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Alla (ri)scoperta dei sensi

 

MartesanaDue - febbraio 2005

 

A partire da questo numero  inizierò a tracciare una sorta di itinerario alla scoperta dei sensi, almeno quelli più evidentemente coinvolti nella degustazione: vista, olfatto, gusto.

Vorrei parlare del vino non a partire dai vini, ma dai colori, dai sapori, dai profumi, dando di volta in volta indicazioni sui vini che presentano le caratteristiche descritte.

Il vino è una sorta di giacimento goloso, un accumulo di emozioni, suggestioni, ricordi che hanno preso forma e corporeità. L’esperienza di degustazione di un vino è un incontro e si realizza attingendo al proprio bagaglio di esperienze, evocando il proprio vissuto.

Io sono nata vicino al mare e ho la memoria affollata di immagini, aromi e sensazioni marine. Le stazioni ferroviarie sul mare hanno un caratteristico odore di ferro misto a salsedine. Nel vermentino, vino salmastro per eccellenza, si sente nettamente questo particolare odore. Ma una persona nata e cresciuta a Quarto Oggiaro ha ben altro patrimonio olfattivo a disposizione.

Allora mi piacerebbe scoprire o riscoprire insieme a voi l’avvolgente profumo del mirto, la fragranza dell’erba appena tagliata, l’odore dolciastro e acre del sangue, l’effluvio selvatico del muschio, la sensazione piccante del chiodo di garofano, l’aroma penetrante della pietra focaia e i colori e i sapori delle nostre giornate.

Questo percorso sarà legato alle fasi dell’anno e della vita, ai riti, agli eventi, alle emozioni, perché ogni cosa ha un suo colore, un suo odore, un suo sapore, e un vino che può raccontarla.

Anche le città e i territori hanno una propria identità e specificità fatta di colori, odori e sapori, a volte sublimi, a volte orribili.

Milano nel mio immaginario ha il colore della buccia di cipolla, l’odore del petrolio e il sapore della muffa e del metallo. Quale vino si potrebbe associare a Milano?

Colori, odori e sapori delle città spesso raccontano le gioie e le fatiche di chi le abita, le opere degne e i misfatti di chi le governa. Questo appuntamento sarà, in qualche particolare occasione, anche il pretesto per parlare con leggerezza di altro.

 

Paola D’Alessandro

 

Paola D’Alessandro è nata a Lanciano, in Abruzzo, 41 anni fa. Dal 1982 vive a Milano, dove ha compiuto gli studi universitari e dove attualmente lavora, occupandosi di progettazione e gestione di iniziative per l’inserimento e la valorizzazione delle donne nel mondo del lavoro.

Nel 1995 ha iniziato a frequentare corsi e seminari legati alla degustazione dei vini e, più in generale, al mondo dell’enogastronomia, passando da un atteggiamento di mera curiosità a un coinvolgimento sempre più forte, un’autentica passione, sfociata nell’ammissione, il 15 aprile 1997, al Collegio Lombardo Periti Esperti e Consulenti, settore alimentazione, prodotti e derivati, specialità Sommelier.

Da tale passione nasce la collaborazione con le redazioni di MartesanaDue e  ilponte.it, nelle forme della rubrica “Alla (ri)scoperta dei sensi”.