell’intera città di Milano) e quindi riteniamo che sarà molto difficile che sia in grado di assumersi ulteriori oneri (la stima di costo per la nuova scuola media è superiore a 8 milioni di euro).
In Via Adriano 60 c’è un edificio scolastico inutilizzato: fino a 2 anni fa era la sede di una scuola di formazione professionale, denominata C.F.P. “A. Grandi”, affidata alla Provincia di Milano. E’ di proprietà della Regione Lombardia che, dopo il trasferimento dei corsi professionali in altra sede, ha deciso di farne oggetto di una speculazione edilizia. Ha ottenuto dal Comune di Milano, nel 2009, il cambio di destinazione d’uso dell’area da SC a “residenziale/commerciale”. Nel 2011 l’Assessore De Cesaris, nonostante il parere negativo del Consiglio di Zona 2, ha sottoscritto un accordo di Programma con ALER (cui la Regione ha ceduto l’area) per la costruzione di case e spazi commerciali
I Comitati e le Associazioni del quartiere hanno sempre dichiarato la loro contrarietà all’Accordo perché nel nostro quartiere ci sono molte case già costruite e invendute. Dopo il trasferimento della scuola professionale avevamo sperato che quell’edificio scolastico di proprietà pubblica potesse soddisfare i bisogni di spazi scolastici e non solo (nel quartiere non abbiamo una biblioteca, manca una palestra, non ci sono spazi per l’aggregazione giovanile, ecc.). Avevamo rinunciato al nostro progetto sull’area di Via Adriano 60 solo quando l’Assessore De Cesaris e i tecnici comunali ci hanno assicurato che l’accordo con GEFIM per la realizzazione della scuola secondaria di primo grado era praticamente fatto: l’Assessore De Cesaris nel corso dell’assemblea pubblica del 28 maggio ha dichiarato che la scuola media sarebbe stata
funzionante con l’inizio dell’anno scolastico 2014/2015.
Da maggio ad oggi ci risulta che non sia successo nulla di nuovo. E’ probabile che GEFIM stia tergiversando: da un lato ha necessità di trovare un accordo per modificare il P.I.I. perché l’attuale congiuntura non è favorevole, per un altro verso
non è credibile se prende ulteriori impegni per costruire la scuola media quando, per esempio, non ha ancora avviato le procedure per la costruzione dell’edificio nido/materna che doveva aver già costruito perché previsto nella Convenzione firmata nel 2006.
Allo stato dei fatti non abbiamo alcuna certezza di veder realizzata la scuola, nei tempi previsti dall’Assessore De Cesaris sui terreni compresi nel perimetro del P.I.I. “Adriano-Marelli”.
Riteniamo quindi che l’unica possibilità che abbiamo di poter realizzare una scuola media nel quartiere Adriano, in tempi ragionevoli (max 2 anni) sia quella di riutilizzare, previa ristrutturazione e adeguamento normativo, l’ex C.F.P. “A. Grandi” di Via Adriano 60.
I recenti fatti che hanno coinvolto la Regione Lombardia e l’ALER, l’arresto dell’Assessore regionale alla Casa Zambetti succube dei poteri mafiosi e della criminalità organizzata e che comprava voti dall’ndangheta, le assunzioni di parenti di
mafiosi all’ALER, la scoperta di infiltrazioni mafiose nelle costruzioni, ove ci fosse bisogno di ulteriori prove, dimostrano che l’operazione di trasformazione urbanistica dell’area di Via Adriano 60, forse, non è solo una speculazione edilizia su una proprietà pubblica che va contro l’interesse generale.
Noi chiediamo, quindi, che l’Accordo di Programma “Adriano 60” venga rimesso in discussione in toto. La proprietà di Via Adriano 60 è un bene pubblico e tale deve restare. La Regione Lombardia è solo nominalmente la proprietaria dell’area, quell’area è nostra, di tutti i cittadini. Tutti insieme dobbiamo decidere quale sia il migliore utilizzo di quegli spazi, non si può indugiare oltre. Regione Lombardia non può anteporre ai bisogni dei cittadini, una speculazione edilizia per l’interesse di pochi e magari anche poco puliti
Noi chiediamo che il Comune di Milano stia dalla nostra parte. Il Comune di Milano ci deve aiutare, con tutte le sue energie, a far cambiare idea alla Regione Lombardia ed all’ALER. Con l’Amministrazione Comunale vogliamo realizzare un
progetto condiviso, di democrazia partecipata, per individuare le funzioni pubbliche che si possono realizzare sul complesso di Adriano 60 recuperando, per quel che è possibile, gli edifici esistenti.
Tra pochi mesi ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio e della Giunta Regionale. Ai candidati che verranno in quartiere a chiedere il voto noi chiederemo, prioritariamente, un impegno a rivedere completamente l’Accordo di Programma per Adriano 60. Chiederemo un impegno formale a non votare alcun documento che non abbia prima ottenuto il placet dei cittadini del quartiere.
Chiediamo che Regione Lombardia conceda il comodato gratuito degli edifici scolastici di Via Adriano 60 e che il Comune di Milano si impegni a trovare i denari per finanziare la realizzazione della scuola media con un progetto condiviso con i cittadini, in tempi ragionevolmente brevi.
In attesa di risposta, sollecita, cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti.
Il presente documento, promosso dal Comitato “Quartiere Adriano per una scuola media”, è condiviso e sottoscritto anche da:

Comitato Genitori Scuola Elementare di Via San Mamete
Comitato Genitori Scuola Elementare di Via Bottego
ANPI - Sezione di Crescenzago
Legambiente – Circolo di Crescenzago
Associazione Villa Pallavicini
Casa della Carità
Comitato “Vivere in Zona 2”
Sinistra Ecologia e Libertà – Zona 2
Martesanadue
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Allegato C

Gentili tutti,
ho letto con attenzione, la comunicazione inviataci in data 1 novembre 2012.
Innanzitutto alcune precisazioni.
L’accordo di programma, cd. Adriano 60, è stato sottoscritto da questa amministrazione esclusivamente allo scopo di non perdere l’opportunità di poter realizzare una scuola e, soprattutto, per conservare il finanziamento già ottenuto per la stessa. Proprio in considerazione della priorità della costruzione di una scuola media, questo assessorato, ha ottenuto che nell’accordo si prevedesse la possibilità per il Comune di optare anche per questa tipologia di scuola.
Decidere di non sottoscrivere l’accordo ( decisione che la Regione avrebbe peraltro potuto superare utilizzando il potere sostitutivo, l’accordo infatti è stato promosso dalla Regione) avrebbe quindi significato perdere il finanziamento e attendere altri due anni per definire una diversa tipologia di accordo, che comunque avrebbe dovuto sempre avere la Regione consenziente.
L’area e gli immobili sono infatti oggi di proprietà Aler e - nonostante il Comune abbia più volte tentato di convincerli a fare un intervento più vicino alle esigenze del quartiere, introducendo edilizia agevolata e sociale – questa, unitamente alla Regione si è opposta a qualsiasi cambiamento del contenuto dell’accordo , salvo quanto detto per la possibilità di prevedere anche la scuola media (in alternativa alla scuola elementare, nel senso di prevedere entrambe le possibilità).
Detto questo è bene ricordare che ad oggi non è stato attivato alcun intervento con riferimento alla parte di area che dovrebbe essere oggetto di intervento immobiliare, su di questa è infatti in corso il procedimento di verifica per eventuali interventi di bonifica. In ragione di ciò l’assessorato si è già attivato per cercare di ottenere lo stralcio dal procedimento dell’immobile ove dovrebbe essere realizzata la scuola ( con riferimento al quale non parrebbe esservi problema di contaminazione, ma gli accertamenti devono ancora essere ultimati), per far si che questo intervento possa essere avviato indipendentemente da quello immobiliare. Sul punto è necessario l’accordo di Aler e degli enti competenti che partecipano al procedimento di bonifica.
Certo i rapporti con Aler in questo periodo non sono facili e le reazioni dello stesso sono sempre piuttosto lente e dilatorie. Ciò non di meno contiamo di riuscire a dincontrarli entro dicembre. In caso ottenessimo lo stralcio, a quel punto potremo decidere se avviare i lavori per la scuola media o elementare, sapendo che le risorse su cui possiamo contare sono quelle del finanziamento già ottenuto dal Comune ( circa 5 milioni di euro) e che la struttura consente spazi e dimensioni precise.
Non è invece percorribile allo stato la via della “ridiscussione dell’accordo”.
In primo luogo perché questa strada non è ora amministrativamente possibile, trattandosi di un accordo, lo ripeto, ad iniziativa Regionale ( certo in una futura e diversa composizione politica le valutazioni potrebbero cambiare, anche da parte della Regione) è solo a questa istituzione che spetta qualsiasi decisone sulle sorti dell’accordo; in secondo luogo perchè rimettere in discussione l’accordo richiederebbe comunque non meno di 12/24 mesi e Aler non cederà mai l’immobile su cui realizzare la scuola senza ottenere certezze sull’area da edificare ( anche in questo caso le posizioni potrebbero cambiare solo in un quadro politico diverso). Tutto ciò ritarderebbe ulteriormente la possibilità di realizzare la scuola.
Premesso quanto sopra, non risponde poi completamente al vero quanto affermato in merito agli accordi con GEFIM.
Vero è che la situazione del mercato rende i rapporti con gli operatori più difficili, tuttavia nel caso in esame i tempi lunghi sono stati necessari perché, come ho ripetuto più volte anche negli incontri pubblici, il PII ,approvato dalla precedente amministrazione, non prevedeva tra le cessioni al pubblico, l’area ove dovrebbe sorgere la nuova scuola media. Ciò ha reso necessaria una modifica delle condizioni della convenzione, con una inevitabile negoziazione tra pubblico e privato. L’accordo oggi è di fatto definito e contiamo entro fine anno di riuscire a farlo approvare. Considerate le incertezze che l’ADP Adriano 60 si porta dietro, di cui si è detto, non mi pare opportuno e prudente ( posta la priorità di realizzare la scuola media) fermare ora questo percorso, li porteremo avanti tutti e due parallelamente, per poi scegliere l’ipotesi che diviene per prima effettivamente operativa e percorribile.
Per quanto concerne poi la scuola materna, i ritardi nell’avvio dell’opera dopo il rilascio del permesso di costruire ( alcuni mesi fa), sono addebitabili anche a successive richieste di integrazione del progetto da parte degli uffici dell’edilizia scolastica, su istanza di Milano ristorazione. Le integrazioni hanno comportato modifiche progettuali che sono state proprio in questi giorni depositate dall’operatore presso gli uffici e entro la metà di questo mese saranno verificate in un’unica conferenza tra gli uffici. Contiamo di autorizzare l’operatore a far partire la gara per la scelta dell’impresa che realizzerà l’intervento entro dicembre, e quindi avviare i lavori nel 2013.
Sperando di aver chiarito i diversi passaggi e il percorso, chiarito che la priorità è la costruzione della scuola media ( nell’uno o nell’atro sito) e che quindi oggi tutte le azioni devono tener conto di questa emergenza, non ci sono dubbi infine sul fatto che l’amministrazione farà tutto ciò che è possibile per evitare ogni ulteriore speculazione edilizia e che cercherà in tutti i modi di recuperare al patrimonio pubblico ( anche come edilizia sociale) l’area di proprietà Aler, oggetto dell’intervento immobiliare. A tal fine opereremo sicuramente accanto ai cittadini, pur sapendo che ogni modifica radicale potrà essere ottenuta solo con il cambiamento politico alla guida della Regione e il rinnovamento dei vertici dell’Aler.
I tempi questa volta dovrebbero aiutarci, considerato che, come abbiamo detto, allo stato l’intervento immobiliare è ben lungi dal vedere la luce.
Cordiali saluti
Ada Lucia De Cesaris
Assessorato Urbanistica - Edilizia Privata
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Allegato D
Gentile Assessora Lucia De Cesaris
Ringraziamo per la sollecita risposta.
Avremo tempo e altre occasioni di confronto per verificare i tempi e le promesse contenute nel documento. Nell’immediato riteniamo che sia necessario precisare quanto segue:
·           Gli spazi che ALER prevede di cedere all’interno del AdP “Adriano 60” non sono sufficienti per realizzare una scuola media adeguata. Le abbiamo già ribadito diverse volte questo concetto, in tutte le occasioni che abbiamo avuto modo di incontrarla, notiamo invece che nella sua replica ipotizza ancora una volta che si possa realizzare la scuola media in questi spazi (citiamo dalla sua risposta: “L’accordo di programma, cd. Adriano 60, è stato sottoscritto da questa amministrazione esclusivamente allo scopo di non perdere l’opportunità di poter realizzare una scuola ….. Proprio in considerazione della priorità della costruzione di una scuola media, questo assessorato, ha ottenuto che nell’accordo si prevedesse la possibilità per il Comune di optare anche per questa tipologia di scuola.” e ancora “In caso ottenessimo lo stralcio, a quel punto potremo decidere se avviare i lavori per la scuola media o elementare…..”.). Noi sosteniamo che si debba/possa costruire la scuola media all’interno dell’AdP “Adriano 60” ma occorre che ALER (o Regione Lombardia) decidano di mettere a disposizioni tutto l’edificio scolastico esistente e non solo una parte come si ipotizza.
·           Ci pare di capire che ormai anche lei sia convinta che l’AdP “Adriano 60” è esclusivamente una speculazione edilizia (citiamo dalla sua risposta: “non ci sono dubbi infine sul fatto che l’amministrazione farà tutto ciò che è possibile per evitare ogni ulteriore speculazione edilizia e che cercherà in tutti i modi di recuperare al patrimonio pubblico ( anche come edilizia sociale) l’area di proprietà Aler, oggetto dell’intervento immobiliare.”). Si commenta da sola poi la sua affermazione: “nonostante il Comune abbia più volte tentato di convincerli a fare un intervento più vicino alle esigenze del quartiere, introducendo edilizia agevolata e sociale”. Significa, fuor di metafora, che Regione Lombardia e ALER (due enti pubblici) stanno realizzando qualcosa che è contrario all’interesse dei cittadini. Le risparmiamo la retorica su cosa dovrebbe essere la buona politica, ci permettiamo però di segnalare che non è questo che ci aspettiamo da questa Amministrazione: se non è nell’interesse dei cittadini del quartiere, questa operazione “non sa da fare”.
Grazie per l’attenzione.
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2.
Prossimi banchetti per la raccolta firme art. 8 e art. 18:

- lunedì 20 nov. dalle 10 alle 13 - mercato via cambini
- lunedì 20 nov. dalle 17 alle 20 - uscite della linea 1 Turro
- lunedì 20 nov, dalle 17 alle 19 -  Pasteur- via dei Transiti
- martedì 21 nov. dalle 10 alle 14 - davanti alla Rizzoli
- martedì 21 nov dalle 17 alle 20 - uscite Mm Precotto - Villa San Giovanni
- martedì 21 nov. dalle 17 all 20 - Viale Monza all'incrocio con via Sauli
- venerdì 23 nov. dalle 17 alle 20 - uscite Mm Turro - Gorla
- domenica 25 dalle 15 alle 21 presso Elfo Puccini Corso Buenos Aires

Mentre continuano i banchetti per la raccolta delle firme, a Segrate l'Ibm ha iniziato ad utilizzare la nuova normativa sull'art. 18.
Di seguito il comunicato della rappresentanza dei lavoratori:

GRAZIE MINISTRO FORNERO … E GRAZIE IBM
Nei giorni scorsi, IBM ha attivato una procedura di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo nei confronti di due nostri colleghi; in estrema sintesi il concetto è così riassumibile: la vostra attività non c’è più o è stata trasferita all’estero e quindi vi licenziamo.

Certamente le modifiche apportate dalla riforma Fornero all’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori facilitano il compito a una IBM che mostra sempre di più la faccia feroce.

Dopo i Trasferimenti collettivi la cui vera finalità era convincere a dimissioni spintanee i lavoratori coinvolti, dopo il dilagare di trasferte cosiddette long trip finalizzate anche a convincere chi resiste alla martellante campagna di incentivi alle dimissioni, sono arrivati i licenziamenti individuali.

Il sindacato garantirà ai colleghi il supporto legale necessario e si batterà per scongiurare questi licenziamenti, ma è necessario che tutti i colleghi dimostrino con evidenza il loro dissenso e la loro distanza dal comportamento aziendale; certo bisogna reagire per solidarietà, ma anche per tutelarci nei confronti di un’azienda che adotta i più brutali metodi di
gestione di quelle che chiama risorse umane.

Novembre 2012
Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM Italia S.p.A.
R.S.U./R.S.A. SISTEMI INFORMATIVI

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3.
Il 25 novembre si svolgono le primarie del centrosinistra. Il confronto a tutt'oggi è stato esclusivamente mediatico senza
coinvolgimento del territorio e che ha riguardato fondamentalmente i due candidati del Pd Bersani e Renzi.
Anche per questo ci piace segnalare l'avvenuta costituzione in zona 2 del comitato pro Vendola che in questa ultima settimana farà circolare un appello proposto da Dino Barra del comitato genitori e consiglio di istituto della casa del Sole
(la scuola del Trotter) che proponiamo qui di seguito:

PRIMARIE DEL CENTRO SINISTRA: APPELLO PER NIKI VENDOLA

La drammaticità della crisi – morale e politica, non solo economica- che attraversa il nostro Paese, impone a tutte " le donne e uomini di buona volontà" di non chiudersi nella propria sfera privata o in uno sterile ribellismo antipolitico.

Occorre riaffermare una convivenza civile fondata sul primato del bene comune e l’impegno politico, la partecipazione di ognuno alla discussione pubblica, è la condizione imprescindibile a che ciò si verifichi.

Le primarie del 25 novembre che chiamano il "popolo del centro - sinistra" a scegliere il candidato premier sono da questo punto di vista una occasione da non perdere. Invitiamo tutti a parteciparvi, a utilizzare questa occasione per decidere su un pezzo importante di futuro politico dell’Italia.

Il nostro auspicio  è che dal confronto delle primarie esca un candidato premier del centro sinistra che  metta al centro del suo programma – in modo chiaro e indiscutibile – il tema della difesa dei diritti sociali, in primo luogo il diritto al lavoro, alla salute,  all’istruzione per TUTTI.  Che metta al centro del suo programma  un’idea della convivenza civile fondata sul valore della giustizia sociale e delle libertà civili individuali e collettive. Che adotti con decisione politiche di redistribuzione della
ricchezza e di sostegno del reddito dei ceti medio – bassi voltando pagina rispetto a vent’anni di politiche neoliberiste -  comprese quelle della cosiddetta "agenda Monti” - che hanno alimentato povertà e diseguaglianze.

E’ sulla base di questo auspicio che noi sosteniamo Niki Vendola come candidato premier della coalizione di centro sinistra. La sua storia politica personale, le sue battaglie pubbliche – ad esempio, contro la cancellazione dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori – la sua esperienza di governatore della Puglia, esempio positivo di una possibile sinistra di governo, tutto questo e altro ancora ci porta a ritenere che possa essere lui più di altri il miglior garante di un programma per l’Italia fondato sulla difesa del lavoro e dei diritti sociali.

Per questo noi lo voteremo, per questo invitiamo tutti i cittadini a sceglierlo come candidato premier del centro sinistra nelle primarie del 25 novembre.

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4.
LA MULA DI SANT’AMBROGIO E I ROM A MILANO
di Deborah Besseghini (capogruppo Sel zona2)
Che noia! Ogni volta che un consiglio di zona approva qualche delibera in argomento, la Lega cerca di richiamare dagli inferi l’ombra di Zinagaropoli attraverso il medium della stampa, e ci tocca rispondere alle solite infondate accuse che vorrebbero questa amministrazione prona ai voleri delle comunità rom, con le quali ovviamente Pisapia sarebbe in combutta.
Dico solo due cose sulla questione del limes e dei margini.
Primo, che grazie alla politica degli sgomberi della precedente amministrazione, le comunità rom si sono limitate a girare in senso orario e antiorario intorno ai confini di Milano come la famosa mula di Sant’Ambrogio. Quello che questa amministrazione sta cercando di fare è esattamente il contrario: evitare di sprecare soldi pubblici in azioni inutili. Se si vuole cominciare a metter mano al “problema” rom e lavorare per una effettiva inclusione sociale delle comunità rom e sinte, dobbiamo pensare a politiche di lungo periodo, non ad azioni spettacolari, e smettere di muoverci secondo una logica emergenziale.
Secondo, bisogna combattere la progressiva marginalizzazione dei gruppi più deboli e evitare che sul territorio sorgano e si radichino baraccopoli e favelas, anche come conseguenza della crisi economica. Dobbiamo dunque avere il coraggio, in generale, di spendere soldi pubblici per evitare che la crescente marginalizzazione delle comunità più deboli diventi un problema sociale e di sicurezza ingovernabile. Altro che cittadini discriminati! Questo è un obbiettivo comune a tutti.
Quanto detto non riguarda solo i rom, ma per restare sulla possibilità dell’inclusione sociale dei rom, a mio parere, dobbiamo deciderci: o investiamo risorse in un piano di lungo periodo volto a superare le condizioni di marginalità, come han fatto con buoni risultati altri paesi europei (per esempio la Spagna), oppure, se davvero si ritiene dimostrato che tutti i rom in quanto tali, e senza eccezione alcuna, siano asociali e inadatti o non desiderosi di partecipare alla vita di una più vasta comunità, allora è da domandarsi davvero perché continuare a investire in eterno risorse per spostarli da destra a sinistra, da sinistra a destra, da sopra a sotto, da sotto a sopra, e da un paese comunitario all’altro. Bruciamoli tutti che ci costa meno!
Il “superamento” dei campi rom è l’obbiettivo dichiarato nel lungo periodo tanto della vecchia quanto della nuova amministrazione. Non capisco dunque fino in fondo le polemiche della Lega. Sarebbe invece interessante capire come sono state spese le ingenti risorse del piano Maroni per la cosiddetta “emergenza nomadi”, visto che non mi pare si sia risolto nemmeno un pezzo del “problema”.
La politica del superamento dei campi, in ogni modo, implica necessariamente che da qualche parte i rom che vivono nei campi debbano andare, e le istituzioni hanno qualche responsabilità a riguardo. Quello che il Consiglio di zona 2 ha voluto sottolineare con la sua delibera è che tale politica non può funzionare se non si ragiona ampiamente anche sul fronte dell’accompagnamento al lavoro, e non solo su quello dell’abitazione. Niente di strano: se lavori, esci dal campo anche con le tue gambe e non hai bisogno di ulteriore assistenza. Di più: senza una politica che favorisca l’istruzione e l’inserimento lavorativo dei rom e dei sinti, parlare di sicurezza e di legalità credo sia come abbaiare alla luna. Bisogna creare le condizioni perché nel futuro queste persone escano dalla condizione di estremo disagio sociale ed economico in cui sono spesso confinate: solo allora si potranno combattere efficacemente le varie forme di criminalità più o meno organizzata sviluppatesi in questi anni all’interno anche delle comunità rom.
Nessuno si illude che percorsi di questo tipo possano funzionare immediatamente in tutti i casi, ma se funzionassero per qualcuno, e soprattutto per i più giovani, sarebbe già un bel passo avanti nella direzione del superamento della marginalità per la popolazione rom e sinta. E d’altronde, meglio avere il coraggio di scegliere una direzione e coerentemente prendere delle decisioni, per quanto eventualmente impopolari, piuttosto che continuare a abbaiare alla luna o a camminare in tondo, come notoriamente avevano il vizio di fare la mula di Sant’Ambrogio e i rom a Milano al tempo di De Corato.
(N.d.a. Partito con la sua mula nottetempo da Porta Romana, e diretto a Pavia con l’intento di scappare da Milano perché non voleva diventarne il vescovo, Ambrogio si ritrovò a Porta Romana la mattina successiva. Aveva semplicemente girato intorno alla città. Un’altra volta la fidata mula lo portò, si dice, solo fino a Corbetta…)

Scritto in relazione a Non bastano le case riservate. Ai rom anche un lavoro sicuro, di Serena Coppetti, “Il Giornale” 08/11/12
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5.
Il Sinodo: i problemi riescono ad emergere, le conclusioni sono deludenti. Propositiones ripetitive, ogni problema è sospeso e rinviato
di Vittorio Bellavite, coordinatore di "Noi siamo Chiesa"
Si è concluso domenica 28  ottobre il Sinodo dei vescovi su  “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”, in una diffusa disattenzione dell’opinione pubblica sia “laica” che cattolica.L’argomento di questo Sinodo  era molto interno alla vita della Chiesa e ciò può dare ragione della disattenzione della più generale opinione pubblica. Quanto all’opinione cattolica  l’area più moderata e potenzialmente interessata a sapere cosa vi è successo,   forse è rimasta di lato anche perché sempre più consapevole che un Sinodo che discute e non delibera  ha un interesse relativo. L’area più “conciliare” poi ha sempre ritenuto il Sinodo  una semplice immagine di comodo  che cercava di coprire (invano)  il  rifiuto della vera collegialità prevista dalla Lumen Gentium. La sua stessa  funzione consultiva è poi  ulteriormente mortificata dal fatto che è il papa a tirare le conclusioni dopo molti mesi dal suo svolgimento   con un proprio documento, scarsamente letto ed “usato”, a quanto ci risulta.
Tuttavia nell’assenza di altre occasioni di incontro dei vescovi tra di loro sui problemi di tutta la cattolicità (che non siano quelle ultra selezionate  interne  alla curia vaticana) il Sinodo è sempre un momento importante per sapere e capire cosa bolle in pentola. Quest’anno in particolare lo era per gli scandali che hanno coinvolto il vertice della Chiesa e, più in generale, vaste aree dell’episcopato e del clero sulla questione della pedofilia. La sua composizione ha i limiti consueti: quasi trecento padri sinodali solo dieci donne come “esperte”.
I lavori del Sinodo non sono aperti e ci si deve accontentare dei resoconti degli interventi divulgati dalla sala stampa e che dovrebbero essere scritti dai diretti interessati. Niente di sa poi dell’ora di discussione a soggetto che conclude ogni assemblea. Essendo  l’argomento del Sinodo molto vasto e   troppo generale e generico è evidente che si poteva parlare di tutto. E così è stato. Ci si poteva permettere di esprimere punti di vista senza troppi binari precostituiti.
Tutto ciò premesso, la lettura analitica dei vari interventi è abbastanza interessante, soprattutto quella dei vescovi “periferici” meno legati alla ripetizione del consenso  “vaticano”  degli “ortodossi” sparsi in ogni continente. Molti interventi hanno raccontato la realtà delle chiese locali; ci si può accorgere così della varietà delle situazioni e delle proposte che l’esasperata centralizzazione cresciuta dopo il Vaticano II non riesce a impedire. Sono venute a galla spesso l’attenzione e l’interesse  per le piccole comunità di base, frequenti riflessioni autocritiche sul funzionamento delle strutture, il problema della credibilità   della proposta del messaggio evangelico e dell’inculturazione sia in Africa che in Medio ed Estremo Oriente, l’uso delle lingue locali e le traduzioni della Bibbia, la liturgia, l’emergenza delle “sette”, il problema di una efficace catechesi, la famiglia disgregata, le coppie di fatto e i divorziati risposati, la mancanza del clero, il ruolo delle donne ecc….In complesso emergono da tanti interventi della periferia consapevolezza dei problemi, speranza e tenacia. Due analisi di alcuni interventi particolarmente interessanti sono stati  fatti su Adista (n.40) e da Marco Politi sul “Fatto” (del 7 novembre). Di grande interesse il discorso del Padre Nicolàs, il papa nero, superiore dei gesuiti , da leggersi per intero.
In questo clima di molti interventi “veri” ci sono invece stati dei silenzi sconcertanti praticamente in tutti gli interventi dei Padri sinodali. Dello scandalo della pedofilia del clero praticamente non se ne è parlato. Ugualmente gli scandali e il marasma nella gestione  del Vaticano sono stati ignorati. Ma non sono queste questioni che ostacolano pesantemente l’evangelizzazione ? E sono questioni che sono venute a conoscenza  in tutto il mondo cattolico. Altre questioni intraecclesiali, che dovrebbero essere importanti (sicuramente nella cristianità occidentale) come quelle della gestione delle risorse della Chiesa e  di un maggiore pluralismo nel funzionamento delle strutture ecclesiastiche sono state sostanzialmente ignorate.
In fine citerò solo due brani illuminanti. Mons. Shaw di Lahore in Pakistan dice:”Ciò che proviene dall’Occidente, per i mussulmani, proviene dai cristiani. …La maggior parte dei mussulmani è convinta che la rilassatezza dei costumi, lo sfruttamento dei popoli poveri e deboli, il disprezzo della religione mussulmana che avvertono da parte degli occidentali, provengano dagli occidentali o dal cristiano. Come e cosa fare per evitare che i mussulmani confondano cristianesimo e occidente, cristiani e occidentali  e che  si sentano scherniti, frustrati?” E il Patriarca greco melchita di Siria ha detto: “La nostra bella fede cristiana è troppo complicata; i termini, il loro contenuto e la loro spiegazione. Siamo sommersi da una serie di dogmi e di misteri: la Santa Trinità, l’Incarnazione, la Redenzione, i sacramenti. E’ necessario che i dogmi siano interpretati in una forma capace di toccare la vita quotidiana, le aspirazioni umane, la felicità e la prosperità, le realtà quotidiane dei nostri fedeli”.
Alla fine il Sinodo ha discusso e votato 58 propositiones, che il papa dovrebbe prendere in considerazione per redigere il documento finale. Dovrebbero essere destinate solo al papa ma, poiché in passato sfuggivano al segreto e riuscivano ad essere comunque divulgate, ora il Sinodo le distribuisce in un testo ufficioso e solo in inglese (il testo ufficiale è sempre il latino). Queste propositiones dovrebbero esprimere il dibattito e vengono discusse e votate in assemblea.
Una loro paziente lettura  serve per capire che l’area di discussione e di ricerca che in qualche modo c’è stata nell’aula consiliare,  è stata molto parzialmente  raccolta. Tutto viene stemperato in ripetizioni di cose risapute e date per acquisite, nessun vero problema dei tanti della Chiesa veramente messo a nudo, magari in termini problematici per aprire la discussione. Eppure non c’è questione più importante della secolarizzazione e della nuova evangelizzazione che dovrebbe essere affrontata con coraggio, scavalcando le paure curiali.  L’ermeneutica del Concilio come continuità nella storia della Chiesa è data per acquisita, le encicliche  vengono tutte ricordate così come il Catechismo del 1992. Ogni sacramento viene “rilanciato” (soprattutto la confessione). La liturgia, le manifestazioni della pietà popolare, i nuovi movimenti che devono collaborare con   le parrocchie, la funzione dei preti, della vita consacrata, dei laici, delle donne , la pastorale dei migranti, la catechesi, l’importanza della domenica e via di questo passo. Non esistono priorità, non esistono “aree” sulle quali avviare la ricerca, magari la sperimentazione. Il problema dei divorziati risposati (che molti avevano sollevato) è stato risolto con poche parole nel solito modo ( la Chiesa li accoglie ma continuano a non potersi comunicare durante la celebrazione eucaristica), il problema della carenza del clero resta congelato. Insomma, è stato un grande forum perché gli ecclesiastici nel mondo si incontrino, si conoscano, discutano, qualcosa di lontano da quello che servirebbe alla Chiesa in questa fase di stagnazione e di difficoltà. 
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6.

I prossimi banchetti promossi dai comitati e partiti
- lunedì 29 ottobre dalle 9.00 alle 13.00 al mercato di Via Cambini angolo via Padova
- mercoledì 31 ottobre dalle 9.00 alle 13.00 al mercato di via Emo

Appello al Pd
Care e cari compagni o anche amiche e amici , certo siete al corrente dei due referendum art.8 e art. 18 .
A nostra volta siamo al corrente della scelta del vostro partito di non essere tra i promoteri e di non aderire.
Questo ovviamente non implica la vosta indifferenza ai contenuti , che certo considerate di rilievo : non è infatti immaginabile una sinistra che sottovaluti questo ordine di problemi ed acconsenta all'indebolimento dei diritti dei lavoratori , inclusi quelli della libera scelta di organizzarsi sindacalmente come ritengono. Emblematica è la vicenda della Fiom .
Il vostro giudizio  che l'art. 18  come modificato mantenga la sua valenza di tutela del lavoratore non è da noi condiviso , ma ovviamente rispettato . Altrimenti non vi scriveremmo. Ricordiamo che la Cgil fu critica sulla modifica e anche molti esponenti del PD . Dunque in caso di successo elettorale del centrosinistra l'art.18  per legge , potrebbe essere riavvicianto al suo tradizionale ruolo . E la quantità di firme raccolte favorirà , e non imporrà, questa ipotesi , che forse potete condividere.
Ancor più grave è l'art. 8 , per legge , consente deroghe ai contratti nazionali di lavoro e a fondamentali pilastri della legislazione del lavoro , incluso lo Statuto. Luciano Gallino l'ha definito un mostro giuridico e anticostituzionale .Fu varata dal governo Berlusconi e dal perfido Sacconi . Con il vostro voto contrario . Indubbiamente da eliminare , anche per legge , dal nuovo parlamento . Molte firme per il referendum , molte probailità che accada , poche firme , poca probabilità , quasi nessuna, temiamo. Il nostro invito è questo : partecipate alla raccolta firme con noi ai banchetti, firmate i 2 referendum. Noi in zona 2 e 3 non li pensiamo referendum prevalentemente dei partiti  ma di contenuto, forti se , per quanto possibile , unificano .Riguardano tutti. Certi che a sinistra è sempre bene parlarsi , saremmo proprio contenti di una vostra risposta .
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7.
Lunedì 29 ottobre - ore 20 - Camera del Lavoro - Corso di Porta Vittoria 43 .

“BE’…che c’è da ridere “  spettacolo e solidarietà .
"Be'... che c'è da ridere" . Corruzione e scandali dilagano  , e’ in crisi la convivenza civile e il senso di appartenenza ad una comunità .   Adesso basta.

Siamo indignati , vogliamo reagire al degrado etico e culturale  . Alle ingiustizie sociali.Con una serata di satira e ironia, di denuncia e di divertimento e di buon vino. Con i comici :Claudio Batta, Luca Clobas, Leonardo Manera, Diego Parassole, Alberto Patrucco, Rita Pelusio, Flavio Pirini, Davide Rota, Henry Zaffa. Con la partecipazione di Onorio Rosati, segretario generale della Camera del lavoro che ci ospita.

Siamo indignati con l'ex vicesindaco De Corato , che ai tanti lutti arrecati alla città aggiunge questo : il Manifesto ha perso  una causa civile da lui presentata contro  Luca Fazio , per un articolo del 2009 in cui Luca  raccontava un corteo di 10mila persone contro lo sgombero del centro  sociale Conchetta .
Luca , oggi cassaintegrato, è stato condannato ad un risarcimento di 20mila Euro. Dedichiamo la serata del 29 alla solidarietà con il Manifesto . Insieme abbiam lottato e lottiamo per ciò che è giusto . Ciascuno faccia la sua parte . Siamo tutti con Luca .

Siamo indignati per  le leggi che hanno cancellato decenni di conquiste dei lavoratori.   Abbiamo aderito ai  due referendum sul lavoro , art. 8 e art. 18 . Nel corso della serata  raccoglieremo le firme , in difesa dei diritti  e delle libertà , per il presente e per il futuro delle nuove generazioni.
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8.
I quarantanni del Teatro Officina
Carissimi,
quando ripenso ai tanti amici che da sempre dimostrano al Teatro Officina il loro affetto con la propria presenza ed attenzione, penso che questi quarant’anni trascorsi ci hanno regalato davvero molto in rapporti, sorrisi, relazioni, un capitale che considero un valore inestimabile e che sono felice di aver avuto in dono.
Come saprete, i festeggiamenti per il Quarantennale del Teatro Officina stanno per entrare nel vivo, e due nostri spettacoli presentati  al Piccolo Teatro Studio e al Teatro Elfo Puccini inaugureranno la stagione teatrale 2012-2013.

Lunedì 29 ottobre alle ore 21:00 al Piccolo Teatro Studio Expo lo spettacolo VIAGGIO_CONCERTO PER POESIA, MUSICA, UMANITA’ E SILENZI  intreccerà materiali poetici sul tema del viaggio con la musica dal vivo dell’ensemble dei Sursum Corda. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili, prenotazione obbligatoria su www.teatroofficina.it; i biglietti potranno essere ritirati direttamente presso il Teatro Studio la sera dello spettacolo.

Martedì 30 e mercoledì 31 ottobre alle ore 21:00 al Teatro Elfo Puccini viene proposto lo spettacolo TEATRO CON IL CAPPELLO, uno spettacolo interattivo che ripercorre, come in una caleidoscopica passerella, 40 anni di repertorio del Teatro Officina. Il costo del biglietto intero è di € 16,50; riduzione a € 11,50 per i possessori della tessera annuale del Teatro Officina e per gruppi di almeno 10 persone (prevendita € 1,50 inclusa). Per info e prenotazioni: Teatro Elfo Puccini, tel. 02.00660606, mail biglietteria@elfo.org, sito www.elfo.org.

In occasione del Quarantennale sono previsti molti altri incontri e appuntamenti; rimanete aggiornati consultando le news del nostro sito e la nostra pagina facebook.

Un caro saluto.
Massimo de Vita

Teatro Officina - Via S. Elembardo, 2 - Milano
Tel. 02-2553200 - Fax 02-27000858 - Mob. 349-1622028
Skype ID: teatro officina
info@teatroofficina.it | www.teatroofficina.it

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9.
Associazione Culturale Casa della Poesia - Milano Parco Trotter
Con il patrocinio dell’ I.C. “Casa del Sole”- Milano
Per il ciclo “Dietro il Testo 2012/13”
Lunedi 29 ottobre 2012 - ore 18 - Ex Chiesetta Parco Trotter
Tiziano Rossi a colloquio con Mario Santagostini

L’ingresso principale del Parco Trotter è in Via Giacosa, 46 - Milano - M1 Rovereto.
Con una passeggiata di due minuti tra gli alberi sul viale di sinistra, si avvista il campanile della Ex Chiesetta.
Sarà sempre aperta l’entrata di Via A. Mosso, 7 (Angolo Via Padova)


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10.
La Biblioteca Crescenzago di via Don Orione ospita da mercoledì 7 novembre a mercoledì 5 dicembre 2012 

Le case ALER di via Celentano 1 e 2: una storia lunga più di 80 anni

Una mostra documentaria – carte storiche, materiali fotografici e testimonianze di vita vissuta ,- che racconta la storia di due caseggiati popolari costruiti nel 1932 in via Celentano quando ancora la via Padova attraversava boschi, campi coltivati e rogge.

A cura di Margherita Cavallo architetto
È stata insegnante di progettazione architettonica e ambientale presso il Liceo artistico Caravaggio
dove ha realizzato progetti di educazione ambientale. Dal 2009 nel coordinamento della festa di ‘Via Padova
è meglio di Milano’, è impegnata nella realizzazione del progetto di coesione sociale 'CORTI E CORTILI: alla scoperta dei luoghi dell’abitare comune'.

Progetto grafico Manuel Affilastro

la mostra è parte integrante di un progetto condiviso con la Biblioteca Crescenzago, il Teatro Officina e gli inquilini di via Celentano che si è materializzato in un grande pranzo /spettacolo sabato 19 maggio 2012.
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11.
La scheggia e il Comitato per Milano di Zona 2,
con il contributo del Consiglio di Zona 2 presentano

CENTO PASSI IN ZONA DUE
Un percorso sulla legalità in immagini, parole, luoghi, suoni

6 novembre 2012 - 19 gennaio 2013

Cento passi in zona 2 è un’iniziativa creata dal Comitato per Milano di Zona 2 e dall’associazione La scheggia, e finanziata dal Consiglio di Zona 2, per la diffusione della legalità e la lotta a ogni tipo di mafie. Attraverso la proiezione di film, incontri con giornalisti, associazioni, figure istituzionali e artisti, vuole sensibilizzare i cittadini a sentirsi parte attiva nel combattere le varie forme di illegalità presenti sui nostri territori. Rivolgendosi a un pubblico il più vasto possibile, si compone di una rassegna cinematografica itinerante dove, a ogni appuntamento, vengono abbinate le testimonianze di chi è attivo a Milano contro le mafie; di uno spettacolo teatrale e di un seminario informativo.

Martedì 6 novembre 2012
h. 20.30 Interviene David Gentili, presidente della Commissione antimafia del Consiglio comunale di Milano.
h. 21.00 Proiezione LA BAS – EDUCAZIONE CRIMINALE

Di Guido Lombardi. Con Kader Alassane, Moussa Mone, Esther Elisha, Billy Serigne Faye. Durata 100 min. - Italia 2011

Castel Volturno, trenta chilometri da Napoli. Un commando di camorristi irrompe in una sartoria di immigrati africani, sparando all’impazzata e uccidendo sei ragazzi di colore. Yssouf, giovane immigrato, decide così di chiudere i conti con suo zio Moses che, dopo averlo convinto a venire
in Italia promettendogli un futuro da onesto artigiano, lo ha trasformato nel cinico gestore di un giro milionario di cocaina. Il giovane Germain, la cantante Asetù, la prostituta Suad sono gli altri personaggi di questa storia dove fiction e verità si confondono, scrivendo le pagine del romanzo criminale di un ragazzo dei nostri tempi, intrappolato in una lotta quotidiana per la sopravvivenza.

c/o Villa Pallavicini, via Meucci 3, Milano

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12.
L’Associazione MinimaTheatralia – SestoSpazio propone:
Seminario teatrale sulla comicità e sulle strutture del comico
condotto da Piero Lenardon (Filarmonica Clown)


Perché ridiamo? Di che cosa ridiamo? Come ridiamo? Il genere comico sconta da sempre un certo pregiudizio:
“siccome fa ridere non può essere una cosa seria”.
Il riso ha una sua funzione che può essere addirittura metafisica: fino a prova contraria nessun altro animale ride se non l'uomo, e la risata è un esorcismo nei confronti delle tragedie dell'universo. Quanti comici-filosofi abbiamo conosciuto fino ad oggi? Chaplin era un poeta, Buster Keaton una straordinaria figura di comico che non rideva mai, i fratelli Marx l'anarchia sotto forma di risata, e potremmo continuare così spaziando dal cinema al teatro alla TV. La poesia pura può passare attraverso la semplicità del comico. Questo seminario intensivo di due giorni, si propone di indagare le basi principali della categoria del comico per svelarne qualche meccanismo, per dimostrare che ridere è un altro modo per conoscere il mondo, e per capire che in realtà il comico è una cosa serissima. Come dei buoni scienziati verificheremo in esperimento la teoria e vedremo che alla fine saremo diventati un poʼ stregoni. Infatti, come gli stregoni possono sorprendersi del potere della propria magia, così anche noi resteremo stupefatti della nostra capacità creativa. Partiremo da alcune vecchie gags della tradizione clownesca e cercheremo di rinfrescarle, di renderle efficaci, con molta modestia ma pieno divertimento… I Grandi hanno fatto così e noi lo faremo in piccolo, senza negare, a priori, la possibilità che qualcosa di grande possa allʼimprovviso rivelarsi.
Principali temi che saranno affrontati durante il laboratorio:
          Presa di coscienza, attraverso alcuni esercizi fondamentali, dello spazio, del ritmo, dell'espressione corporea.
          Lo spazio come possibilità creativa dell'abitudine, come campo della nostra libera     immaginazione, come luogo del movimento del corpo.
          La necessità di regole per giocare: il ritmo.
          Il corpo come voce, viso, movimento, immaginazione; come possibilità di    espressione nello spazio tramite esercizi individuali e collettivi.
          Analisi dei meccanismi del comico (il contrario, l’esagerazione, l’analogia, il surreale) con esercitazioni pratiche.
            Ricognizione di alcune gags della tradizione e loro rielaborazione individuale e di gruppo.

Insegnante
PIERO LENARDON
Durante gli studi universitari forma con altri attori il gruppo Filarmonica Clown (1978). Le prime esperienze come clown sono legate, da una parte al teatro di strada con lo spettacolo "Wargames" e dall'altra con una riproposizione del linguaggio della clownerie con lo spettacolo "Arrivano i clowns!". Fondamentale è l'incontro con diversi maestri di questo tipo di teatro: I Fratelli Colombaioni, Y. Lebreton, H. Malamud. Nella Stagione 1981/82 avvia insieme con altri del gruppo, all'interno del C.r.t. di Milano, una stabile collaborazione artistica con B. Polivka, che crea per la compagnia gli spettacoli: "Arrivi e/o Partenze- non sono pazzo io" (1982-83), Chicago Snakes" (1983-1984), "Non sapevo che quest'isola fosse così bella" (1984-85). Nel 1986 lavora accanto a Bolek Polivka e a Chantal Poullain nella versione italiana de "Lo Strano Pomeriggio del Dottor Svonek Burke" scritto e diretto da L. Smocek. Nella stagione 89/90 riprende la collaborazione artistica con Bolek Polivka dalla quale nasce "Don Chisciotte". Nella stagione 91/92 cura la sua prima regia insieme con Paola Bea, per lo spettacolo "Tiranott" di L. Pedullà D'Alice, prodotto dalla Sala Fontana e inserito con notevole successo nella rassegna "Invito a Teatro". Con Carlo Rossi idea e produce, come Filarmonica Clown, "Ladies and Gentlemen" (94-95), una fantasmagorica clownerie per la regia di Bano Ferrari, spettacolo che, dopo aver avuto un notevole successo in Italia, debutterà all'estero, a Berlino, nell'ottobre del 98. Nel 98 per la Rassegna Internazionale Clown con la Filarmonica Clown realizza allo spettacolo "Barella il Magnifico" per la regia di Renato Sarti, del quale è coautore. Nella Stagione 99-2000 è coautore e attore dello spettacolo “Amleto avvisato mezzo salvato. Commedia con Fantasma” che debutta al Festival Internazionale del Clown di Milano per la regia di R. Sarti, con la compagnia Filarmonica Clown. Nel 2002  debutta al Piccolo Teatro di Milano in una produzione dello stesso : “Ite missa est”, testo di Luca Doninelli e Regia di Claudio Longhi, con Carlo Rossi e Giorgio Sciume’. Il febbraio 2006 lo vede impegnato con la Filarmonica Clown nel debutto di: “Faust.La commedia è divina” di C. Rossi con la collaborazione al progetto di Letizia Quintavalla e Bruno Stori. Nel 2010 : produce come autore e attore in compagnia di Marta Marangoni lo spettacolo “Stasera Brecht!” che  debutta nella rassegna teatrale della Scighera “Teatro Ringhiera” e “Teatro della Cooperativa” di Milano e lo spettacolo per bambini “Il mio amico sa volare” con Valerio Bongiorno e Marta Marangoni. Intensa è anche la pluridecennale attività seminariale in collaborazione con scuole, teatri e circoli culturali.

Sabato 10 Novembre dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19
Domenica 11 Novembre dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19

SestoSpazio Via Gioberti 26, Sesto San Giovanni (MI)

Prezzo per partecipante 55 euro + 5 euro di tessera associativa
Minimo 6 partecipanti

Per info e iscrizioni
Mail: zinivirginia@gmail.com
Telefono: 333/4803036