MartesanaDUE - novembre 2006  n. 87

 

 

In questo numero

 

 

Greco dimenticata torna al centro dell'attenzione 

 

Inaugurata la targa che ricorda Don Porro e i bombardamenti del 20 ottobre 1944

 

Il Presidente della Confcommercio: un leone a corrente alternata

 

Via Venini: la via della diversità

 

Il CTP di via Russo: una risorsa per il territorio

 

L'architetto e la Pirellina

 

Il piano di sviluppo del carsharing nell'area metropolitana

 

Presentazione del libro "Il mito di  (@)" di Maurizio Vais - ExCogita editore

 

Le rubriche

 

Dal Consiglio di Zona Due

 

Lettere alla redazione

 

Un libro al mese

 

Un film al mese

 

Alla (ri)scoperta dei sensi

 

Frammenti di umanità suburbana

 

Biologico in Martesana

 

Son atto a rimirar... rubrica d'arte

 

Gli annunci  e le opportunita'

 

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MartesanaDUE

mensile di informazione, 

cultura e annunci della zona due

di Milano citta'

 

Editore

Comedit 2000

 

Direttore 

Paolo Pinardi

 

Redazione

 

Paola D'Alessandro

Adele Delponte

Antonio Gradia

Luca Gualtieri

Giuseppe Natale

Aurelio Volpe

 

Red. e pubblicita'

Via delle Leghe, 5

20127 Milano

Tel. 02/28.22.415

Fax 02/28.22.423

martesanadue@ilponte.it

 

Reg. Trib. MI

n. 616 settembre 99

 

 

 

Greco dimenticata ritorna al centro dell'attenzione

Il Corriere nella Cronaca di Milano del 24 ottobre titola “A Greco caos e promesse mancate . Ci hanno dimenticato”.

Ancora una volta l’attenzione della stampa milanese è puntata sul quartiere. C’è da chiedersi cosa sia avvenuto tutte le altre volte che ci si è occupati dei problemi di questo quartiere, che cosa hanno fatto enti e responsabili a fronte delle sacrosante lamentele dei cittadini di Greco.

 

Sono problemi noti da anni quelli di cui la giornalista scrive.

Dal ponte di via Breda dove un ciclista deve segnarsi nel percorrerlo, dove un pedone (provare per credere) è sfiorato da autobus e camion, con gli specchietti ad altezza di spalle, e, una volta superato con sollievo  il ponte verso via Breda, deve avventurarsi lungo un sentiero stretto e precario, …alla piazza Greco, ultimamente ristrutturata, ma rifatto il maquillage , e male, essa appare, più che una piazza, uno svincolo per il traffico veicolare, che ,sempre più intenso verso Bicocca, transita per Greco, … alla bretella ferroviaria che sfiora le case e rimodella l’area su via Rimembranze e su via Conti, con una risistemazione incerta, dove ancora più incerta rimane la fattibilità di un campo di calcio, in sostituzione di quello che prima esisteva, …fino al centro sociale Leoncavallo che richiama l’attenzione sul quartiere per la sua fama e i suoi meriti, ma che, appunto per questa ragione, necessita di un  rispetto degli orari e delle soglie di rumore.

Greco, un quartiere popolato da gente che vive Milano e il suo quartiere con un forte senso di identità, tollerante e desideroso di dignità e vivibilità dei suoi luoghi, che, se fosse paese autonomo, saprebbe difendere più di quanto faccia ora il Comune. Ciò spiega la provocazione di chiedere di ritornare ad essere Comune autonomo.

 

Invece Milano chiede e non dà: chiede che si faccia transitare per Greco il collegamento con Malpensa, oltre ai tanti percorsi ferroviari già presenti, chiede che qui Bicocca incanali il traffico per il centro e abbia un pensionato per gli studenti (in via Conti), chiede che per razionalizzare il traffico di viale Monza diventi un’impresa andare da piazza Durante a Greco; Greco subisce ma mantiene e sviluppa il senso della propria comunità, raccolta attorno alla propria piazza.

Cosa danno infatti Ferrovie e Comune a questo quartiere, dove mancano servizi e collegamenti efficaci con il resto della città?.

Poco o niente, perché da Greco per andare a viale Monza, a poche centinaia di metri, con un mezzo pubblico occorrono 3 mezzi e mezz’ora di viaggio; e per la Bicocca non c’è un mezzo pubblico diretto. Non solo, ma se a piedi vuoi andare alla MM 1 , stazione Rovereto, devi transitare per i tunnel ferroviari;  il Corriere ne ha ben illustrato lo stato: immondizie, aria irrespirabile, auto parcheggiate sui marciapiedi.

La speranza di avere luoghi che siano occasioni di incontro e dialogo, come un centro giovani e una biblioteca, si è persa nel nulla, dopo la decisione di dedicare gli ultimi spazi utili al pensionato studenti e di assegnare buona parte dell’ex-Mercato del Pesce a Milano Ristorazione, dove agli anziani è rimasto solo un piccolo spazio, poco più di un appartamento, con la promessa di una futura migliore soluzione, speriamo a breve. Quanto alla richiesta, avanzata da anni, di un poliambulatorio territoriale per la fornitura di alcune prestazioni specialistiche (ad es. visite cardiologiche, oculistiche ecc.), la Direzione Generale ICP, cui competono queste strutture, non dà alcun segnale di interessamento. E' più che mai necessario un piano chre definisca in modo organico opere, spazi, servizi e tempi di attuazione.

 

Greco, disponibile e fiduciosa, offre ma il suo Comune, Milano, cosa sta facendo per il quartiere?

 

                                                                                         Mario Villa

 

 

 

 

Via Venini: la via della diversità

 

Ormai via Venini a Milano è diventata come tante altre vie che contengono varie culture e razze diverse fra di loro; ovviamente questo dà sicuramente una ricchezza culturale, ma la domanda che ci si pone è:
esiste l'integrazione con gli abitanti originali della via? A mio parere la strada è ancora in salita e la gente ancora non si fida di questo straniero che parla male la lingua e conosce pocoquesta nuova cultura.
Se uno cammina lungo via Venini notiamo che il 50% dei negozi sono in mano a stranieri, come centri telefonici, kebap, negozi alimentari, negozi di bigiotteria, bar e altro; ovviamente il concentramento di questi negozi dimostra l'importanza di questa via che affianca viale Monza, inoltre la forte presenza degli stranieri residenti in questa via ci spinge a chiederci quali saranno gli elementi principali per una maggior integrazione: creare dei ponti fra gli italiani e gli stranieri, a mio avviso la cosa principale, perché in Italia la gente ti guarda come parli e come ti vesti e come ti comporti; ovviamente fa un grande effetto sul comportamento di una persona qui e purtroppo noi stranieri siamo privi di questi elementi. Molti di noi non sanno parlare l'italiano nonostante che vivono qui da tanti anni e altri non s'interessano; hanno un obbiettivo di raccogliere il più possibile dei
soldi e andarsene via e dall'altra parte molti italiani non s'interessano a questi immigrati quando rappresentano un degrado sociale.
La mia idea è quella di creare tanti incontri fra immigrati e italiani per discutere le loro problematiche e le loro divergenze; magari organizzare tante cene o concerti misti per avvicinare le due culture, creare un comitato misto per il quartiere. A mio avviso è necessario formare tutti gli stranieri che vengono, fare corsi di lingua
obbligatori, corsi di formazione delle abitudine italiane oppure sul sistema di vita italiano. Questi elementi possono aiutare integrazione e rispetto reciproco perché ogni giorno viviamo un fallimento totale; vediamo in questa via due culture staccate, non si avvicinano e molti non si sopportano per ignoranza di tutte e due le comunità. Ci vuole maggior tolleranza, maggior integrazione e amore; il rispetto porta a un maggior arricchimento culturale.

Arch.Bassam Abu Awwad

 

 

 


Il piano di sviluppo del carsharing nell'area metropolitana

In 5 anni 144 parcheggi e 371 auto ecologiche per migliorare l'offerta di mobilità


Legambiente e Provincia di Milano lanciano il CarSharing nell'intera area metropolitana.

Se entro la fine del 2007 saranno già operative ventidue nuove aree di sosta in 11 comuni della provincia, la disponibilità per gli abbonati dell'auto in condivisione di Car Sharing Italia salirà fino a coprire 55 Comuni nei prossimi cinque anni, con un'offerta di  144 parcheggi.
L’attivazione di questo servizio nell'area provinciale nasce da un approfondito studio di fattibilità, e rientra in un articolato piano di riduzione dell’inquinamento e del traffico che Provincia di Milano persegue da oltre un quinquennio con la partecipazione di oltre cento tra Comuni, aziende ed Università.
Assegnati dunque 716.000 € a Car Sharing Italia che si occuperà della realizzazione del progetto. L’azienda, individuata con gara pubblica, ha recentemente ereditato la gestione del servizio Milano Car Sharing avviato da Legambiente nel settembre 2001.
La crescita di abbonati e veicoli ecologici - 371 saranno le auto ibride elettrico-benzina, bimodali metano-benzina, diesel con filtro antiparticolato a disposizione degli utenti – permetterà una riduzione significativa dell'inquinamento atmosferico. Già oggi il car sharing a Milano può contare su 950 utenti che condividono 36 auto in 16 parcheggi.
Car Sharing Italia è stata la prima  a varcare i confini comunali aprendo a Cinisello Balsamo e successivamente a Carugate. Dai primi mesi del 2007 Monza e Sesto San Giovanni daranno il via ad uno sviluppo del servizio che raddoppierà il numero attuale di abbonati.

Questo anche grazie agli incentivi del Ministero dell'Ambiente per favorire la mobilità sostenibile. Infatti rottamare un veicolo non ecologico e sottoscrivere un abbonamento a CarSharing significa risparmiare mille euro: Il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 800 € per ogni nuovo abbonato che dimostri di aver rottamato un veicolo immatricolato prima del 31 dicembre 2000 (di categoria fino a "EURO 2" compreso). A questo bonus i gestori dei servizi di CarSharing operativi nelle varie Province (Torino, Genova, Bologna, Modena, Rimini, Venezia, Firenze, Roma e Milano) hanno aggiunto l’omaggio dell’abbonamento per il primo anno e il 50% di sconto per il secondo, portando così il "buono sconto" a oltre 1.000 € nei due anni.
E nell'ottica di offrire una mobilità alternativa nell'intera area metropolitana, Paolo Matteucci, assessore provinciale alla Mobilità, Viabilità e Trasporti, afferma: "La Provincia di Milano è la prima in Lombardia ad attivare il servizio Car Sharing: offrire questa opportunità ai cittadini in provincia è tanto più importante se pensiamo che gli spostamenti sono mediamente più difficoltosi che all’interno delle città. Per questo i parcheggi sorgeranno vicino alle stazioni dei mezzi pubblici, per facilitare spostamenti integrati, comodi ed ecologici".
Ma l'auto in condivisione è anche un modo per decongestionare i centri urbani e  ridurre lo smog."Il Car Sharing è un servizio di mobilità "intelligente" anche  in termini di  riduzione dell'inquinamento- spiega Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente -: il 55% del  parco auto è a basso impatto ambientale grazie all'uso di auto ibride, bimodali e diesel con FAP. Inoltre una sola autovettura in carsharing svolge il lavoro di 10 auto private, peraltro quasi costantemente parcheggiate su suolo pubblico (l'utilizzo medio dell’auto in Italia è di 90 minuti al giorno) incidendo sul traffico e liberando posti auto".
Il funzionamento del Car Sharing è semplice: ogni cittadino, previa sottoscrizione di un abbonamento annuale, ha la possibilità di prenotare ed utilizzare le auto per il solo tempo necessario allo spostamento, soddisfando il proprio bisogno di mobilità. Attivo 24 ore su 24, il servizio permette di prendere l'auto anche solo per un ora, pagando una tariffa proporzionale all'uso, e si caratterizza per flessibilità e rapidità di utilizzo. E’ quindi un forte incentivo a liberarsi dell’auto di proprietà scoraggiando in questo modo l’acquisto della seconda macchina.

La smart card che permette l'utilizzo delle auto a Milano e provincia consente anche di prenotare ed utilizzare le auto in condivisione nelle maggiori città italiane. A Torino, Genova, Bologna, Rimini, Firenze, Roma e Venezia c'è sempre una flotta car sharing a disposizione. Anche nel resto d'Europa gli utenti possono scegliere tra più di 5.000 auto in Germania, Belgio, Olanda e Svizzera.
E per garantire una mobilità realmente alternativa al possesso dell’auto, Legambiente e Car Sharing propongono l'abbonamento alla città, che garantisce sconti e agevolazioni sul servizio di trasporto  pubblico e privato, sull'autonoleggio e per i ciclisti.

 

Info: Legambiente – 0245475777



 

 

  Martedì 12 dicembre alle ore 21

 

Alvaro Bertani 

presenta

Il mito di @

di Maurizio Vais  

edizione Excogita

 

Libreria ilponte.it di via delle leghe 5 - Mi

 


Il lavoro è nato “per caso”, frutto di esperienze maturate all’interno di una multinazionale, prendendo forma poco per volta.
Cosa può passare per la testa di un “normale” quarantenne laureato in ingegneria e da oltre quattordici anni inserito nel mondo del lavoro per cimentarsi in un’impresa del genere?
Una serie di episodi di vita quotidiana, intervallati da altri al limite del paradosso, all’interno di una società di dimensioni medio piccole ma inserita all’interno di un grande gruppo. L¹opera ricopre un periodo di circa quattro anni, partendo dal 2000 nel pieno del boom tecnologico fino all’estate del 2004.
Il protagonista è un ingegnere, da diversi anni impiegato in una grossa multinazionale. Complice il brillante momento del settore nel quale lavora, riceve una proposta molto interessante per cambiare società.
Il fascino del marchio produce i suoi effetti. Decide di cambiare, lasciandosi allettare da promesse, prospettive sicure pensando ad un avvenire più dinamico e denso di soddisfazioni.
La realtà ritrovata è molto diversa dalle attese. La società, pur facendo riferimento a un marchio consolidato è solo una piccola realtà e neanche la più considerata del proprio gruppo. All’interno operano varie figure, sono messe a nudo le caratteristiche più marcate di personaggi a volte comici, a volte patetici e a volte squallidi. Il tutto descritto con ironia.
Sullo sfondo della storia gli avvenimenti che hanno caratterizzato quel particolare periodo, tra i quali l’Undici Settembre 2001, l’isterismo delle Borse mondiali, la Sars.
Chiunque lavori o abbia lavorato nell’industria privata avrà modo di immedesimarsi nel protagonista probabilmente ritrovandosi a fronteggiare situazioni analoghe, dall’euforia e l’ottimismo dell’anno 2000 fino alla crisi dell’ultimo periodo, la difficoltà del mercato, scelte societarie in parte discutibili (cassa integrazione, mobbing) nell’attesa di una ripresa che tarda ad arrivare.