MartesanaDUE - giugno 2005  n. 74

 

In questo numero

 

 

Greco: al via la Bretella...

 

La qualità dell’aria in zona

I rilevamenti effettuati nel cortile della scuola elementare di via San Mamete dall’ 8 aprile al 3 maggio

 

Questo verde diventerà grigio? Difesa dell'area Padova Anacreonte Tarabella

 

V Conferenza internazionale Musei per la pace

Guernica 1-7 maggio 2005

 

 Via “Degli beduini”

 

 Gli ottanta anni del Trotter

Appunti di viaggio: da Hong Kong a Shanghai

 

La messa dell’uomo disarmato

un romanzo sulla Resistenza

 

 

SPECIALE VIALE MONZA

 

Le rubriche

 

Filo diretto dal Parlamento

con il senatore Antonio Pizzinato

 

Lettere alla redazione

 

Un libro al mese

 

Un film al mese

 

Alla (ri)scoperta dei sensi

 

Frammenti di umanità suburbana

 

Biologico in Martesana

 

Son atto a rimirar... rubrica d'arte

 

Fuori a cena

 

Gli annunci  e le opportunita'

 

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MartesanaDUE

mensile di informazione, 

cultura e annunci della zona due

di Milano citta'

 

Editore

Comedit 2000

 

Direttore 

Paolo Pinardi

 

Redazione

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Red. e pubblicita'

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Tel. 02/28.22.415

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Reg. Trib. MI

n. 616 settembre 99

 

 

Greco: al via la Bretella...

Gli abitanti di Greco: “ci trattano come cittadini di serie B” . Le FFSS non si sono mai presentate

per illustrare il programma del blocco delle strade per la cantierizzazione.

 

Nell’aprile del 2003 una rappresentanza delle Associazioni di Greco era stata convocata dal Prefetto a cui si erano rivolti, segnalando la forte preoccupazione dei quasi 2500 cittadini che abitano in prossimità  della linea ferroviaria allora in fase di progettazione, la cosiddetta bretella ferroviaria di Greco, per il grave impatto che avrebbe provocato nella tratta tra via Rho e via Stefini.

Il Prefetto scrisse alle FFSS, da cui, tra l’altro, ebbe una risposta assai rassicurante, affinché vi fosse un contatto tra le associazioni cittadine e le Ferrovie stesse.

Sono trascorsi due anni dal quel incontro, le FFSS più volte invitate tramite il C.d.Z. 2, prima dal Presidente della Commissione Urbanistica Gandolfi, poi dal Presidente Lepore e dalle stesse Associazioni, non si sono mai degnati di partecipare ad alcun incontro.

“Partecipare ad incontri con i cittadini non è nel nostro stile”, ha fatto sapere un dirigente milanese della Italfer, al C.d.Z., un’affermazione su cui è superfluo ogni commento.

Anche adesso che sta per iniziare il cantiere, le FFSS più volte invitati ad illustrare quali strade verranno bloccate a causa dei lavori, per quanto tempo e come saranno risolti i problemi del parcheggio e della viabilità nell’area occupata dai cantieri, continuano l’arrogante latitanza.

In risposta si è costituito un comitato di agitazione permanente con in prima fila le associazioni dei commercianti di Greco, non certo disposti a tollerare il blocco di viale Rimembranze di Greco che potrebbe protrarsi per due tre anni.

È stata anche inviata una lettera al Prefetto in cui si fa presente che i cittadini sono esasperati, ed il perseguire dell’atteggiamento assunto dalle FFSS può innescare azioni estreme.

Sul fronte legale la disputa continua dopo il TAR in Tribunale, com’è noto le FFSS avevano prodotto una Valutazione d’Impatto Ambientale (la cosiddetta VIA), nella quale affermavano che gli oltre 120 treni giornalieri che percorreranno ad ottanta chilometri orari la tratta ferroviaria tra viale Rimembranze di Greco e via Stefini, non causeranno alcun disturbo a chi abita nei pressi, ne tanto meno alle strutture degli edifici siti in prossimità.

Ma leggendo la stessa relazione con cui l’Italfer accompagnava il progetto preliminare, si evince chiaramente che non vi sono certezze circa le reazioni dei “ricettori” (le strutture degli  edifici), alle vibrazioni prodotte da un così elevato numero di convogli.

È altrettanto difficile credere che il rumore prodotto da treni che viaggeranno, come detto, ad ottanta chilometri orari, distanziati di cinque sei minuti, non contribuiscano ad innalzare in modo considerevole la soglia di disturbo per gli abitanti.

In realtà l’entrata in funzione della nuova  linea ferroviaria causerà un forte impatto ambientale in tutto il quartiere, con conseguenze facilmente prevedibili,  deprezzamento del valore commerciale degli immobili ed in particolare di quelli antistanti la ferrovia, ma soprattutto la vivibilità dell’intero quartiere sarà ulteriormente compromessa.

Per tali ragioni, il condominio di via Rho, 13 si è già rivolto al Tribunale ed ottenuto  l’Accertamento Tecnico Preventivo (ATP), ovvero una perizia da parte di tecnici incaricati dal Giudice, accertamento essenziale  per dimostrare in futuro l’incremento del rumore ed  in caso di comparsa di lesioni alle strutture degli edifici, se queste sono riconducibili alle vibrazioni prodotte dal transito dei treni.

L’Associazione Contro la Bretella Ferroviaria di Greco e le Associazioni cittadine della zona, in una assemblea pubblica hanno illustrato l’importanza dell’ATP e consigliano tutti i condominii fronteggianti o in prossimità la linea ferroviaria in questione di attivarsi per chiedere al Giudice l’ATP.

I condominii interessati alla ATP possono inviare una e-mail per informazioni a:

comitato2 @tiscali.it

 

Giuseppe Amato

 

                                                                 

  

    

 

La qualità dell'aria in zona

 

I rilevamenti effettuati nel cortile della scuola elementare di via San Mamete dall’ 8 aprile al 3 maggio

 

La campagna è stata curata da Chiamamilano e Martesanadue in collaborazione con la Direzione didattica della scuola di via san Mamete.

Il commento finale della campagna che segue è  a cura dell'Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo.

Ulteriori informazioni, dati e tabelle sul sito www.chiamamilano.it

 

INTRODUZIONE

Con una media di concentrazione del PM10 pari a 40.9µg/m3 e del PM2.5 pari a 19.7µg/m3, la campagna nel quartiere Adriano ha beneficiato di condizioni meteorologiche per gran parte del tempo instabili e perturbate.

Solo in 5 casi su 25 si sono superate le soglie limite per le polveri con punte massime pari a 89.6µg/m3, grazie soprattutto alle frequenti giornate di pioggia che fino alla parte conclusiva del mese di aprile sono state protagoniste del quadro meteorologico in cui si è svolta la campagna.

Dopo il colpo di coda della stagione invernale, che ha regalato giornate fredde e stabili nella prima parte della primavera, nel mese di aprile l’andamento climatico ha ripreso le caratteristiche di forte variabilità tipiche della stagione di mezzo, con quantitativi di pioggia in linea alle medie di riferimento.

Il tempo si è stabilizzato tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, ma la formazione di temporali pomeridiani in prossimità dei rilievi prealpini ha garantito un ricambio d’aria pressoché costante, rendendo difficili i forti accumuli registrati nelle campagne precedenti.

Quando le giornate sono state serene il forte irraggiamento solare e le temperature elevate hanno cominciato ad agire sulla formazione di ozono troposferico, i cui valori registrati dal laboratorio mobile sono stati al di sotto delle soglie limite, anche se nelle aree della cintura metropolitana, dove più facilmente l’ozono si accumula, si sono raggiunti picchi prossimi al limite dei 180µg/m3.

Gli andamenti mostrati dagli inquinanti sono stati dunque tipici del passaggio tra la forte preponderanza delle polveri della stagione invernale all’inquinamento fotochimico estivo.

Si segnala inoltre che nel corso del progetto EDUCARIA, svolto presso le scuole elementari di San Mamete, nei giorni lunedì 18 e giovedì 21 aprile 2005 si è effettuato un campionamento delle polveri indoor tramite conta particelle portatile, i cui risultati sono presentati in fondo a questo commento.

Dal punto di vista meteorologico possiamo considerare due momenti distinti all’interno del periodo di campagna, caratterizzati uno da tempo instabile e per lo più perturbato l’altro da tempo stabile e soleggiato.

 

FASE PERTURBATA

All’inizio della campagna un flusso di forti correnti occidentali, legate all’approfondimento di una saccatura sull’Europa settentrionale, investe le nostre regioni dando avvio ad una intensa fase perturbata.

Il giorno 9 si stacca sul Tirreno centrale un’area ciclonica che, muovendosi lentamente verso est, instaura forte stau (sbarramento meteorologico legato alla presenza di catene montuose sulla Lombardia, dove piove abbondantemente. A Milano cadono in quel giorno un totale di circa 19 mm di pioggia.

Dopo una breve pausa una nuova perturbazione in discesa dall’Atlantico settentrionale innesca ciclogenesi sul Golfo Ligure, determinando un nuovo periodo di diffuso maltempo che culmina il giorno 16, con poco più di 9 mm di pioggia su Milano.

La fase perturbata termina il giorno 25 aprile, dopo un temporaneo miglioramento dovuto ad un episodio di foehn ed il passaggio di una perturbazione legata ad un centro di bassa pressione sul Golfo di Biscaglia.

In questa prima fase perturbata la concentrazione media delle polveri è stata di 36.7µg/m3 per il PM10, di cui circa il 50% era costituito da polveri fini (PM2.5). In una breve pausa tra le condizioni di maltempo che hanno caratterizzato questa fase, si sono registrati comunque due superamenti di soglia per il PM10, con valori contenuti.

 

 

FASE STABILE

L’espansione verso il Mediterraneo dell’anticiclone delle Azzorre, instaura condizioni di tempo stabile e soleggiato sulla nostra regione, con graduale aumento delle temperature e andamenti dei parametri meteorologici più in linea con le medie stagionali.

Le perturbazioni provenienti dall’Atlantico sono costrette a scorrere a latitudini più elevate, grazie alla protezione offerta dalla campana anticiclonica per più giorni stazionaria su gran parte dell’Europa occidentale.

L’irraggiamento solare intenso favorisce nelle ore più calde della giornata lo sviluppo di nuvolosità di tipo cumuliforme in prossimità dei rilievi, dove localmente si registrano fenomeni temporaleschi di breve durata. Ciò garantisce, anche su Milano, un buon ricambio di aria e, conseguentemente, le concentrazioni di inquinanti, pur aumentando, non raggiungono i livelli di picco registrati in altre campagne.

 

MONITORAGGIO INDOOR

Durante la campagna svolta nel quartiere si sono affiancati interventi di educazione ambientale nelle classi della scuola “San Mamete”, nelle quali si è utilizzato un conta particelle portatile per il monitoraggio dell’inquinamento indoor.

Lo strumento è un AEROCET 531 prodotto dalla Metone Instruments Inc. di Grants Pass (Oregon, USA), un analizzatore portatile che permette di determinare, a basso costo ed in real time, le dimensioni e la concentrazione di particolato sospeso.

Il principio di misura si basa sulla diffusione della luce indotta dal particolato quando attraversa un fascio laser. Il sistema rileva gli impulsi di luce e la loro intensità, che sono proporzionali rispettivamente al numero ed alle dimensioni del differente materiale particolato, classificato, in relazione al diametro decrescente delle particelle, in Polveri Totali Sospese (TSP), PM10, PM7, PM2.5 e PM1.

Un algoritmo empirico permette di calcolare il peso delle particelle contate e di presentare i risultati in termini di concentrazione (µg/m3). L’analizzatore effettua un ciclo di analisi ogni 2 minuti.

Al di là del valore assoluto indicato dallo strumento nelle diverse aule in cui si sono svolte le lezioni di educazione ambientale, valore che dovrebbe essere confrontato con un’analisi chimica del contenuto delle polveri contate, è interessante notare come, in luoghi chiusi, le concentrazioni di polveri sono a livelli più elevati di quelli registrati esternamente. Considerando che in media le persone spendono la maggior parte del proprio tempo all’interno degli edifici, spesso i dati di PM nell’aria non sono sufficienti a stimare l’esposizione reale cui la popolazione è soggetta.

Si rendono necessari, dunque, interventi di “educazione alla qualità” che, partendo dai comportamenti dei singoli individui nella quotidianità, possano portare ad un reale miglioramento degli ambienti di vita.

Nelle figure che troverete sul sito di Chiamamilano sono riportati i risultati dei diversi monitoraggi nelle 5 classi oggetto dell’intervento (4a, 4b, 5a, 5b e 5d). Sono rappresentati i valori di PM10, con indicazione del contributo della frazione più fine (in arancione): in media, le particelle con diametro più piccolo, quindi respirabili, hanno contribuito per più dell’80% al contenuto di polveri nelle aule.

 

 

 

V Conferenza internazionale Musei per la Pace - Guernica 1-7 Maggio 2005

" Musei della Pace: un contributo alla memoria, alla riconciliazione, all'arte e alla pace ".

La prima settimana di maggio si è tenuto a Guernica il V Congresso Internazionale dei Musei per la Pace. I precedenti sono stati celebrati a Bradford (Gran Bretagna 1992) a Stadtschlaining (Austria 1995) a Osaka e Kyoto (Giappone 1998) e Ostenda (Belgio 2003).
Durante il Congresso di Guernica sono stati affrontati tre temi principali:

- L'arte per una cultura di pace-
- Musei della Pace, semi di riconciliazione nel mondo
- L'importanza della memoria per la costruzione di un mondo in pace.

La rete internazionale dei Musei della Pace fu fondata nel 1992 durante il Congresso di Bradford. L'obiettivo della rete è di mettere in contatto i musei della pace e le relative istituzioni di tutto il mondo per promuovere lo scambio di informazioni, materiali, esposizioni. La rete promuove altresì la creazione di nuovi musei per la pace in diversi luoghi del mondo.
L'elenco dei Musei per la Pace è stato pubblicato nel 1995 a Ginevra dalla United Nations Library e una seconda edizione aggiornata è uscita nel 1998; anno in cui la Rete ha ricevuto il riconoscimento di NGO in associazione con l'United Nations Department of Public Information di New York. Una nuova edizione è prevista per il prossimo futuro.

I lavori di quest'anno hanno visto la partecipazione di circa 30 nazioni con più di 200 rappresentanti da tutti i continenti: molto nutrita come il solito la delegazione giapponese capeggiata dal direttore della Ritsumeikan
University di Kyoto Dr Anzai, affiancato da professori universitari e direttori di musei per la pace giapponesi che in percentuale sono i più numerosi del mondo.Tutto il sud-est asiatico è stato ben rappresentato, dall'Irak
all'Uzbekistan, alla Cambogia, Pakistan, Taiwan e Corea del Sud.
La loro presenza è stata determinante per la "nomination" della sede della prossima Conference a Samarkanda. Il direttore dell'International Museom of Peace and Solidarity di Samarkanda, Anatoli Jonesov ha accettato con entusiasmo, riservandosi di sciogliere tra breve la riserva appena sarà in grado di garantire l'organizzazione completa del convegno.
Molto interessanti i contributi provenienti dall'International Council of Afrika Museums, che hanno posto l'accento sull'urgenza di operare nel continente africano per la diffusione della cultura di pace, anche con sistemi creativi non legati necessariamente al progresso tecnologico.
Sono stati pure rappresentate degnamente l'Australia e l'America Latina.
I rappresentanti degli Stati Uniti hanno più volte espresso l'opportunità che la prossima conferenza fosse tenuta nel proprio territorio, anche se la maggioranza dei delegati ha optato per l'Uzbekistan o in subordine per la Norvegia, in concomitanza con le celebrazioni per l'anniversario del Premio Nobel.
E' stato riconfermato coordinatore del network il Prof. Peter Van den Dungen dell'Università di Bradford, affiancato da un comitato esecutivo, che comprende per la prima volta un rappresentante della Croazia, nonché la direttrice del Museo per la Pace di Guernica Iratxe Momoitio, che ha ricevuto calorosi riconoscimenti per l'ottima organizzazione del convegno.

Il gruppo di Milano era formato da sei rappresentanti del Comitato Museo per la Pace Piccoli Martiri di Gorla, che hanno portato la testimonianza delle attività svolte dalle istituzioni milanesi per la pace, oltre a quelle
vere e proprie del comitato.
Hanno donato al museo di Guernica volumi pubblicati dall'Assessorato Sport e Giovani del Comune di Milano, - portando il saluto dell'Assessore Aldo Brandirali ,- dall'ISPI, Istituto per la Politica Internazionale e una
bellissima riproduzione in terracotta del capolavoro di Picasso "Guernica" eseguita da Primo Cazzaniga, anch'egli presente ai lavori. L'opera è stata esposta sul palco per tutto il tempo della conferenza ed è stata molto apprezzata anche dal Presidente della Regiona Basca, al quale lo scultore ha consegnato il suo messaggio personale che la sua riproduzione venga distrutta nel momento in cui l'originale di Picasso sarà consegnato dal Governo Spagnolo a Guernica, sua sede naturale, e ciò non come segno di rivendicazione bensì come messaggio
di completa riappacificazione e di amicizia.
Al gruppo di Milano si è anche affiancata Vittorina Beltrami, che lavora in Africa come assistente sanitaria in centri per la prevenzione e la cura di malattie infettive, per la quale causa la pace è la precondizione indispensabile.

Tra le numerosissime relazioni presentate al convegno, tutte molto stimolanti, a cominciare da quella iniziale di Johan Galtung, a quella dell'Italiana Lucia Sanguinetti relativa a due Musei della Pace a Collegno (Torino) e
a Bovolino (Locri), ci piace ricordare quella di Jeremy Gilley che ha presentato il documentario "Peace one day" (
www.peaceoneday.org) affinchè il 21 Settembre di ogni anno venga dichiarata e riconosciuta come giornata priva di guerre in tutto il mondo. La proposta ha già ricevuto riconoscimenti e adesioni in diversi Paesi del mondo.

Il gruppo di Milano che ha partecipato al Congresso ha stigmatizzato la guerra come malattia dell'umanità per la quale si deve trovare un antidoto, in modo che possa diventare solo un ricordo dei tempi passati, come lo è
per esempio, quello della pesti ricorrenti. Considerato il presente momento storico, caratterizzato dalla depressione derivante dal fatto che per secoli l'umanità ha perseguito la pace con ogni mezzo senza riuscire a
raggiungerla, il primo obiettivo oggi è quello di ridare la speranza che la pace si possa veramente ottenere. A questo scopo la cultura umanistica italiana, patrimonio universalmente riconosciuto al nostro popolo, può ancora formulare ipotesi e modalità valide che, sulle orme di Nicolò Machiavelli o Cesare Beccaria, portino un nuovo contributo pregnante alla soluzione definitiva dei conflitti.
Un esempio luminoso ci viene dall'opera di Altiero Spinelli, a cui è intitolato uno dei palazzi del Parlamento Europeo, i cui studi potrebbero essere ulteriormente sviluppati e trasferiti come modello di federalismo mondiale.
L'ultimo contributo, ma non il meno importante, è quello dato dagli artisti alla formazione delle coscienze: anche in questo campo l'Italia è stata maestra nei secoli e anche nell'ambito del Museo di Gorla le composizioni
ed esecuzioni di arpa di Laura Caramellino, i lavori degli studenti del Liceo Artistico Caravaggio e le sculture di Primo Cazzaniga hanno contribuito a diffondere una atmosfera propizia alla diffusione della cultura di Pace.
Per questo riteniamo che l'Italia debba impegnarsi nell'Educazione alla Pace in ogni ordine di scuola con progetti che sarebbero apprezzati ed ambiti anche dai Paesi stranieri.
Si è auspicato quindi che le istituzioni della nostra città si dimostrino sensibili alla realizzazione di un Museo per la Pace a Milano, come luogo per la diffusione della cultura e della memoria storica rivolto alle nuove generazioni e a tutte le persone che, avendo vissuto sulla propria pelle l'orrore della guerra, o vivendo attualmente l'orrore delle numerose guerre "lontane", pensano che simili crimini non debbano continuare a macchiare la storia dell'umanità. Al termine dei lavori è stato infine creato un comitato di coordinamento per la promozione di una rete di Musei per la Pace in Italia
che, per il tramite dei rappresentanti presenti dalla Sicilia,( Maria A. Malleo, MIR/IFOR all'UNESCO) attraverso Roma (Tommaso Biggero), Bologna (Vittorio Pallotti - Centro Documentazione Manifesto Pacifista
Internazionale) e Milano (Museo Piccoli Martiri) raggiunga Torino (Centro Studi Sereno Regis).
Segretaria del comitato è stata eletta all'unanimità l'architetta Lucetta Sanguinetti.

 CENNI STORICI SU GUERNICA
(da Guernica - Lumo città della Pace, opuscolo del Museo della Pace di Guernica)

Fondata nel 1366 da don Tello, Signore di Biscaglia, già dal sec. XIV si documentano le prime riunioni sotto il simbolico Albero di Guernica. Considerata culla dei diritti e della libertà per avere praticato nel corso dei secoli l'esperienza della partecipazione rappresentativa, diventò simbolo di democrazia.

La storia di Guernica cambiò il suo corso quando il 26 aprile 1937, durante la Guerra Civile Spagnola, la città fu bombardata dalla Legione Condor tedesca; fu il primo bombardamento aereo contro una città aperta e sulla popolazione civile. Questo drammatico fatto ispirò Picasso la realizzazione del suo famoso quadro "Guernica", che ancora oggi è il simbolo universale contro la guerra e contro i crimini nei confronti dell'umanità.

Alla fine della dittatura franchista (1975) la città di Guernica cominciò a celebrare in libertà gli anniversari del bombardamento, contribuendo in questo modo a costruire un autentico sentimento di riconciliazione; a questo scopo furono creati collettivi e organizzazioni al fine di ottenere un gesto di riconciliazione da parte della Germania. La prima di queste organizzazioni fu la Commissione Guernica che, dopo sette anni di impegno, non raggiunse i suoi obiettivi. Si chiedeva ai Tedeschi stessi di prendere coscienza del crimine della Legione Condor, assumendo la responsabilità del proprio passato.Tuttavia la visita a Guernica di Petra Kelly, deputata del Partito dei Verdi nel Bundestag, durante le celebrazioni del 50° anniversario del bombardamento, costituì un nuovo punto di partenza nel riconoscimento della città di Guernica come simbolo di Pace e di Riconciliazione. Proprio in quell'anno Guernica fu dichiarata con un accordo municipale Città della Pace, del rispetto dei
diritti umani, della diversità culturale e della convivenza. A partire da questo momento Guernica fu gemellata con variepopolazioni tedesche, iniziando così un programma di interscambi di giovani impegnati per la pace, la
riconciliazione e il rispetto delle diversità culturali.

Fu nel 1997, durante la commemorazione del 60° anniversario, che l'obiettivo della riconciliazione prese corpo. Attraverso il Centro di Ricerca per la Pace di Guernica l'ambasciatore tedesco a Madrid lesse a Guernica un
messaggio scritto dal presidente del Parlamento tedesco, col quale chiedeva perdono per ciò che era successo 60 anni prima. Si arrivò così alla fine di due decenni della storia di riconciliazione tra Guernica e la Germania che, malgrado tutte le difficoltà, sono riuscite ad avvicinarsi, a comprendersi e a riconciliarsi.


 COMMENTI DI PRIMO CAZZANIGA

Al Convegno di Gernika ha partecipato, tra gli altri, anche una delegazione del Museo della Pace-Piccoli Martiri di Gorla. Un movimento, quello dei Musei della Pace, che persegue lo scopo di mantenere sempre vivo il dibattito riguardante i diversi temi della pace con l'obiettivo di promuoverne la presenza costante per una educazione permanente alla Pace.
Nella nostra ingenuità abbiamo sempre ritenuto che fosse sufficiente un po' di attivismo mirato e la nostra buona volontà per indurre più persone ad aderire, in modo meno sporadico, al Movimento per la Pace. Se questo
obiettivo ancora oggi ci appare così lontano, dati i troppi conflitti che affliggono l'intero Pianeta, dovremmo porci alcune domande per individuare il metodo più adatto per raggiungere le coscienze delle persone più
sensibili verso tutte le problematiche inerenti la Pace. Diamo per scontato il dovere di mobilitarci in caso di guerre in corso, oppure manifestare quando di guerre si comincia a parlare minacciosamente. Negli ultimi tempi abbiamo dovuto sentire dichiarazioni assurde: guerra preventiva, guerra per esportare
la democrazia, guerra in appoggio di uno dei contendenti; sempre quello con maggiori affinità con gli autonominati gendarmi del Mondo intero. Come risposta a queste aggressioni unilateralmente decise è giusto
mobilitarsi immediatamente; negli ultimi tempi, seppure le mobilitazioni siano state immense, non hanno ottenuto il risultato sperato. Se è vero che la maggioranza dei popoli è per la Pace, è altrettanto vero che la maggioranza dei governi non disdegna la guerra. Gli interessi in gioco sono troppi e i Colonialisti del XXI secolo sempre più determinati ad andare avanti sino alle estreme conseguenze. Tanto determinati da non prendere in nessuna considerazione qualsivoglia appello venga loro rivolto; ciò si è potuto constatare nel caso dell'ultima aggressione. A nulla sono valsi tutti gli appelli, compreso quello accorato del Pontefice Giovanni Paolo II e completamente ignorati i risultati degli Ispettori ONU che certificavano, senza ombra di dubbio, la non presenza di armi di distruzione di massa. Forse è vero che la nostra mobilitazione non è stata del tutto inutile; in quella occasione abbiamo potuto constatare quanto il movimento  internazionale contro la guerra sia cresciuto in termini numerici e qualitativi. Tutto il nostro attivismo può risultare inutile se diamo per scontato di aver fatto il massimo possibile e aspettiamo la prossima minaccia di guerra per tornare a mobilitarci. A
questa aggressione globalizzata dobbiamo rispondere con la forza della nostra voglia di Pace, per il rispetto delle diversità, per l'unificazione di tutti i popoli sotto la bandiera della Pace.
Durante il Convegno di Gernika si è ribadito il concetto di educazione alla Pace come necessità di un impegno costante che coinvolga sempre più le nuove generazioni per prepararle ad affiancare i testimoni, ancora presenti, delle barbarie delle guerre passate.
Non poteva mancare, in una città come Gernika, distrutta dalla violenza nazifascista, un dibattito sul ruolo dell'arte nell'impegno universale per la Pace.
Gernika, tramite il celebre quadro che Ricasso ha dedicato alla cittadina vittima dell'eccidio avvenuto nel 1937, è diventata "famosa" e città simbolo della Pace. Senza la creatività di Picasso forse quella strage avrebbe attraversato la storia come una tra le molte destinate all?oblio.
Anche il simbolo della Pace, nella sua immediatezza grafica, ha permesso a generazioni di conoscerlo e adottarlo.
Nella commissione che si è occupata del contributo dell'Arte nel percorso per la Pace si è affermato, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'Arte era, rimane e sarà sempre il mezzo più immediato per veicolare un messaggio di
Pace.
Educare i giovani, ma non solo, ad esprimere attraverso il gesto artistico i loro sentimenti di Pace e integrazione tra i popoli. I Musei della Pace, secondo noi, debbono utilizzare sempre più sovente mezzi
semplici e coinvolgenti per ampliare la loro presenza. L'obiettivo è quello di coinvolgere il maggior numero possibile di persone in momenti ludici e creativi nell'intento di far incontrare le diverse generazioni,
dai bambini della scuola materna ai pensionati e ai reduci della dittatura.
La creatività non ha un'età anagrafica e ha il potere di coinvolgere chiunque, perché ognuno di noi ha qualcosa da dire. La creatività passa necessariamente attraverso un percorso fatto di osservazione e curiosità, elementi
indispensabili per la conoscenza. E' la conoscenza degli altri che ci porta senza ombra di dubbio a comprendere le altre persone: da qui ad amare  il passo è meno difficile.


Primo Cazzaniga