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filodiretto dal Parlamento

LA DEVOLUTION DEL CENTRODESTRA DIVIDE E IMPOVERISCE TUTTA L'ITALIA

Il centrodestra, alla Camera dei Deputati, va avanti come un bulldozer e, articolo dopo articolo - con votazioni a maggioranza, - sta cambiando ben 43 articoli della Costituzione. La destra, soggiacendo alla volontà della Lega Nord e non tenendo in considerazione l'appello del Presidente della Repubblica Ciampi, ha gia approvato la cosiddetta "devolution" che provoca la divisione e la frantumazione dell'Italia su aspetti decisivi quali la sanità, la scuola, lo stato sociale.

Con le modifiche costituzionali già approvate, le Regioni avranno infatti "potestà esclusiva" sul sistema sanitario (le prestazioni ospedaliere, mediche, farmaceutiche, assicurate ai cittadini di ogni Regione); sull'organizzazione scolastica (i programmi, la gestione scolastica e il personale); sulla polizia locale (che si aggiunge alla PS, Carabinieri, Finanza, ecc); nonché su tutte le materie non espressamente riservate alla Legislazione statale.

Se queste nuove normative diventassero operative segnerebbero la fine dello stato sociale nazionale (con eguali prestazioni ed eguaglianza di diritti assicurati ad ogni italiano, dalla Sicilia al Trentino, poiché ogni Regione deciderà quali prestazioni assicurare se gratuitamente o a pagamento).

In questo modo si frantumano i diritti e le conquiste per le quali, a cominciare dal movimento dei lavoratori, ci si è battuti e sacrificati per tutto il secolo scorso.

L'assurdità delle scelte e delle decisioni che vengono assunte dal governo Berlusconi e dalla destra, con queste modifiche costituzionali, è dimostrata dal fatto che, mentre si frantumano diritti fondamentali di ogni cittadino (sanità, istruzione, ecc) con le stesse norme si centralizzano nazionalmente le attività sportive che, solo negli scorsi anni, erano diventate di competenza delle Regioni.

Ma, con altre norme, si concentrano nelle mani del Presidente del Consiglio enormi poteri (compreso quello di sciogliere il Parlamento) e si tolgono funzioni (a partire da quelle di garanzia) al Presidente della Repubblica.

Nel contempo, a "colpi di machete" la destra, mentre stravolge la Costituzione, di soppiatto, fra le modifiche reintroduce l'immunità parlamentare (secondo la proposta, non possono più essere arrestati neanche se "condannati in via definitiva" o "presi in flagranza di reato") e cancella la riduzione del numero dei Senatori e Deputati che era stato approvato dal Senato.

Completeremo l'esame, dopo l'approvazione da parte dei deputati, quando ritornerà al Senato per il terzo esame e voto. Una cosa è già evidente: la frantumazione della scuola, sanità e diritti porterà ad un aumento dei costi e ad un impoverimento di tutta l'Italia. Per questo è necessario attrezzarsi, sin d'ora, per lo svolgimento del referendum, affinché i cittadini con il loro voto cancellino queste norme che stravolgono la Costituzione.

PROTOCOLLO DI KYOTO E VOTO DI FIDUCIA SULLA "DELEGA AMBIENTALE"

Mentre finalmente la Russia di Putin, con sette anni di ritardo, firmava il Protocollo di Kyoto con le norme riguardanti la tutela ambientale nel mondo, negli stessi giorni, il Governo Berlusconi ha  portato all'esame dell'Aula del Senato la "legge delega in materia ambientale". Prima ancora di iniziare l'analisi dei molti articoli che compongono il testo, il governo ha dichiarato di porre il "voto di fiducia"  per imporre l'approvazione senza nessuna  modifica.

Con questa "legge delega" il Governo, di fatto, esautora il Parlamento su una problematica fondamentale per il futuro del Paese e la qualità della vita di ogni cittadino, poiché  chiede di essere delegato ad adottare un "testo unico" di norme in materia ambientale rivedendo quelle in vigore, ed in particolare quelle introdotte dal precedente Governo nel 1997.

Tra l'atro le norme riguardano: la gestione dei rifiuti, i siti inquinati, la tutela delle acque, le aree protette, i danni ambientali, la tutela dell'aria e dell'atmosfera e le procedure per la valutazione d'impatto ambientale.

Nelle precedenti fasi di esame della legge - al Senato ed alla Camera - l'iniziativa dei parlamentari del centrosinistra ha consentito di introdurre miglioramenti, ma restano ancora seri limiti, insufficienze, aspetti negativi. Per questo proseguiremo in Senato l'iniziativa, e voteremo contro nell'ultima votazione, quella sulla "fiducia"a Berlusconi.

FINANZIARIA 2004: STANGATA SUI COMUNI E LAVORATORI

Come avevamo iniziato ad illustrare nello scorso mese, il Governo ha definito e presentato alla Camera dei Deputati la Legge Finanziaria 2005 - 2008  di 24 miliardi  di Euro, ma che sottende una stangata sugli italiani ben più pesante.

Infatti, il muovo Ministro dell'Economia Domenico Siniscalco ha detto che innanzitutto "bisogna sistemare i conti dello Stato", cioè i "buchi" creati e lasciti dal suo predecessore Ministro  Tremonti:

In particolare tutta la manovra prevede un "tetto di spesa del 2%" (meno dell'inflazione) per i Ministeri e i trasferimenti ai Comuni, con la conseguenza che non vi saranno i finanziamenti per garantire i servizi ai cittadini. Contemporaneamente si prevede che i Comuni e le Regioni possono aumentare  la addizionale Irpef,  Regionale e Comunale, al fine di racimolare i finanziamenti necessari  per i servizi sociali (fagli asili, a quelli per gli anziani) che sono di competenza degli Enti Locali.

In altre parole, mentre Berlusconi continua a ripetere che ridurrà le tasse, (che l'ha già fatto e farà per i ricchi) i lavoratori, i pensionati, gli strati più deboli della società si vedranno ricadere su di loro le conseguenze di questa politica governativa, per oltre 50 mila miliardi di vecchie lire, attraverso l'aumento delle tasse locali. 

Un esempio, fra i tanti: il governo prevede di introdurre l'assicurazione obbligatoria - a spese dei cittadini - sulle abitazioni, contro i danni derivanti da eventi naturali  (terremoti, ecc), cioè devono provvedere i cittadini e non più lo Stato.

Questo, mentre è sempre più difficile arrivare alla fine del mese e far quadrare il bilancio familiare. Infatti, in Italia, su 22 milioni di lavoratori occupati oltre 6 milioni e mezzo - per lo più dipendenti da piccole aziende - non arrivano a 1.000 Euro al mese e ben 10 milioni di lavoratori dipendenti percepiscono tra i 1.000 e 1.350 Euro al mese. Nel contempo, in Provincia di Milano, nei primi 9 mesi del 2004, sono stati avviati al lavoro 307.626 lavoratori, ma solo 116.742 (il 37,9%) a tempo indeterminato , mentre ben 190.884 (62,1%) sono stati assunti con contratto a termine o collaborazione coordinata.

Quindi, grazie al Governo Berlusconi, aumenta il costo della vita, i salari e stipendi sono sempre più bassi, ed il lavoro diventa sempre più precario. Una situazione che, ogni giorno, diventa sempre più insopportabile per le famiglie, quindi va cambiata!

 

Antonio Pizzinato 

MartesanaDue - ottobre 2004