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filodiretto dal Parlamento

MANOVRA TAGLIASPESE DI 7,5 MILIARDI DI EURO

PER COPRIRE I BUCHI NEL BILANCIO DELLO STATO DI TREMONTI

 

Tradizionalmente, in luglio,  negli ultimi 30 anni il Parlamento è sempre stato impegnato nel definire e approvare, sulla base delle proposte del Governo, il DPEF – documento di programmazione economica e finanziaria – per il triennio successivo. Documento fondamentale per l’indirizzo di politica economica, finanziaria e sociale del Paese nonchè per la definizione per la Legge Finanziaria dell’anno successivo.

Quest’anno le cose vanno diversamente. Gli scontri nel Governo del centro-destra hanno determinato il “dimissionamento” del Ministro Tremonti, l’assunzione dell’Economia e Finanze ad interim da parte di Berlusconi con il conseguente rinvio del Consiglio dei Ministri che doveva approvare il DPEF 2005-2007.

 

VORAGINE NEL BILANCIO DELLO STATO: CONSEGUENZA

DEI BUCHI DI TREMONTI

 

Berlusconi, come Ministro dell’Economia e Finanze ha dovuto immediatamente a Bruxelles, per spiegare all’Ecofin i conti del bilancio statale italiano e le misure finanziarie per far rientare il deficit a sotto il 3%. Egli si è impegnato ad attuare con un decreto legge una manovra finanziaria straordinaria di 7,5 miliari di Euro (15.000 miliardi di vecchie lire) per avere via libera. Ma i conti dello Stato italiano continuano a restare “sotto osservazione” della Comunità europea.

Con questa operazione (4.200 milioni di Euro di tagli alle spese e 2.300 milioni di Euro di aumento delle tasse e altre entrate) si avrà un ulteriore aggravio della situazione del Paese (minori finanziamenti alla ricerca e sviluppo, ai servizi sociali, ai Comuni e Regioni) e gli strati sociali, medio bassi pagheranno più tasse, con il rischio anche del blocco di qualche Ministro.

Il centrodestra e Tremonti,  per anni,  hanno gridato ai "buchi" irreali lasciati dal precedente Governo, per  poi,  adesso, ammettere che dovevamo già nel 2003, affrontare i "buchi veri", causati dalle manovre una tantum (condoni,vendita del patrimonio, ecc) del Ministro Tremonti.

Infatti mentre il Governo di centrosinistra in quattro anni, dal  1996 al 2000, ha ridotto il deficit dello Stato dal 7,6% del PIL allo 0,6% ; ora, dopo tre anni di Governo Berlusconi,  il deficit è tornato ad oltre il 5% del Prodotto Interno Lordo.

Questo anche per il fallimento delle manovre "una tantum", dei condoni, della vendita del patrimonio pubblico oltreché per la politica economica sbagliata,  che ha portato al declino l'Italia  dalla produzione alle esportazioni .

 

ARROGANZA DI POTERE, CONFLITTI D'INTERESSE

 

Il "dimissionamento" del Ministro Tremonti (dopo la sconfitta elettorale di Forza Italia nelle elezioni europee ed amministrative di giugno), rappresenta il "terzo colpo" assestato al Governo Berlusconi dal momento - nel 2001 - della sua costituzione e voto di fiducia parlamentare. Prima le dimissioni del Ministro degli Esteri Ruggero, poi quelle del Ministro dell'Interno Scaiola e ora quelle  del Ministro dell'Economia Tremonti. Si cambiano tre ministri chiave - con responsabilità fondamentali per ogni governo -, e Berlusconi, con un'arroganza nella gestione del potere, che non ha precedenti nell'Italia repubblicana, non riferisce al Parlamento sulle cause della crisi, non sottopone al voto del Parlamento i cambiamenti della composizione del governo (oltre ai 3 Ministri, una decina sono i Sottosegretari di Stato cambiati).

Non solo, ma Berlusconi assume direttamente la direzione dei Ministeri. Prima quella di Ministro degli Esteri,   che preparò i fallimento del semestre europeo italiano ed  ora quello dell'Economia e Finanze.

Non in via straordinaria e per qualche settimana (per definire la manovra straordinaria ed il DPEF), ma per un lungo periodo. Queste nuove  responsabilità Ministeriali di Berlusconi, fanno contemporaneamente  esplodere i conflitti di interessi in tutti i campi.

Questo vale per la Rai - che per il 99 per cento  è di proprietà del Ministero dell'Economia-, essendo  Berlusconi proprietario di Mediaset; conflitto d'Interessi anche per le scelte, che si compiono in questo periodo,  per le compagine di Assicurazione, essendo Berlusconi padrone delle assicurazioni  Mediolanum; e via elencando decine di altri casi per arrivare sino ai finanziamenti per le squadre di calcio,  con il Cavaliere presidente del Milan.

Si tratta di un insieme di conflitti di interesse, prevaricazioni e violenza alle norme costituzionali, sulle quali tutte le forze politiche di centro-destra, si rendono corresponsabili, se non si pone fine a  tale situazione, anche con le dimissioni  del Governo e l'esame - con relativo voto parlamentare -  della crisi di Governo e le soluzioni adottate per risolvere la stessa.

 

Antonio Pizzinato 

MartesanaDue - luglio/agosto 2004