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Crescenzago: la chiesetta dei Re Magi 

 

A Crescenzago c’è una chiesa dedicata ai Re Magi che, piccola e nascosta com’è, spesso non viene notata. La parrocchia di San Giuseppe dei Morenti, in via Don Orione, a cui la chiesetta appartiene, ha prodotto uno splendido video per raccontarne la storia: la videocassetta è stata realizzata grazie alla bravura e all’impegno di alcuni parrocchiani, e si può comprare presso la chiesa stessa.

La piccola chiesa si trova in una località chiamata fin dal XII secolo Corte Regina; il perché di questo nome è sempre stato un rebus e ha dato origine a varie ipotesi, fra cui quella che derivasse da Beatrice Regina della Scala, sposa di Barnabò Visconti: fu lui infatti, come ricorda una scritta commemorativa all’interno della chiesa, a farla erigere nel 1352. Ma è più probabile che il nome Regina dato alla corte sia di origine longobarda.

La chiesa fu inizialmente dedicata a Maria, con un altare consacrato a San Tomaso. Nel 1400 disponeva anche di un lazzaretto per il ricovero degli appestati, che cadde in disuso quando si cominciò a costruire il grande lazzaretto fuori Porta Orientale nel 1488.

Nel 1582 la Corte fu visitata dal cardinale Carlo Borromeo, e nel 1611 il cugino Federigo replicò la visita: fu in questa occasione che il cardinale incontrò le monache, dette le Vergini di Bacchiacchia, e apprese da loro che la chiesa era stata dedicata ai Re Magi e che, sebbene piccola, vi si celebravano messe.

Alla fine del ‘700, a causa delle soppressioni religiose, la chiesetta passò di proprietà al demanio statale e fu utilizzata come magazzino, oltre al fatto che l’abside fu distrutto. Un’ulteriore mutilazione le fu inflitta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, quando crollò gran parte del campanile.

Nel 1965 il prevosto di San Giuseppe dei Morenti, don Giuseppe del Corno, fece in modo che la chiesetta venisse assegnata alla sua parrocchia, e iniziò così un’opera di ricostruzione: oltre ai restauri interni è stato possibile, grazie ad antiche stampe e al ritrovamento delle fondamenta, erigere nuovamente l’abside e il campanile. La chiesa fu inaugurata e riaperta al culto il 6 gennaio 1967 dal cardinale Colombo. Papa Paolo VI, in occasione del suo ingresso a Milano il giorno dell’Epifania, aveva regalato alla chiesa un calice, che però fu rubato e non ritrovato.

La costruzione è quella tipica del romanico lombardo, in mattoni rossi e con elementi gotici come gli archetti intrecciati e l’arco a sesto acuto sulla facciata. E’ di estrema semplicità e il suo carattere sobrio è stato mantenuto anche coi nuovi restauri, che non l’hanno caricata di elementi decorativi.

 

 Laura Andreozzi

MartesanaDue - febbraio 2003