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filodiretto dal Parlamento

  

 

I CONTI DIMOSTRANO CHE L’ITALIA E’ IN CRISI

Dopo anni di chiacchiere, da parte di Tremonti e Berlusconi, ora l’OCSE e la Comunità Europea hanno reso pubblici i dati ( e la CEE si appresta ad inviare il richiamo al Governo italiano ) che dimostrano come l’Italia, a causa della caduta di competitività, va verso la crisi. Le previsioni aggiornate prevedono, invece che un aumento del prodotto interno lordo realizzato, una caduta del volume complessivo del PIL di un meno 0,6%.

Contemporaneamente si ha un aggiornamento dell’indebitamento rispetto al PIL, nel 2004 il Governo aveva detto che era del 3% invece è stato ( lo ha confermato anche l’ISTAT ) del 3,2%, mentre si prevede – sempre del rapporto deficit-PIL  - che nel 2005 raggiunga ben il 4,4%.

Questi dati rendono ancor più chiara l’esigenza di una serie di misure per la ripresa dell’economia ( come ha sottolineato anche il Presidente di Confindustria Montezemolo ) investimenti in ricerca, formazione, innovazione di processo e di prodotto

 

 

IL GOVERNO RITIRA IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA

Dopo sei mesi di lotte in Parlamento, da parte delle Regioni e dei sindacati, il Governo è stato costretto a ritirare di Decreto legislativo sul "Testo Unico della sicurezza del lavoro", che aveva presentato il 18 novembre 2004. Un testo che peggiorava le norme sulla sicurezza sul lavoro previste dalla 626 e, fra l'altro, depenalizzava le responsabilità delle aziende in materia di infortuni. Il Governo aveva presentato tale vergognosa proposta, dopo essersi fatto dare una nuova proroga alla delega e mentre gli infortuni sul lavoro continuavano ad aumentare (oltre 1350 quelli mortali, nel 2004). Contro tale proposta, chiedendo profonde e radicali modifiche, si erano subito pronunciate CGIL - CISL - UIL., le Regioni, ed il Consiglio di Stato lo ha dichiarato anticostituzionale.

Il Governo ha tentato varie scappatoie ma alla fine, nelle scorse settimane, è arrivato in Commissione lavoro del Senato il Sottosegretario al lavoro On. Sacconi che, a nome del Governo, ha comunicato il ritiro della proposta di "testo unico". Un importante risultato, ma ora continua la battaglia per conquistare la sicurezza e la tutela della salute sui luoghi di lavoro a partire dai cantieri edili.

 

IL GOVERNO VA SOTTO SUL CODICE MILITARE DI GUERRA

Il Governo è stato messo in minoranza, alla Camera dei Deputati, durante l'esame del Disegno di Legge che "estendeva il codice militare di guerra alle missioni di pace dei militari italiani", tipo quelle in Afganistan, in Kosovo.

I parlamentari della sinistra, della Commissione difesa hanno presentato un'articolata proposta di modifica richiedendo, sull'emendamento, il voto segreto. Posta ai voti è stata approvata, perché oltre ai deputati dell'Unione, nel segreto dell'urna hanno votato a favore 25 deputati della maggioranza e 5 si sono astenuti e molti erano assenti.

A fronte della sconfitta il Governo, dopo una breve sospensione dei lavori, a fronte del profondo cambiamento introdotto, ha chiesto la sospensione dell'esame della legge ed il ritorno in Commissione.

Serva di lezione per il Governo e la destra, le "missioni di pace", non sono azioni di guerra, come in Iraq, ed ancor meno "guerra preventiva" come teorizza Bush.

 

VERSO GARANZIE PER LE FAMIGLIE SUI FALLIMENTI

Il Governo, tenendo conto delle osservazioni del Parlamento, delle Associazioni degli acquirenti di abitazioni di impresa fallite, sta definendo il desto del Decreto legislativo per "la tutela degli acquirenti di abitazioni dai fallimenti delle imprese costruttrici" . Questo testo viene definito dal Governo sulla base delle indicazioni contenute nella legge approvata lo scorso anno, frutto di numerose proposte avanzate dai parlamentari e di una delle quali ero firmatario.

Le norme prevedono la tutela degli acquirenti di appartamenti in costruzione, in caso  di fallimento dell'impresa che costruisce. E' questo un fatto grave che accade molto spesso: dal 1955 i fallimenti sono stati oltre 9.000 ed hanno coinvolto oltre 200.000 famiglie che si sono trovate senza casa e costrette a continuare a pagare i mutui.

Alla ripresa dei lavori Parlamentari, dopo il Referendum del 12-13 Giugno ( andare a votare e votare 4 SI ) si avrà una sovrapposizione di leggi da esaminare, anche perché, sempre più spesso, i lavori vengono sospesi per l’assenteismo della maggioranza che fa mancare il “numero legale”.

 

Antonio Pizzinato 

MartesanaDue - giugno 2005