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Sospesa la strada interquartiere la solita vecchia Gronda nord Il continuo degrado delle scuole del Trotter Largo Tel Aviv: quale destino per i giardini? Via Arquà: un passato storico e un futuro nelle mani dei suoi cittadini Sport per tutti contro le speculazioni Il Museo e la Scuola della Pace Arte, cultura, teatro, concerti... gli appuntamenti in zona 2 50 anni di pace in piazza Duomo Brevi dal consiglio di zona Un nuovo passo nella costruzione della rete di associazioni Iniziative in zona
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MartesanaDUE mensile di informazione, cultura e annunci della zona due di Milano citta'
Editore Comedit 2000
Direttore Paolo Pinardi
Redazione Gianni Bazzan, Mattia Cappello, Adele Delponte, Ferdy Scala, Luciana Vanzetti, Aurelio Volpe
Red. e pubblicita' Via delle Leghe, 5 20127 Milano Tel. 02/28.22.415 Fax 02/28.22.423
Reg. Trib. MI n. 616 settembre 99
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Sospesa la strada interquartiere la solita vecchia Gronda nord L'Interquartiere Nord è una strada di scorrimento, è un'autostrada in città: è la solita vecchia Gronda Nord. Lo riconosce il T.A.R. che impone al Comune di Milano la Valutazione di Impatto Ambientale, e sospende i lavori di esecuzione del tratto Viale E.Fermi/Via Graziano Imperatore (nuovo pronto soccorso dell'Ospedale di Niguarda) Con sentenza depositata il 7 ottobre scorso, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia accoglie i ricorsi di numerosi cittadini contro il Comune di Milano, la Regione Lombardia e l'Aem. Di conseguenza, annulla le deliberazioni della Giunta Comunale di Milano riguardanti il progetto definitivo (6.11.2001, n.2979) e il progetto esecutivo (16.7.2002, n.1934) della strada di collegamento tra Viale Enrico Fermi e Via Graziano Imperatore (tratto di 800 m., degli oltre 11 km di Gronda Nord / Interquartiere, che attraverserà il Parco Nord e porterà al nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale di Niguarda.) I cittadini ricorrenti e i Comitati hanno conseguito una importante vittoria. Da decenni si battono contro la realizzazione della grande arteria autostradale di collegamento tra Tangenziale Est (Cascina Gobba) e Tangenziale Ovest (Cascina Merlata). Dagli Anni Ottanta lottano - proponendo anche alternative serie - contro la testardaggine e l'ottusità delle diverse Amministrazioni del Comune di Milano che insistono nel riproporre sempre la Gronda Nord. In forme apparentemente e nominalisticamente edulcorate. Ma lasciando intatta la sostanza: autostrada urbana, di scorrimento, fortemente inquinante e gravemente nociva alla salute e alla qualità della vita; dagli effetti disastrosi sul patrimonio storico-ambientale, e negativi sullo stesso sistema viario urbano. E' importante ed utile ripercorrere in sintesi l'iter delle motivazioni che suffragano la sentenza del tribunale. 1. Prima di tutto è riconosciuto il diritto individuale dei cittadini - che risiedono e vivono in prossimità della costruenda opera pubblica (criterio della vicinitas ) - ad "agire in giudizio" per la tutela del diritto alla salute e per la salvaguardia dell'ambiente. La legittimità a ricorrere non è riservata solo alle Associazioni ambientaliste di dimensione nazionale - come ha sostenuto la difesa del Comune di Milano. 2. Nel definire "di quartiere" e/o "interquartiere" la strada in oggetto, il Comune di Milano ha compiuto un'operazione semplicemente nominalistica e non rispondente alle vere caratteristiche dell'opera contraddicendo le disposizioni del Codice della strada. " Il che vale - si afferma nella sentenza - ad escludere la possibilità di associare alla categoria delle strade interquartiere l'opera in esame, i cui caratteri costruttivi, come già evidenziato, eccedono i parametri propri delle strade di quartiere". ( Gronda Nord: 2 carreggiate, 4 corsie - 2 per senso di marcia ; strada di quartiere: unica carreggiata, 2 corsie - una per senso di marcia). 3. E' necessaria ed obbligatoria per legge la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) : "In particolare, il Collegio ritiene che l'approvazione del progetto in questione non potesse prescindere dalla previa valutazione delle implicazioni ambientali ad esso connesse; detta conclusione si rende obbligata non solo qualora il tratto di strada in progetto venga considerato isolatamente quale opera in sé compiuta, ma anche nel caso, qui ricorrente, che il tracciato in questione debba invece iscriversi nel più ampio e complessivo disegno quale parte della " strada interquartiere nord " destinata a collegare i quartieri cittadini di Quarto Oggiaro e Cascina Gobba". Sul fronte orientale della vertenza (tratto di S.I.N. Gobba/Adriano), sono state puntuali le osservazioni critiche e di opposizione al progetto preliminare da parte dei cittadini inquilini dei caseggiati che insistono sul tracciato storico della Gronda. La generale opposizione di tutti i condominii ha messo di spalle al muro la Giunta Albertini che,per superare gli ostacoli,nel gennaio 2003, ha tirato fuori dal cappello magico un'ipotesi di progetto preliminare che sposta il tracciato della Gronda sul corridoio delle linee di alta tensione dell'Aem da interrare. Su questa proposta la maggioranza di centro-destra del Consiglio di Zona 2 ha purtroppo espresso parere favorevole, smentendo sue precedenti delibere contrarie alla Gronda Nord (cfr. Martesanadue,n.51, marzo 2003). Il nuovo tracciato non modifica le caratteristiche dell'infrastruttura autostradale. Gli effetti dannosi alla salute e all'ambiente, al patrimonio storico ed abitativo del quartiere rimangono tutti. L'opposizione continua. Anche sul piano delle osservazioni tecnico-legali ed amministrative. E' quello che stanno facendo altri numerosi cittadini residenti ed abitanti nella prossimità del nuovo tracciato della S.I.N. La lotta contro la Gronda Nord riprende con maggiore forza ed estensione.
Il continuo degrado delle scuole del Trotter L’ultimo tentativo di avere risposte è stato il 15 ottobre, in un incontro/conferenza stampa, con l’assessore all’Educazione Bruno Simini, indetto da Comitato AlFuoco, coordinamento ChiedoAsilo e comitato PaneLatte. Ora, non so se ve ne saranno altri, perché viene voglia di chiamarsi fuori, di rassegnarsi al degrado delle Scuole del parco Trotter, ove i bambini della 5’ di quest’anno (ma, con ogni probabilità, anche quelli che ora frequentano la 4’ e l’anno prossimo si trasferiranno nel medesimo padiglione) usufruiscono di bagni di fortuna posti fuori dall’edificio, poiché un incendio occorso UN ANNO FA, ha danneggiato il tetto dell’ala del padiglione che ospitava i servizi. Viene voglia di chiamarsi fuori perché ne sono stati fatti di tentativi per svegliare la coscienza della nostra Amministrazione Comunale: assemblee con i genitori, alcune alla presenza di consiglieri di zona e comunali, lettere e solleciti da arte della Presidenza della Scuola, persino un incontro tra genitori e il responsabile della Manutenzione del Comune di Milano, ing. Frezza. In quell’occasione, il suddetto aveva preso personalmente visione dei danni, quando erano già passati sei mesi dall’incendio, e aveva telefonicamente intimato ai suoi subalterni di venire a cambiare il cellophane sopra le tegole rotte. “Non ci sono fondi” è stato il grido di allora, subito dopo, dietro richiesta del gruppo dei genitori presenti, aveva promesso di fare un preventivo. Almeno quello. Sono girate svariate voci. Si faranno i lavori durante le vacanze di Pasqua, poi si faranno durante le vacanze estive; non si è visto nulla, né preventivo né lavori, ma ciò che disarma è che nessuno più ne parla. Anche nell’incontro/conferenza stampa è stato chiesto all’assessore Simini di dare conto del disastro in cui versano 500 scuole di Milano. Lui fa raffronti con le precedenti gestioni e con le altre città italiane, raffronti in cui, ovviamente, esce vincente. Ma non risponde. Lo stile è quello che ormai gli italiani, e quindi ancor di più i milanesi, dovrebbero conoscere: promesse di intervento, comunicati stampa a raffica, in cui si dichiarano stanziamenti dichiarati a bilancio per la manutenzione delle scuole, con addirittura la ripartizione di spessa in lotti di assegnazione, subito superati da altri successivi o da qualche dichiarazione raccolta negli svariati incontri. Ma, nei fatti il grido è uguale a quello di allora: “Non ci sono fondi”. Ma è possibile pensare che il Comune di una città che ospita manifestazioni di rilevanza internazionale come Milano, nel suo bilancio non possa destinare quanto occorre a fare in modo che le sue Scuole pubbliche siano dignitose? E non si parla solo dei bagni del padiglione Da Feltre del parco Trotter, ma anche di aule con porte a vetri rotte, di pareti interne scrostate, di tegole pericolanti e si potrebbe continuare all’infinito. Ci prepariamo ad un altro inverno in cui i nostri bambini dovranno uscire all’aperto, con i loro giacconi, per potere andare al bagno. Invitiamo l’assessore Simini nella nostra Scuola, lui che dice di stare nelle sue scuole tantissimo tempo. Venga, Assessore, anche a pranzo, come dice di fare quasi ogni giorno; ricordi, però, prima di uscire, di usare il bagno del suo ufficio. Il nostro, quello del padiglione Da Feltre, è proprio disagevole. Lella Trapella Chiarini
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