Vivere in zona due 

 

martesanaDue dicembre 08

Scuola media quartiere Adriano: il Comune si burla degli abitanti

 

Nasce il Comitato Vivere in zona 2 

 

martesanaDue novembre 08

Vivere in zona due. 

Venerdì 28 novembre, via delle leghe 5 riunione costitutiva del comitato

 

martesanaDue ottobre 08

De Corato in Ferrante Aporti

 

Anfiteatro Martesana: ridiamolo ai cittadini

 

Gli orti di via Alghero seminano divisioni  

 

martesanaDue marzo 08

Vivere in Zona 2 - Le idee della  Sinistra con il territorio 

Incontro-seminario sabato 1 marzo

 

Idee e proposte di sinistra in zona due

 

I 27 luoghi visitati e filmati in zona due

 

 

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Scuola media quartiere Adriano: il Comune 

si burla degli abitanti

 

Il 20 novembre 2008 si è svolta un.assemblea pubblica in Via Adriano 60, nella scuola professionale Achille Grandi in via di trasferimento. Sono stati invitati gli assessori Moioli e Masseroli per avere delle risposte su dove, come e quando verrà realizzata la scuola media nel quartiere Adriano. Gli assessori erano venuti alla precedente assemblea del 28 maggio 2008, ma a questa riunione non si sono presentati. Cinque mesi non sono bastati per avere risposte definitive. Il consigliere comunale  Fanzago ci ha informato che gli assessori sono disponibili a venire in consiglio di zona 2 per comunicarci ciò che l’amministrazione comunale ha intenzione di fare. Speriamo che il consiglio di zona si decida ad invitarli.

E’ superfluo dirvi della delusione dei cittadini presenti all’assemblea che aspettavano da cinque mesi la risposta promessa a maggio. Ma i fatti ci dimostrano che quando le richieste sono giuste e condivise, non sono mai inutili.

Abbiamo scoperto in questi mesi che la Regione Lombardia e il Comune di Milano vorrebbero realizzare una grossa speculazione edilizia sull’area della scuola Grandi in dismissione. Con una variante al PRG vorrebbero trasformare l’area (di 21.000 mq) da scuola e servizi ad edilizia privata e commercio.

L’assessore responsabile della Regione Lombardia, rispondendo ad un’interpellanza, fa sapere che se il Comune di Milano chiede ufficialmente l’utilizzo della scuola, tutto è ancora possibile. Che vergogna, ci risiamo...anche questa volta rischiamo di perdere la scuola; non possono continuare a prenderci in giro. Sarebbe uno scandalo dire sì alla speculazione edilizia e no alla scuola media del quartiere.

Salvatore Gioia

 

 

 

Breve riassunto di come è andata l'Assemblea sulla scuola media, giovedì scorso.

C'erano solo rappresentanti del PD, che organizzava la serata, non c'erano rappresentanti dell'Amministrazione Comunale, in particolare non c'erano gli Assessori invitati. C'era un "discreto" numero di cittadini interessati, però la partecipazione non era a livello dell'assemblea di fine maggio 2008. Probabilmente molti hanno capito, in anticipo, che "non c'erano novità rilevanti"..... che, di nuovo la scuola media si era "impantanata" e quindi non valeva la pena di uscire di casa…….

Ci hanno informato che gli assessori assenti non hanno ritenuto che quell'assemblea fosse il luogo adatto per informare i cittadini circa le loro decisioni in merito alla scuola media. Lo faranno nella sede istituzionale del consiglio di zona. La data non è stata ancora fissata.

E' parso di capire, dalle dichiarazioni di Fanzago (Cons. Comunale) e di Maria Grazia Fabrizio (Cons. Regionale) che tutte le possibilità sono ancora aperte: scuola media nuova….area ancora da definire con precisione….all'interno del P.I.I. Marelli o anche fuori, oppure riutilizzo di una parte della scuola professionale di Via Adriano 60. Dipende….francamente però non ho capito da cosa dipende!!!

E' ormai certo che la scuola professionale dal prossimo anno non ci sarà più: l'assessore provinciale Casati (che è anche il segretario del PD milanese) ha detto che dopo Natale inizieranno il trasloco e quindi per loro la questione è chiusa….naturalmente si apre quella dell'utilizzo delle aree e degli edifici.

Pare certo che la Regione voglia ricavarci il massimo possibile: è molto probabile che sia in atto su quell'area un'ennesima speculazione edilizia. Maria Grazia Fabrizio sostiene che aver "scoperto" questo ci rende più forti perché alla Regione non farà piacere che qualcuno denunci che si preferisce speculare invece che fare dei servizi (la scuola media) in un quartiere in espansione.

Quasi tutti i cittadini intervenuti hanno rimarcato la sfiducia nelle istituzioni (qualcuno ha apertamente parlato di presa per il c…). Qualcuno ha evidenziato che comunque abbiamo ottenuto un risultato, che non era scontato: tutti ormai dicono che la scuola media si deve fare. Un'altra voce ha detto che i cittadini devono aver voce in capitolo anche sul progetto della scuola (e non solo sul dove e come; ma anche sul progetto complessivo compreso l'aspetto educativo e sociale).

In conclusione Fanzago ha invitato i consiglieri di zona a darsi da fare affinché gli assessori si presentino in cdz con le loro decisioni il più presto possibile e ad informare i cittadini sulla data affinché si possa organizzare una partecipazione massiccia dei genitori; ha chiesto, altresì di continuare con la mobilitazione e le forme di protesta per far sì che la decisione e gli atti formali e sostanziali vengano presi nel più breve tempo possibile. A questo proposito ha chiesto esplicitamente di riprendere la pratica dell'invio – costante, puntuale, massiccio – di e-mail agli assessori ed ai consiglieri comunali per protestare. Questa iniziativa, già attuata da diversi genitori nei mesi estivi, aveva scocciato parecchio i destinatari, quindi aveva colto nel segno ("ai consiglieri non piace avere la casella di posta elettronica intasata dai messaggi di protesta dei cittadini" ha detto Fanzago).

Una piccola considerazione personale: credo che la scuola media nel nostro quartiere non sia una delle priorità di questa amministrazione – non è una di quelle cose che gli "fa perdere il sonno" – è una delle tante cose che si dovrebbero fare e che prima o poi si faranno. Credo che il Comune di Milano abbia decine di richieste/priorità simili alla nostra (c'è chi chiede un asilo nido, chi una materna, chi una palestra o una piscina, chi una scuola media o elementare, ecc.), non tutte queste si possono fare in tempi brevi: le risorse non sono sufficienti. Credo quindi che il Comune finirà per accontentare quelli che più "rompono le scatole". In definitiva dipende da noi! Dipende da quello che saremo capaci di fare, dipende da quanto impegno ci metteremo….altrimenti è possibile che il Comune finisca per realizzare un'altra opera molto, molto meno importante, semplicemente perché gli altri hanno saputo spingere di più. Mi spiace dover dire queste cose, mi spiace pensare che i nostri Amministratori non decidono in base ai bisogni più urgenti, ma agli interessi particolari (loro e dei loro sostenitori)…però mi pare che questa sia la situazione reale.

Un bel saluto.

Antonio Piazzi

 

 

Nasce il comitato Vivere in zona 2

 

Venerdì 28 novembre scorso si è costituito il comitato “ Vivere in Zona 2”.

Quindici cittadini (un’altra decina hanno dato la loro adesione senza poter intervenire alla serata) appartenenti a diverse realtà sociali ( consiglieri di zona, normali cittadini, appartenenti ad alcune forze politiche e associazioni) si sono riuniti presso i locali del “Martesana Due” in via della Leghe al n. 5 per dar vita ad un comitato  che intenda impegnarsi nella realizzazione di progetti che migliorino la qualità della vita della Zona.

Non solo protesta. Anche, ma soprattutto proposta e progetti che richiedono analisi, elaborazione, raccordi con altre realtà impegnate nel territorio e principalmente  ascolto e partecipazione dei cittadini.

Tre saranno, accanto ad altre singole questioni, i progetti a cui il comitato intende lavorare:

a) riqualificazione e valorizzazione di Via Padova e dintorni;

b) completamento e riqualificazione dei progetti legati al Naviglio Martesana e alla Media Valle del Lambro;

c) ricognizione delle esigenze delle scuole del territorio; sostegno alla valorizzazione delle loro risorse, al processo di integrazione degli alunni e al successo scolastico;  proposta per un diverso utilizzo dei fondi  per il diritto allo studio;  potenziamento del Tempo Pieno e del Tempo Prolungato.

I prossimi incontri saranno utilizzati per una messa a punto organizzativa e per una riflessione accurata sulle singole tematiche.

Durante l’incontro è stato avviata una prima riflessione sui problemi legati all’area di Via Padova.

Ribadita la serietà dei disagi legati alla convivenza delle diverse popolazione, ma nello stesso tempo la strumentalità delle scelte dell’Amministrazione comunale e in particolare, da 18 anni a questa parte, del vicesindaco De Corato, tutti hanno condiviso il convincimento che Via Padova viva sì i disagi dell’incontro, ma non meriti di andare continuamente sulle pagine dei giornali quale rappresentazione del degrado cittadino.

In Via Padova infatti accadono molti meno episodi di delinquenza di quanto non avvenga  in altre zone, anche centrali della città.

I problemi che vi si vivono non possono essere risolti da telecamere e dalla presenza dei militari,  strumenti che certo influenzano la percezione dei cittadini soprattutto anziani, ma non risolvono le questioni minute della convivenza: dal  corretto utilizzo del sistema del riciclo delle immondizie alla tenuta più rispettosa degli ambienti, dal pagamento da parte di tutti dei ticket quando utilizzano gli autobus alla regolare emissione di scontrini da parte di tutti i negozianti (immigrati e non) e al  rispetto della quiete pubblica e così via.

Faremo una rilevazione accurata delle attività economiche poste lungo la via; evidenzieremo  l’entità della presenza dei bambini stranieri nelle scuole;  proporremo interviste ai testimoni privilegiati del territorio ( amministratori, responsabili di servizi e di istituzioni, custodi, commercianti, componenti delle associazioni); individueremo, per coinvolgerle, le risorse presenti nel territorio così come le situazioni di degrado abitative e relazionali. Poi formuleremo proposte e ci batteremo per ottenere interventi socialmente efficaci.

Via Padova può diventare una risorsa per i suoi cittadini e per la città.

E ognuno dovrà fare il proprio mestiere. L’Amministrazione dovrà smetterla di cavalcare le paure della gente e investire invece risorse economiche e professionali per migliorare realmente la qualità della vita dei cittadini di Via Padova.

Il lavoro entrerà nel vivo  nel prossimo incontro che si terrà presso Villa Pallavicini il giorno 11 dicembre alle ore 21.

Vi sono invitati tutti i cittadini che intendano impegnarsi per bloccare la cementificazione del territorio, valorizzare le zone a verde ( Naviglio Martesana, Media Valle del Lambro…), costruire coesione sociale e convivenza civile, elaborare un progetto che metta in rete le scuole anche per un diverso e più efficace utilizzo dei fondi per il diritto allo studio.

 

 

Venerdì 28 novembre ore 21 in via delle leghe 5 presso la sede di martesanadue Riunione costitutiva del comitato Vivere in zona 2

 

La riunione è aperta a tutti coloro che hanno condiviso il percorso iniziato alcuni mesi fa con il convegno del marzo scorso al teatrino del parco Trotter con “Idee della Sinistra con il territorio” proseguito a giugno al circolo familiare di unità proletaria di viale Monza sul sistema verde in zona attraverso il naviglio Martesana e il fiume Lambro e concluso il luglio scorso in via Padova con la carovana di solidarietà con gli abitanti della via e di protesta nei confronti del sindaco e del vicesindaco.

Promotori della riunione e della conseguente costituzione del comitato sono alcuni esponenti delle forze politiche della ex sinistra arcobaleno compresi militanti e dirigenti di Rifondazione che non si riconoscono nell’isolamento scelto dal circolo locale, consiglieri di zona, aderenti ad associazioni o semplici cittadini.

Scopo principale sarà quello di interloquire con l’intero territorio, creare solidarietà e coscienza sulle possibilità di qualificare e vivere decentemente in questa zona affrontando il degrado non per strumentalizzarlo contro qualcuno come fa questa amministrazione amplificando le tante paure anziché governare e tenere insieme questa città.

E’ importante andare alla radice dei problemi, sostengono i promotori, proponendo riforme e interventi urbanistici, culturali e sociali anziché parlare esclusivamente di sicurezza, esercito, extracomunitari, telecamere etc…

Di seguito il testo costitutivo che verrà discusso nella riunione di venerdì 28 novembre.

 

 

 

Atto costitutivo del comitato “Vivere a Milano”

 

1.      Finalità

-          Per un ambiente migliore in cui vivere ed abitare.

-          Per dare progettualità al nostro agire e alla nostra proposta.

-          Per favorire la coesione sociale, la tolleranza e la sicurezza.

-          Con e per gli abitanti dei nostri quartieri.

 

2. Promotori

Il gruppo di lavoro composto da persone di diversa provenienza politica che ha organizzato

-          il 1° marzo  2008 al Parco Trotter il convegno “Idee della sinistra con il territorio”;

-          l’iniziativa pubblica del 18 giugno 2008 con gli architetti Boatti e Bulgheroni “ Naviglio Martesana e Fiume Lambro: nodi cruciali del sistema verde in Zona 2 e non solo”;

-          la carovana di solidarietà verso gli abitanti di Via Padova e di protesta contro il sindaco e il vicesindaco dell’11 luglio scorso.

 

3. Adesioni ed assetto organizzativo

L’adesione deve essere a titolo personale. Possono farne parte abitanti della Zona 2 che condividano finalità, idee, progetti e iniziative che saranno portati avanti dal Comitato.

 

4. Sedi operative e luoghi di incontro possibili: circoli, associazioni e movimenti presenti nei vari quartieri della nostra zona.

5. Primi strumenti di lavoro in parte già disponibili:

- video sul territorio: filmato di 27 luoghi degradati del territorio o di interesse pubblico con relative schede;

- archivio in allestimento con documenti riguardanti il territorio, mappe, progetti vari, delibere del Consiglio di Zona.

 

6. Tre grandi temi sui quali si sta lavorando:

 

- progetto per Via Padova e dintorni ( proposta per la istituzione di un laboratorio per elaborare una sorta di “ Contratto di quartiere”, prendendo a riferimento progetti già sperimentati in Milano e in altre città ( Torino, Genova…);

- progetti di completamento dei parchi Martesana, Adriano e parco Nord della Media Valle del Lambro, oltre che per la difesa delle acque e la riqualificazione delle sponde del naviglio Martesana e del fiume Lambro;

- la scuola nel territorio (situazione edilizia, diritto allo studio, messa in rete degli istituti, socializzazione dei progetti didattici, integrazione scolastica degli alunni provenienti da altri paesi, utilizzo delle risorse del territorio…).

Obiettivo: organizzare nel 2009 tre convegni sui temi indicati.

 

7. Presenza sul territorio

Il comitato seguirà inoltre possibilmente i problemi aperti nel territorio in un rapporto stretto coon i consiglieri di zona disponibili a collaborare, con il periodico “Martesana Due”, con i comitati e associazioni che già operano in difesa del territorio e impegnati a promuovere cultura e coesione sociale

 

 

De Corato in Ferrante Aporti

 

Venerdì 20 settembre 2008, Via Ferrante Aporti 52: per la prima volta da quando frequento il condominio ci si prepara per un avvenimento speciale, arriva il vice sindaco De Corato. Ma che ci farà mai De Corato in zona? Un comitato si è costituito proprio qui; ha l’obiettivo di combattere il degrado della zona e in particolare della via adiacente i binari della Stazione Centrale. Oggi è il giorno della “manifestazione contro il degrado”. Il vicesindaco arriva con autista e scorta al seguito. Alcune signore rilevano quanto sia bravo ad arrivare fin lì e a dedicare parte del suo tempo prezioso ai cittadini della zona. Altri notano al contrario che, in effetti, questo dovrebbe essere il suo lavoro (tra l’altro lautamente retribuito): individuare i problemi e soprattutto risolverli. Il nostro sembra poco consapevole del fatto che la via sia in uno stato pietoso. Si stupisce di non essere stato contattato personalmente dal comitato (ma allora perché è lì proprio il giorno della manifestazione?). Sembra meravigliato del fatto che sotto i binari ci siano sottopassaggi in totale abbandono, negozi ormai chiusi da tempo che sono rifugi per ratti, marciapiedi sul lato ferrovia che non sono puliti da anni, addirittura un parcheggio sotterraneo abbandonato con rampa d’accesso trasformata in discarica di rifiuti, muri scrostati ecc. Tra i presenti c’è chi accusa gli immigrati. De Corato non lo trova particolarmente scandaloso, anzi trova anche altri capri espiatori: “locali gay” (nulla contro gli omosessuali, però…) e discoteche; peccato però che nella via non ci siano locali del genere.

Ma perché la responsabilità dovrebbe essere di chi amministra la città dagli anni novanta del secolo scorso? A sentire il vicesindaco non è proprio un’ipotesi da prendere in considerazione. Anzi sembra quasi che il degrado non sia provocato dall’incuria e dalla totale mancanza di manutenzione da parte di chi amministra la città, ma da qualche corpo estraneo. Mi domando: nella vicina Svizzera, ordinata e pulita, ci sono meno immigrati? Certamente no, ci sono solo amministratori migliori.

E in conclusione, qualche promessa? Sì: più telecamere. Così si potrà vedere il degrado in diretta anche a Palazzo Marino... Se questa è una soluzione, perché non mettere in Via Ferrante Aporti un maxischermo sul lato ferrovia collegato direttamente con una telecamera in via della Spiga? Si potrebbero così vedere marciapiedi puliti e una strada ben tenuta, senza che l’amministrazione comunale si scomodi troppo per quartieri dove abita gente evidentemente ritenuta di serie B.

Purtroppo nessuno ha molte speranze, il disincanto prevale. In questa situazione priva di vere aspettative, ha buon gioco chi promette poco, chi non ha fatto nulla producendo degrado.

Sembra proprio che delusione e lamentele siano sempre rivolte contro chi amministra con impegno e serietà, mentre da chi non fa nulla non ci si aspetta ormai più nulla, perciò basta il minimo cambiamento che si sia quasi contenti.

Ma in quale altra città lombarda si puliscono i marciapiedi e si pensa all’arredo urbano solo nei quartieri di serie A? Il vicesindaco a vita sarà davvero stupito se qualcuno lo ritiene responsabile dello stato di abbandono in cui versa la zona?

Paolo Vitale

L’anfiteatro Martesana? Ridiamolo ai cittadini!

Dopo mille peripezie, inefficienze, lungaggini burocratiche, palleggiamenti di responsabilità, l’amministrazione comunale, finalmente, si appresta a riconsegnare alla città l’anfiteatro Martesana.

La storia del “manufatto” è inscidibilmente legata a tutte le vicende politiche di zona che hanno visto esaurirsi presidenti, passare consiglieri, consumarsi crisi e rimpasti del Consiglio di zona. Insomma: di tutto e di più.

Il Corrierone nel passato aveva dedicato all’anfiteatro una foto piuttosto eloquente a testimonianza dello stato di degrado in cui versava, rubricata come “Milano da bocciare”e i cittadini della zona si erano sbizzarriti nel fare a gara per segnalare alla città la loro indignazione che poi, negli anni, si è tramutata in rassegnazione.

In una città dove gli spazi di aggregazione sono una risorsa scarsa, anzi scarsissima, la rinascita dell’anfiteatro rappresenta una bella notizia.

In meno di nove mesi sono state rinforzate gradinate e strutture, risanati i locali,  rifatti da cima a fondo i servizi igienici, il tutto per una spesa complessiva di 565 mila euro. Ora, come dicono i tecnici, la struttura è sismoresistente, anche se, si sono accorti, non esiste il collegamento fognario e l’impianto di riscaldamento non è mai entrato in funzione.

Ma oggi  non ci resta che coniugare pensieri e parole solo al futuro. A chi si affida la gestione della struttura? Per cosa potrà essere utilizzata? Sarà l’occasione per potenziare l’illuminazione dell’intera area? Le ricette sono le più diverse e disparate e tutte degne di cittadinanza. Ci permettiamo di dare qualche consiglio che trasformeremo in proposta portandolo al parlamentino di zona. Intanto, affidare i locali ad associazioni che siano presenti durante il quotidiano e contestualmente rendere lo spazio vivo con eventi ricreativi e sportivi, mi sembrerebbe già un buon presupposto. Poiché la nostra zona ha la fortuna di essere attraversata dal naviglio, bisognerebbe capitalizzare questo privilegio. Riportare l’associazione della canoa di Greco, con la sua storia, nelle acque della nostra zona sarebbe un grande successo per tutti. E poi come difendere la struttura dall’assalto di grafitari, devastatori e male intenzionati? Certo, si possono innalzare cancellate, installare telecamere o addirittura mettere l’esercito a presidio della struttura. Una ulteriore provocazione: il giorno dell’inaugurazione promuoviamo una competizione tra grafitari e “l’opera” più bella avrà diritto di rimanere esposta per un certo periodo tempo. Se non hanno rispetto per la “cosa pubblica” speriamo, almeno, abbiano rispetto per la “cosa loro”.

Marzio Nava - Consigliere di zona 2

 

Gli orti di via Alghero seminano divisioni 

Una vicenda che ha diviso gli abitanti della zona: da una parte il Comitato che ha raccolto centinaia di firme per bloccare il progetto e per chiedere di trasformare l’area in parco attrezzato e dall’altra gli ortisti, alcune decine di persone interessate a coltivare sotto casa un pezzo di terreno.

Ininfluente e passivo il ruolo del Consiglio di Zona 2 che, per scelta della maggioranza di centrodestra ma anche per la corresponsabilità del Partito Democratico, come al solito, ha respinto burocraticamente qualsiasi proposta di cambiamento, approvando quanto i tecnici avevano deciso  in precedenza, anche se non coincidente con la delibera a suo tempo approvata dallo stesso Consiglio di Zona.

Le firme del comitato sono state cestinate, inascoltata la richiesta di fermare i lavori per le necessarie modifiche del progetto avanzate dai consiglieri Aprea e Pinardi, ignorata la proposta di Sinistra Democratica di sospendere l’intero progetto ed approntarne uno nuovo di riqualificazione dell’intera sponda destra del Naviglio sia a completamento del Parco Martesana, in vista dell’EXPO 2015, sia con l’obiettivo di bloccare la cementificazione in atto e di liberare la sponda dalle attività dei rottamatt.

Ora che i lavori di allestimento degli orti stanno per essere ultimati, molti ritengono che l’impatto visivo sia poco esaltante e che l’area, guardata dall’alto, assomigli ad un cimitero.

Certo vi sarà chi continuerà a sognare un parco attrezzato che si affacci sulla sponda del Naviglio con alberi, vialetti, panchine, aiuole di fiori, parco giochi per i bambini, area per cani, campo bocce per gli anziani e un ponticello che colleghi le due sponde: un sogno per il quale vale la pena di continuare a battersi finché possa diventare realtà.

Ora su tutta la vicenda è calata l’ombra dell’intervento dell’ARPA che ha già bloccato la coltivazione nei 157 orti consegnati nel 2006 in via Chiesa Rossa per la presenza, con valori sopra della norma, di piombo, zinco, rame, mercurio, benzene, ecc. su frutta e verdura.

Vi è il dubbio che anche in Via Alghero si sia proceduto senza la necessaria attenzione sia per la bonifica del terreno, che si dice superficiale, che per il contesto ambientale, tenendo conto delle attività passate e di quelle attuali limitrofe, dove si trattano materiali nocivi.

Il consigliere Aprea ha chiesto che siano fatti ulteriori e più approfonditi rilevamenti nei confronti del terreno e nel riguardo dei fattori ambientali.

Per quanto riguarda il bando e il contratto di assegnazione degli orti discussi nell’ultima commissione “Ambiente”, a cui hanno  partecipato membri del comitato e cittadini,  si è chiesto ad alta voce che l’area sia mantenuta a parco, non vi sia nessun cambio di destinazione d’uso, le assegnazioni siano di carattere temporaneo e revocabili in qualsiasi momento di fronte a nuovi progetti, i contratti di affitto siano di due anni rinnovabili solo di altri due e che al bando possano partecipare tutti i cittadini della Zona 2.

Il rischio è che siano stati spesi tanti soldi inutilmente e che la comunità tutta non ne tragga alcun beneficio.

Non cessa in noi però la speranza che prima o poi la ragione e il buon senso oltre che l’interesse collettivo possano nel tempo prevalere.

Cesare Moreschi

 

Vivere in Zona 2

Le idee della  Sinistra con il territorio

Incontro-seminario con le associazioni, le comunità e i comitati

Sabato 1 marzo 2008 - ore 14,30 - Parco Trotter

Dal consumo estremo del territorio alla mancanza di verde pubblico e di isole pedonali– ambientali.

 

Dall’occasione perduta sull'area Marelli – Adriano, dove 10 mila persone saranno costrette a vivere intrappolate senza viabilità e servizi,

senza un appartamento in affitto  moderato per giovani e famiglie povere,

alla vivibilità attorno al Naviglio Martesana e alle potenzialità di via Padova.

 

Dal grande polmone culturale e ambientale del Trotter all'identità discussa dei

“ borghi” (Precotto, Greco, Turro, Gorla,Villa, Crescenzago…) che compongono il nostro territorio al degrado di alcune vie.

 

Oltre il centro commerciale per una politica che valorizzi i negozi di vicinato e quelli etnici, gli artigiani

e le nuove professioni creative delle vie laterali.

 

Investire nella coesione sociale e nella multiculturalità per una più sicura qualità della vita e una civile convivenza.


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Programma


Proiezione filmato sul nostro territorio

Intervengono:

GianCarlo Aprea; Cesare Moreschi, Paolo Pinardi, Luciana Vanzetti, ( La Sinistra L'Arcobaleno )

Antonello Boatti, Architetto e docente del Politecnico

Giuseppe Natale, Comitato città-dinanza metropolitana - Paola D’Alessandro, Martesanadue

 

rappresentanti delle associazioni:

Legambiente, Villa Pallavicini, Casa della Cultura Islamica, Comitato contro il parcheggio di Via dei Transiti, Associazione Amici del Parco Trotter, Associazione Casa della poesia del Trotter, Spazio pubblico Autogestito Leoncavallo, Teatro Officina, Dar Casa

 

rappresentanti delle istituzioni:

Mario Agostinelli, consigliere regionale - Paolo Matteucci, assessore ai trasporti Provincia di Milano – Pietro Mezzi, assessore al territorio Provincia di Milano - Francesco Rizzati, consigliere comunale


Al termine ( ore 18,00) aperitivo con:

Brani tratti da “Cuore di fabbrica” a cura del Teatro Officina

poesie di Ferruccio Brugnaro e testimonianze di operai della Thyssen Krupp

letture di Roberto Carusi e Massimo De Vita

Musica de Il canzoniere dei Transiti

  La Sinistra l'Arcobaleno -  Zona 2    

 

Idee e proposte di sinistra

 

 

1. I quartieri: “Villaggi al Borgo

Ridare ai quartieri assorbiti nella Grande Milano una loro identità, renderli riconoscibili       attraverso   un centro identitario attorno al quale ruota la vita del quartiere, con la piazza, la chiesa, la  biblioteca, la sala convegni, i servizi, lo sportello del cittadino, le sedi associative e culturali, i  luoghi dell’incontro, di socialità e di svago.

 

La configurazione storica dei quartieri come Crescenzago, Turro, Greco, Gorla, Precotto, Villa San Giovanni, una volta veri  e propri municipi, aiuta alla realizzazione del progetto che riporta al l’idea del Villaggio al Borgo.

 

Perciò le scelte del Governo del Territorio sia sul piano urbanistico che nella organizzazione dei servizi  devono rispondere con coerenza alla realizzazione del progetto, anche attraverso l’acquisizione delle aree private interessate da parte del Comune.

 

Il progetto è in sintonia con  l’idea della città metropolitana, con una sua dimensione policentrica; un’idea datata, ma sempre valida, con la richiesta di forme di governo precise nell’area urbana.

In questo disegno Piazza Costantino, Piazza Greco, Piazza del Governo Provvisorio,       l’individuazione di un centro identitario a Precotto acquistano un’importanza strategica.

Tutti spazi e luoghi che vanno riscoperti e rivalutati con progetti conservativi, con la       riorganizzazione degli spazi, il recupero degli edifici d’epoca.

 

2. Aree industriali dimesse

La loro destinazione d’uso deve essere funzionale ad uno sviluppo equilibrato dei quartieri, recuperando spazi attrezzati a verde, servizi, laboratori finalizzati a favorire le attività e le       imprese emergenti. 

Interessante l’idea dell’abitazione con annesso il laboratorio.

 

3.      Trotter e i dintorni

E’ facilmente prevedibile che le sorti del Trotter, per salvarlo dal degrado e dalla       marginalizzazione, siano strettamente legate a quelle del territorio che lo circonda.

 

Le vie limitrofe, da Via Arquà a Via Crespi, sono travolte dalla spirale del degrado abitativo con conseguente degrado sociale. Tutto questo non lascerà indenne il Trotter, un grande polmone scolastico, culturale e ambientale, dall’identità discussa, sul quale pesano appetiti speculativi.

     

Per questo occorre attivare con urgenza un progetto complessivo di riqualificazione e       rigenerazione dell’intera area, un vero e proprio contratto di quartiere che coinvolga pubblico e privato, indirizzando sull’area risorse e finanziamenti adeguati.

 

La Zona Due è sempre stata dimenticata, esclusa. Nelle altre zone sono state attivati interventi con bandi da parte della Comunità Europea, Regione, Provincia, Comune, Piani di riqualificazione urbanistica, il progetto Urban, i contratti di quartiere, progetti per la coesione sociale, l’accompagnamento e la sicurezza; vi operano laboratori di quartiere specialmente nei quartieri ad edilizia pubblica residenziale.

Progetti che incontrano difficoltà attuative e con limiti operativi. Ma i tentativi ci sono; in       Zona 2 niente, zero.

Per smuovere la situazione il Trotter può svolgere un ruolo importante.Forse va ripreso il       “Progetto ABITA” del Politecnico di Milano, con intuizioni e proposte interessanti sia per       recuperare l’area degradata all’interno del Parco, dalla Piscina all’ex Convitto, che per l’interazione       del quartiere e la città con attività polivalenti aperte ai cittadini del quartiere (biblioteca, aula       convegni, centro sociale per anziani…).

 

Va attivato un vero e proprio laboratorio di quartiere con il coinvolgimento di tutti i soggetti       interessati: Comune, associazioni, comitati, operatori sociali, rappresentanti dei cittadini       residenti e degli immigrati che ci vivono.

 

4. Sicurezza e convivenza civile

Rendere il territorio vivibile, piacevole a viverci e abitarci in sicurezza e armonia. Migliorare le condizioni ambientali e la qualità dei servizi sociali e alla persona. Rimuovere le cause del disagio sociale; promuovere climi di convivenza civile. Tutto questo avrà un impatto positivo sulla qualità della vita.

 

Occorre ridare fiducia, rivitalizzare la vita sia di giorno che di notte con esercizi e bar aperti fino a tarda notte, investire sulla multiculturalità promuovendo iniziative che favoriscano il buon vicinato, la coesione sociale.

La presenza nel territorio di molte etnie e culture va vissuta come una risorsa e una opportunità.

 

I negozi di vicinato ed etnici di Via Padova possono e debbono essere una risorsa per il       quartiere.Ma la collettività va organizzata, accompagnata.

Le scuole possono svolgere un ruolo importante.

Ma occorre attivare anche spazi di inclusione e di promozione sociale; incoraggiare l’incontro fra culture in spazi multietnici, sostenendo la realizzazione di manifestazioni musicali, artistiche, ricreative, teatrali.

     

5. I parchi, il verde, i corsi d’acqua, l’ambiente 

Molto ci sarebbe da dire. Il video prodotto parla da solo.

Occorre però riportare l’attenzione sui rischi di cementificazione e di consumo selvaggio e incontrollato del territorio. La nostra Zona, come peraltro Milano, ha una densità abitativa di quasi 7.000 abitanti per Kmq.

 

Bisogna contrastare queste tendenze in atto che soffocano il territorio.

Vanno completati i Parchi Adriano e Martesana; va valorizzato il Naviglio attraverso il recupero dei trenta metri a verde attrezzato a ridosso della sponda nord, cacciando depositi di rottami e orti abusivi.

Un elemento di riqualificazione urbana è poi possibile attraverso il recupero di linee d’acqua del Naviglio sui vecchi tracciati storici

 

6. Viabilità e trasporti

Va bloccata la costruzione della Gronda Nord e sul suo tracciato va costruita la tranvia e la pista ciclopedonale.

Occorre infatti potenziare il trasporto su rotaia completando le linee già in parte realizzate; migliorare i collegamenti fra i quartieri divisi da passaggi obbligati a causa delle ferrovie e del Naviglio Martesana che percorrono trasversalmente il territorio.

 

7. Partecipazione, conoscenza. Progettualità

Per promuovere questi tre obiettivi  chiediamo che da questo incontro seminariale parta la proposta di istituire un Tavolo di concertazione sulle politiche del territorio in Zona 2 composto da Consiglieri  di Zona, associazioni, comitati studiosi e politici.          

Nella nostra iniziativa non dovremo farci  condizionare dal pretesto della presunta mancanza di  risorse economiche. Dovremo invece, partendo dai bisogni reali degli abitanti del nostro territorio,  mobilitare tutte le forze disponibili in campo.

           

 

 

I  27 luoghi visitati e filmati in Zona 2

 

Scheda 1            Aree industriali o capannoni dimessi in Zona Gorla

E’ stata ripresa l’ex fabbrica metalmeccanica “ Gramegna” chiusa da anni, di             proprietà privata, in attesa di destinazione d’uso.

Si dovrebbe dare continuità alla striscia di verde alberato di Via Liscate fino in Via             Asiago.

Molte sono le aree e i capannoni dismessi a seguito del trasferimento delle             precedenti attività.

 

Scheda 2            Sponda nord del Naviglio  Martesana - Anfiteatro

Sulla sponda nord il degrado e la cementificazione dilagante sono devastanti e il             paesaggio è deprimente.

Tutto il percorso va sgomberato dai depositi di rottami, di mezzi e dagli orti busivi.

I trenta metri di rispetto, a verde, dalla sponda vanno ripristinati.

L’Anfiteatro va reso agibile per attività ricreative e culturali.

 

Scheda 3            Cascina Turro- Pza Governo Provvisorio

La cascina pericolante va recuperata per valorizzare il centro di Turro e destinata ad attività culturali.

 

Scheda 4            Edificio ex scuola di Via Demostene

L’edificio attualmente vuoto e in stato di progressivo degrado va recuperato per             attività sociali e per ospitarvi il Consiglio di Zona 2.

Si parla invece di sede per attività di edilizia popolare.

 

Scheda 5            Parco Trotter- Casa del Sole- La città dell’Infanzia

Ottant’anni di vita. Un grande polmone scolastico, culturale e ambientale che va             rivalutato. Un’opportunità per i ragazzi, per il quartiere e la città.

Va ripreso il “Progetto Abita” del Politecnico di Milano.

Va  ristrutturato l’ex Convitto e le strutture  che fiancheggiano Via Padova per             insediarvi attività scolastiche e polifunzionali destinate al quartiere ( Scuola media, biblioteca, laboratori, centro sociale per anziani …).

 

Scheda 6              Ex Piscina Cambini

Chiusa da anni  si trova in stato di degrado.

Gli abitanti della Zona hanno raccolto centinaia di firme per la sua riapertura.

Unica nella Zona. Sarebbe un contributo per riqualificare il quartiere e l’adiacente centro sportivo.

 

Scheda 7            Le vie discusse: Arquà, Crespi e dintorni

Citate dalla cronaca come esempio  di degrado.

L’unica risposta del comune alla richiesta di un Piano di Riqualificazione e di             Risanamento dell’area consiste nell’installazione di telecamere nella zona.

In questo territorio vi è una forte concentrazione di extracomunitari che abitano             spesso in alloggi fatiscenti e sovraffollati. Nella zona, infatti, compresa Via Padova, sono stati aperti molti negozi etnici e attività commerciali gestite dagli stessi extracomunitari.

 

Scheda 8            Ex Residence di Via Cavezzali

L’edificio, i suoi abitanti, le condizioni di vita, l’entità degli affitti pagati … sono stati nei mesi scorsi  sotto i riflettori della cronaca cittadina, anche perché c’è stata una persona uccisa.

L’edificio poteva essere acquisito nel passato dal Comune: un’occasione mancata.

Attualmente è sprovvisto di riscaldamento e di corrente elettrica.

Una vera emergenza umanitaria.

 

Scheda 9            Centro sportivo “ Bocciofila” di Via Padova 91

Di proprietà del Comune il tetto è di amianto.

Gli abitanti della Zona si sono mobilitati con una raccolta di firme per la rimozione             dello stesso.

 

Scheda 10             Edificio Finanza-Via Tarabella

Un fazzoletto di verde fra case popolari, sede degli uffici comunali e chiesa.

E’ stato cementificato a dispetto degli abitanti del luogo, per dare spazio ad un             edificio della Finanza che poteva essere costruito su un altro terreno demaniale.

 

Scheda 11            Acquedotto di Viale Don Orione

Il terrazzo dell’acquedotto era stato costruito con destinazione spazio pubblico.

Non a caso era munito di progetto e scalette di accesso.

Per anni è stato utilizzato come spazio giochi per bambini, poi chiuso perché ritenuto pericoloso.

Ora c’è una ristrutturazione in corso con rifacimento del terrazzo nello spazio posto dietro al monumento dei caduti di Crescenzago.

Non si sa se sarà recuperato come spazio pubblico.

 

Scheda 12             Linea del metrò in superficie di Viale Palmanova

Il tratto della Linea 3 da  Cimiano a Cascina Gobba si trova in superficie con             l’inconveniente che taglia in due il quartiere e crea difficoltà di accesso al ParcoLambro e scuole adiacenti. I rumori delle ruote su rotaia sono assordanti.

Si può e si dovrebbe interrare anche perché con il quartiere Rizzoli l’area si è             densamente popolata.

 

Scheda 13            Sottopassi del metrò di Via Palmanova

Degrado e paura sia di giorno che di notte a percorrerli. Sporcizia, scarsa             illuminazione, assenza di scivoli per disabili e anziani li caratterizzano.

Con l’interramento del metrò sarebbero soppressi.

 

Scheda 14            Piazza Costantino

Nel passato era il centro del quartiere e ospitava la sede del Comune di             Crescenzago. E’ un edificio d’epoca che il Comune di Milano ha messo in vendita.

Attualmente l’edificio ospita la sede dell’ANPI, della Banda di Crescenzago, di             Legambiente e di altre associazioni  che si oppongono alla cartolarizzazione.

A lato  c’è  uno spazio recintato, utilizzato come parcheggio auto. Va recuperato             come piazza per concorrere a costituire un centro identitario e di socialità.


 

Scheda 15            Ex Cimitero di Crescenzago- Via del Ricordo

Si tratta di un’area destinata ad edilizia popolare: un progetto che non decolla e di              cui non si conoscono i dettagli.

Una nuova gettata di cemento che va compensata con il recupero a verde dell’area prospiciente.

 

Scheda 16             Area Siemens a verde con bosco spontaneo, recintata- Via del Ricordo

Un’area collocata di fronte all’ex Cimitero  che va difesa a verde. Un polmone che compenserebbe la cementificazione fatta in questi anni nelle via adiacenti (Via             Caroli).

 

Scheda 17            Casa di riposo di Via Pindaro

Un edificio incompleto da anni, lasciato incustodito e con evidenti segni di deterioramento.

Alcuni immigrati vi trascorrono la notte.

Si parla di mancanza di fondi per la realizzazione del progetto.

 

Scheda 18            Area ex Cimitero di Precotto. Chiesetta e dintorni

L’ex ditta Paganoni è stata demolita. Ora vi passa la metrotranvia e sono sorte             diverse costruzioni.

Manca un centro identitario di socialità e di incontro che potrebbe essere promosso  grazie alla  costruzione della Biblioteca garantita in precedenza  dal Comune e  dalla cascina d’epoca presente.

 

Scheda 19              Cascina “ Conti” - Greco

E’ una cascina d’epoca che sta crollando con un’area adiacente libera.

A ridosso della Piazzetta di Greco, dovrebbe essere recuperata e inserita in un             progetto di ampliamento e riqualificazione del Centro di Greco.

 

Scheda 20            Passerella a scalini di Via Comune Antico- Greco

Una passerella assurda, impraticabile per i disabili e gli anziani, brutta da vedere, con un impatto ambientale devastante.

Va demolita e sostituita con un nuovo progetto che colleghi Via Comune Antico con Via Cozzi.

 

Scheda 21             Ex mercato del pesce - Via Sammartini

Si parla di un progetto per la confezione di cibi destinati alla ristorazione ( mense comunali ecc.).

Sarebbe bene un suo utilizzo per servizi alla popolazione e a verde.

 

Scheda 22            Sottopassi ferroviari -Via Sammartini/Ferrante Aporti

Sono state raccolte firme per interventi diretti a migliorare l’arredo e l’illuminazione e per munirli di impianti di ventilazione, pista ciclabile, parapetti di protezione dei marciapiedi.

 

Scheda 23            Spazio “ Acqua potabile” di Pza Carbonari

Per anni sede di attività ricreative per anziani e giovani.

Oggi è lasciato in uno stato di abbandono. Va recuperato, ristrutturato e riattivato, destinandolo ad associazioni disponibili a gestirlo.

 

Scheda 24            Area standard (Bando  area Verga) di Via Idro

L’area edificabile di 11.000 mq, in Via Idro, si trova in zona Cascina Gobba, a ridosso del Naviglio Martesana, nel Parco Media Valle del Lambro e confina con il campo rom, dove risiedono da anni alcune famiglie di rom.

 

Si dice che l’area sia stata ceduta dal Comune ad un euro al mq per la quota a             canone sociale e a circa 200 euro al mq per la quota in vendita.

Si potranno costruire 138 alloggi, 19 dei quali ad affitto sociale.

 

Scheda 25            Area di Via Vittorelli- Variante B2 ( area degradata)

Sull’area, in parte occupata il mercoledì dal mercato rionale, vi stazionano da anni roulottes con baracche dei giostrai, una stazione di lavaggio, un parcheggio d’auto, un ex deposito di balle di carte e di stracci. Solo una striscia di territorio a ridosso del Naviglio Martesana è stata attrezzata a verde.

           

Verso la Via Padova, essendo il terreno privato, si parla di una palazzina di quattro             piani già in fase di progettazione.

Un comitato di cittadini dei palazzi di fronte chiede al Comune che rilevi l’area per attrezzarla tutta a verde. Sono state raccolte le firme.

 

L’area viene utilizzata ogni anno, in questi giorni, per la Fiera di San Giuseppe con giostre e tiri a segno.

 

Scheda 26            Area Magneti Marelli

Il progetto è già stato approvato; i lavori di scavo sono iniziati; si parla di due fasi di sei mesi l’una per ultimarlo.

           

Purtroppo il progetto non prevede alloggi in affitto sociale o per attività di eccellenza; non prevede servizi; vi sarà un supermercato della Esselunga.

 

10.000 nuovi abitanti imbottigliati in uno spazio con collegamenti viabilistici già            congestionati.

 

Scheda 27            Area di Via Frigia

Di proprietà del Comune, occupata in passato da un deposito di rifiuti, chiusa per irregolarità, si trova di fronte alla scuola media “Italo Calvino”.

           

Gli abitanti della zona chiedono che sia destinata a verde attrezzato.