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filodiretto dal Parlamento

  

 

RESTANO 52 GIORNI D’ATTIVITA’ PRIMA DELLA FINE DELLA LEGISLATURA

 

Il 14 Settembre è ripresa l’attività parlamentare, con la prima seduta d’aula e votazioni. Con essa è iniziata la fase conclusiva della 14° Legislatura:  terminerà con lo scioglimento del Parlamento, nei primi mesi del 2006 e l’indizione delle elezioni politiche.

Siamo di fronte ad un accavallarsi di provvedimenti da esaminare, a misure urgenti da approvare, a partire da quelle necessarie per il rilancio dell’economia del paese. Ma lo scontro continuo tra i partiti della maggioranza e nel Governo, determina non la scelta delle priorità, ciò che necessita e serve al paese e agli italiani, ma quella degli interessi di parte.

Questo quando, oltre all’esame ed approvazione della Legge Finanziaria 2006-2008, non restano che 22 giorni di sedute d’aula, cioè di lavoro legislativo, alla fine dell’anno.

Un esempio delle conseguenze disastrose della politica del Governo Berlusconi è la legge sulla tutela del risparmio ora all’esame del Senato. L’urgenza di approvarla era stata sottolineata anche dai fallimenti Parmalat e Cirio ( con conseguenze drammatiche per i piccoli risparmiatori ), ma gli atteggiamenti contraddittori del Governo e del centrodestra lo hanno sinora impedito, benché sia stato presentata all’inizio della Legislatura.

Non solo, ma alla Camera dei Deputati hanno respinto le proposte dei deputati del centrosinistra di riformare la Banca d’Italia, il controllore del credito, fissando in 7 anni il termine del mandato del Governatore.

Ora, dopo lo scandalo sui comportamenti del Governatore Fazio, esploso durante il mese di Agosto con le intercettazioni telefoniche riguardanti le “scalate” finanziarie, il Governo propone di inserire – nella legge sul risparmio – solo parte delle norme, respinte alla Camera dei Deputati,  riguardanti la riforma della Banca d’Italia.. Tutto questo per salvare Fazio e non trasferire il controllo delle operazioni finanziarie all'authority. Durante l’esame della legge sul risparmio  in Senato, i Senatori del centrosinistra – l’Unione – hanno già riproposto il testo già presentato alla Camera dei Deputati e si batteranno per l’approvazione. Esso prevede:  riforma della Banca d’Italia, trasferimento del controllo del credito, mandato di 7 anni non rinnovabile ed il limite d’età a 70 anni per il Governatore.

 

PARLAMENTO RIDOTTO A “VOTIFICIO”: 8 LEGGI SU 10 DEL GOVERNO

 

Avviandoci alla conclusione della Legislatura è opportuno e giusto trarre un bilancio della stessa. In questi quattro anni e mezzo sono state approvate 558 Leggi, solo 104 di esse di iniziativa parlamentare e ben 185 ( quasi il 30% ) Decreti legge. Non solo, ma buona parte delle stesse, le più importanti, sono leggi-delega con le quali si delega il Governo a definire i testi con decreti legislativi a partire dalla Giustizia, l’Istruzione, la Previdenza, le società ed il falso in bilancio. In questo modo si è “messo nell’angolo” il Parlamento – come ha titolato il Sole 24 ore – riducendolo  a “votificio” e spesso, per superare i contrasti interni alla maggioranza, per costringerli a votare a favore; ponendo il “voto di fiducia” su importantissime misure, dalle leggi finanziarie, alle deleghe, ai decreti legge.

È in questa situazione che nel corrente mese, alla Camera dei Deputati, si avvia l’esame – in terza lettura – della cosiddetta “devolution”. Legge che, con ben 37 articoli, stravolge la seconda parte della Costituzione, destruttura la stessa, concentrando i poteri nelle mani del Premier, sottraendoli al Presidente della Repubblica ed al Parlamento, impoverendo la democrazia e la partecipazione.

 

UNA DELEGA SU TRE NON ATTUATA

 

Come prima richiamavamo, riassumendo l’attività legislativa, dal 2001 ad oggi, il Governo ha avuto da Parlamento con 30 “leggi delega” ben oltre 150 deleghe ad emanare le nuove normative con decreti legislativi.

Ebbene, di questi, 100 sono stati attuati ( come quelli sulla precarizzazione del lavoro, la scuola, ecc), mentre per 21 degli stessi sono già scaduti i termini di emanazione e 35 sono in sospeso, benché per molte di esse si siano, anche più volte, prorogati i termini di emanazione.

Una delle normative per le quali i termini sono scaduti ( anche se più volte prorogati) riguarda la definizione del “testo unico delle norme sulla sicurezza del lavoro”. Fatto positivo e frutto della mobilitazione dei lavoratori, dei sindacati e delle Regioni, poiché il Ministro del Lavoro stravolgendo la delega, definiva delle norme che peggioravano la tutela dei lavoratori, la sicurezza e la prevenzione sul lavoro, fino a depenalizzare le responsabilità delle imprese.. Questo mentre gli infortuni sul lavoro sono circa 1 milione all’anno e ben 1315 sono quelle mortali – le “morti bianche” – accaduti nel 2004.

Situazione talmente grave che il Senato ha istituito una Commissione d’inchiesta per indagare sulle “morti bianche”, i particolare nell’edilizia.

Quindi il bilancio di questi anni del Governo Berlusconi, oltre alle leggi “ad personam”, vede svuotato il ruolo del Parlamento a “votificio” ed il non corretto adempimento delle stesse deleghe.

L’Italia ha veramente bisogno di cambiare : il più presto possibile, con l’apporto di tutti i democratici, dei cittadini.

 

AMBIENTE: DECRETI CHE STRAVOLGONO LA NORMATIVA

 

Il Ministro dell’Ambiente, fra l’altro, ha predisposto gli schemi dei Decreti legislativi sull’ambiente previsti dalla delega 308/2004 ( bonifiche siti inquinati, tutela delle acque, desertificazione, aree protette, impatto ambientale, emissioni nell’atmosfera, ecc. ).

In essi prevede, tra l’altro, che per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) si adotti il silenzio assenso. Uno stravolgimento delle normative. Contro questa grave scelta hanno protestato le Associazioni ambientaliste. La battaglia proseguirà in Parlamento, quando saranno trasmessi per il parere. 

 

Antonio Pizzinato 

MartesanaDue - settembre 2005