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filodiretto dal Parlamento

  

L'ASSENTEISMO DEL CENTRODESTRA BLOCCA I LAVORI LEGISLATIVI DEL SENATO

 

L'attività legislativa in Parlamento, è resa sempre più difficile dal comportamento dei parlamentari del centrodestra. Infatti da un lato - per rispondere ai reciproci ricatti e scontri interni alla maggioranza - impongono l'esame in Aula al Senato di leggi come la "devolution" e la "salva-Previti", senza che sia terminato l'esame in Commissione, e dall'altro, immediatamente dopo aver votato e imposto tale scelta, abbandonano l'Aula alla chetichella, facendo mancare il numero legale.

La conseguenza di tale comportamento dei senatori del centrodestra, benché abbiano una maggioranza di 50 voti, è stata quella di impedire il regolare svolgimento della attività legislativa.

 

COMPLICAZIONI NEL PAGAMENTO DEGLI ASSEGNI FAMILIARI

Nella Legge Finanziaria 2005, nel testo approvato dalla destra con "voto di fiducia" è stato introdotto - senza nemmeno esaminarlo in Commissione - il comma 559, con il quale si prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2005, l'erogazione degli assegni familiari, venga versata al coniuge dell'avente diritto e non più, come in passato, corrisposto con lo stipendio mensile del capofamiglia.

Il Ministro del Lavoro non ha ancora predisposto - con proprio decreto - le modalità di attuazione, e l'INPS non è al momento in grado di corrisponderli poiché non ha né l'elenco né il recapito degli aventi diritto. Le conseguenze delle “invenzioni” governative ricadono sulle famiglie che nel frattempo non percepiscono gli assegni familiari, in attesa delle nuove disposizioni governative.

I senatori del centrosinistra hanno sollevato il problema in Commissione Bilancio, proponendo al Governo di emanare sollecitamente il decreto, modificando le modalità attuative, prevedendo:

- la corresponsione degli assegni familiari, del nucleo familiare, alla moglie solo su diretta richiesta delle interessate;

- a tutti coloro che non ne faranno richiesta, la corresponsione con lo stipendio di fine mese.

Auspichiamo che nel Governo prevalga il buon senso e che emani sollecitamente il regolamento attuativo, recependo queste proposte.

 

SALVA-PREVITI:

UNA LEGGE DEVASTANTE PER LA GIUSTIZIA

Prosegue in Senato la battaglia parlamentare per cancellare, dal testo del Disegno di Legge approvato dalla Camera dei Deputati, la norma che riduce i termini per la "prescrizione dei termini". Norma introdotta, dal centrodestra, per bloccare il processo d'appello che riguarda il Sen. Previti, già condannato in prima istanza, per tentata corruzione di magistrati.

Poiché con questa norma si riducono di circa la metà i tempi di prescrizione dei reati, le conseguenze sarebbero devastanti poiché si cancellerebbero decine di migliaia di processi (riguardanti reati gravi).

Contro tali norme si è pronunciato il Consiglio Superiore della Magistratura (con 16 voti a favore e 3 contrari) perché trattasi di "una legge devastante ... che provocherebbe un cataclisma sul sistema della giustizia ... e farebbe duplicare i reati prescritti..." (non solo quelli del Sen. Previti, ma anche quelli di mafia, camorra, fiancheggiatori, ecc.).

Per questo il nostro impegno, in Senato, è straordinario, anche se il Ministro Castelli attacca la Magistratura e sta operando per far approvare tale legge.

 

BLOCCATA LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Mentre queste scelte del Governo stanno determinando un "ingorgo" ed una sovrapposizione di leggi da esaminare ed approvare (dalla Legge Comunitaria 2004, alla legge sull'Università, all'approvazione della Costituzione Europea, ecc.) continua il blocco dell'esame della riforma (con l'estensione a tutti i lavoratori) degli ammortizzatori sociali per mancanza dei finanziamenti, come pure la legge per il rilancio dell’economia (non ancora presentata dal Governo ).

L’impegno e l’urgenza dell’approvazione della riforma degli ammortizzatori sociali (che il Governo Berlusconi si era impegnato a realizzare entro il 1° anno della Legislatura ) è dimostrato dai dati emersi nel convegno organizzato dalla Provincia di Milano.

Nel 2004, in provincia di Milano, il 56,85% delle aziende – pari a 212.387 – ha un solo dipendente, e l’89,41% delle aziende ha sino a 9 dipendenti, mentre quelle con più di 500 lavoratori sono solo 204 pari allo 0,06% e con un totale di 97.776 lavoratori su 1.790.042 occupati. Gli effetti di 10 anni di Presidenza Formigoni in Lombardia, oltre al declino produttivo (meno 0,6% del PIL) hanno prodotto “nanismo aziendale”, precarietà nel lavoro (700.000 sono co.co.co, interinali, ecc) privi di Cassa Integrazione ed altri ammortizzatori sociali. Non solo, ma ben il 36% degli avviati al lavoro nel 2004 ha avuto contratti di lavoro della durata inferiore a 5 giorni, mentre nel settore alberghiero,  40.000 lavoratori sono stati "assunti" per un solo giorno.

I numeri parlano da sé, non servono commenti, ma l’impegno ad operare per cambiare questa realtà, con scelte che imprimano un nuovo sviluppo e l’estensione a tutti i lavoratori dei diritti e tutele contrattuali e sociali.   

 

Antonio Pizzinato 

MartesanaDue - marzo 2005