Per annunci, lettere, articoli e/o suggerimenti: 

martesanadue@ilponte.it

Per sostenerci nell'obiettivo di raccogliere 200 abbonamenti

Per ricevere a casa il tuo giornale o tramite posta elettronica in formato PDF

 

ABBONATI

con 25 euro 

 

L'importo va versato sul  

ccp n. 21007208  

intestato a Comedit 2000 

Via delle Leghe, 5 - Milano 

specificando la causale e il Vostro indirizzo completo

 

 

 

 
mensile di informazione, politica, cultura e annunci 
per la nuova zona due di Milano citta'
 

Le lettere del 2002

Lettere alla Redazione 2003

 

Milano capitale dell’inquinamento

In Milano le principali cause dei danni alla salute non sono da attribuire solamente all’inquinamento da smog ma anche a quello del rumore; quest’ultimo provoca seri danni al sistema nervoso. Nelle aree residenziali non si dovrebbe superare il limite di 50 decibel di notte e 60 decibel di giorno, mentre è stato rilevato che nella maggior parte dei casi si supera abbondantemente gli 80 decibel. La legge del 26 ottobre 1995 n. 447 stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela sull’inquinamento acustico e l’art. 2 della predetta legge definisce ed indica valori, provvedimenti ed i limiti. Il dipartimento “agenti fisici” dell’Arpa, conferma che tra i primi responsabili dell’inquinamento acustico troviamo il traffico d’auto, moto, motorini ed altri mezzi di trasporto, nonché i rumori molesti originati da attività produttive e commerciali. L’elevato tasso di decibel causato dal traffico e dagli schiamazzi, causano danni alla salute anche fisici (come l’insonnia che incide sul carattere e sull’umore nonché sulla lucidità della persona). Lo stesso dipartimento lamenta l’incapacità ad affrontare il problema per mancanza di personale. La maggior parte degli abitanti di Milano lamenta l’indifferenza delle istituzioni ad affrontare il problema dell’inquinamento acustico. Ritengo che per tutelare la salute dei cittadini sarebbe opportuno predisporre un piano, affinché tutti i mezzi di trasporto siano controllati in appositi siti convenzionati (es. autorimesse), con l’obbligo di esporre un bollino che attesti che il mezzo è stato controllato e non supera il decibel di legge (allarmi compresi), come previsto dall’art. 2 comma 5 della legge 26 ottobre 1995 n. 447. Inoltre, visto la mancanza dell’Arpa, si potrebbe delegare al controllo la Polizia Municipale, munendola di strumenti adeguati a valutare il grado di rumore in decibel, sia per i mezzi di trasporto che per i rumori molesti causati da attività produttive e commerciali. Per chi non è in regola si potrebbe ipotizzare una multa, ed il ritiro del mezzo o chiusura del locale (con tempi da stabilire) al terzo richiamo. Mi domando se veramente alle Istituzioni stia a cuore la salute dei cittadini. Milano oggi capitale “dell’inquinamento” dovrebbe impegnarsi maggiormente ad affrontare il problema seriamente, con interventi anche impopolari ma a tutela della salute di tutti coloro che ci abitano e lavorano.

Mario Betalli - Consigliere di Milano zona 2

Gruppo Misto-Lega Padana

LE CONSEGUENZE DELLE NOSTRE AZIONI

Questo è un pensiero rivolto a tutti i ragazzi che scrivono in Metropolitana  sui muri o nelle carrozze. Mi è venuto in mente vedendo un lavoratore che con un potente diluente che aveva un odore pestilenziale e che sicuramente era molto nocivo per la sua salute, toglieva le scritte dalle pensiline della metropolitana. Ci sono ditte che fanno questi lavori, puliscono a turno tutte le stazioni della metropolitana da tutte le scritte. Passando vicino a questo lavoratore ho pensato: “Ma come fa poveretto a sopportare questa esalazione nociva per 8 ore al giorno?” Forse l’estremo bisogno di lavorare, di guadagnare qualcosa; già, era un ragazzo di colore, nero nero di quelli che crediamo molte volte degli scansafatiche… ma questo è un altro discorso ancora…

Adesso mi rivolgo a tutti i ragazzi che scrivono o dipingono con le bombolette in metro: “Lo sapete che dopo di voi qualcuno mandato dalle MM milanesi andrà a pulire e si intossicherà ben bene i polmoni? Voi credete di fare una grande cosa mentre dipingete o scrivete, volete rendervi visibili, volete esistere attraverso i vostri disegni, ma a nessuno importa nulla di voi o dei vostri disegni, siete trasparenti e inconsistenti come tutte le vite in questa città…

Ci sono tanti muri abbandonati e grigi nelle periferie, andate a fare lì i vostri disegni, alcuni sono veramente belli, farete qualcosa di utile per questa città schifosa e la gente ve ne sarà grata, credo…

Almeno quei lavoratori saranno impiegati per delle semplici pulizie e non per pulire le vostre scritte rovinandosi la salute”.

Luciana Calciolari

MartesanaDue - settembre 2003

 

Quanto mi costi?

Qualche giorno fa ho assistito ad una splendida rappresentazione al Teatro degli Arcimboldi.
Poco prima dell'inizio dello spettacolo ho voluto prendermi un caffè e, visto che intorno al teatro regna ancora il deserto, mi sono recato al bar all'interno del teatro stesso.
Sarà la miscela pregiata (?), sarà l'ambiente esclusivo, ma davvero non mi spiego per quale motivo ho pagato la normalissima tazzina di caffè servita al banco (il cui prezzo a Milano oscilla ovunque tra 70 centesimi e 1 euro) ben 2 euro e 30 centesimi, cioè, come usa dire di questi tempi,
quasi 4.500 delle "vecchie" lire.


 
Eugenio Galli

MartesanaDue - giugno 2003

 

 

 

Dove vanno a finire le nostre TASSE?

ICI – TURS (tassa su spazzatura)… al BAR SPORT di Zona

In questi giorni mi è stata recapitata a casa una corposa busta del Comune di Milano, l’ufficio competente mi avvisa che è arrivato il momento di pagare la tassa annuale sui rifiuti solidi urbani, per la cronaca una bella sommetta, quasi in contemporanea mi è stata recapitata anche la “busta paga”  contenente il conteggio sui gettoni di presenza maturati in qualità di consigliere di zona 2.

Da una parte il comune mi chiede dall’altra mi da, parlando della faccenda  con un mio amico e mi è stato chiesto a che titolo percepissi tale indennizzo, o meglio quali le funzioni che svolge il Consiglio di zona ed il singolo consigliere, comincio a spiegare cosa facciamo in Zona ( riunioni di Consiglio per discutere su mozioni sui massimi sistemi come la Guerra in Iraq è giusta o meno, la mozione di censura per un consigliere che mangia una pizza durante una riunione, delibere sull’occupazione di suolo pubblico che tanto poi non verranno tenute da conto,  esternazioni spontanee di cittadini e consiglieri ….)  “insomma” spiegavo “ cose importanti, che sconvolgimenti mondiali ci sarebbero se il Consiglio non deliberasse sulla guerra in Palestina o su Cuba,… ci sarebbe un cataclisma” mi ha ribattuto prontamente l’amico che comunque le ore che perdiamo nelle riunioni di Consiglio e Commissioni non ne giustificano l’esosità, oltre 4 milioni delle vecchie lire per una riunione! Il mio amico allora mi dice : “Considerato che di poteri reali alle circoscrizioni non se ne parla più tanto tanto vale chiudere queste macchine mangiasoldi così da alleggerire anche le bollette delle varie imposte comunali e delle multe, che servono per coprire  le discussioni da  Bar dello Sport”.  

Mattia Cappello

MartesanaDue - giugno 2003

 

 

 

DE BELLO ITALICO

In questi tempi di crescente angoscia per un futuro che appare quantomai sospeso e gravido di oscuri presagi appare sempre più netta la sensazione che l'ipocrisia della politica italiana abbia raggiunto livelli disgustosi.
Ciò nasce dall'osservazione che su tutti i grandi temi sui quali la Chiesa-gerarchia esprime il suo pensiero, enunciando dogmi diretti ai governanti assai più che ai fedeli (aborto, coppie di fatto, eutanasia, per citarne solo alcuni) e pretendendo di dettare la propria legge universale, i nostri politici, tranne episodiche e rare eccezioni, hanno di fatto sempre supinamente assecondato i desiderata d'oltretevere, rendendo così legittimo il dubbio dell'esistenza stessa di uno Stato che
possa ragionevolmente dirsi laico.
Viceversa, sull'unico tema che oggi unisce trasversalmente nel ripudio anime e culture profondamente diverse, religiose e laiche, sotto gli accorati appelli del papa - il terribile tema della guerra e dei suoi "effetti collaterali" - la politica italiana, e in particolare quella sedicente cattolica che governa oggi il Paese, ha dimostrato ambiguità inconcepibili.
Giovanardi, Martino, Berlusconi e gli altri ministri sin qui intervenuti, si sono affannati a dire che loro non sono uomini "né-né" (come sarebbero invece quei "pusillanimi" che dicono no alla guerra, senza se e senza ma).
E hanno ragione: loro sono uomini "e-e". E con Bush e col papa: per non dispiacere a nessuno, in attesa di capire chi vincerà.
La guerra da sempre travaglia le coscienze degli uomini che abbiano rispetto della propria e altrui umanità e dignità. E si discute da secoli di guerra giusta e ingiusta, legittima e illegittima. Ma questa guerra, verso il dittatore che fu l'alleato di un tempo, è da sempre apparsa come una copertura pretestuosa di opzioni politiche tutt'altro che trasparenti.
E in questa ambiguità, che probabilmente non sarebbe sanata neppure da un favorevole voto unanime di istituzioni internazionali (che comunque è pure mancato), c'è tutto il senso di un irresponsabile analfabetismo della democrazia o di uno sconfinato cinismo.
Sarebbe ora di mandare a casa gente così inadeguata a rappresentare le esigenze di un mondo complesso come quello attuale.
Parafrasando il motto latino: Si vis pacem, para pacem!

 

Eugenio Galli (Milano)

MartesanaDue - aprile 2003

 

 

 

ALCUNI PERSONAGGI DEL CDZ 2

Non tutti sanno che cosa accada esattamente nel Consiglio di Zona 2. 
Qualche esempio può spiegarlo e dunque ne farò alcuni, nonostante la difficoltà data dall¹imbarazzo della scelta. Forsa Italia ha cambiato il suo Capogruppo per ben tre volte in poco più di un anno: quella attuale è la signorina Barbara Calzavara.
Tra le qualità della Calzavara ve ne è una che va segnalata decisamente: la Fedeltà. Se le dicono di dire A dice A se le dicono di fare B, lei fa B. A volte è come se dicesse "vorrei ma non posso"
Quando sulla Gronda Nord, su questioni ambientali o urbanistiche si deve dare una parere si può avere la certezza che la sig.na Calzavara non avrà nulla da obiettare su quanto le hanno indicato di fare: peccato che la zona è sotto gli occhi di tutti.
La pace ? Argomento sospetto ! Chissà che non vi siano simpatizzanti di Saddam Hussein tra coloro che espongono le bandiere della Pace fuori dalle proprie case !
Per fortuna che, oltre che capogruppo di Forza Italia la Calzavara è stata eletta (dai suoi) a presidente della Commissione del Centro Territoriale Sociale che avrà a disposizione circa 45 milioni, del cui uso renderemo note le scelte ai lettori, potete contarc..
Un altro esempio di varia umanità presente in Consiglio di Zona è il Consigliere Elio Torrente presidente della Commissione Scuola ed Educazione.
Si può dire molto su di Lui ma non che non abbia le idee chiare: ultimamente ci è capitato di vederci passare in Commissione Scuola una proposta che, guardate un po¹, aveva due firmatari: Torrente e il Consigliere Locanto.
La proposta era un po¹ fuori dal tema della Scuola poiché si trattava di uno spettacolo musicale del costo di 4.500 Euro.
Dopo essere passata per la Commissione la prima volta ci è ritornata una seconda volta. In questa occasione dopo due ore e mezzo di discussione, nel corso della quale lo stesso Torrente ha dichiarato che il cantante, di sua conoscenza, era disponibile ad abbassare il suo compenso, si è finalmente riusciti a dividere su nove scuole i famosi 4.500 Euro.  Facendo tornare a più miti consigli Torrente.
Dopotutto circa nove milioni consentiranno attraverso la ripartizione sulle nove scuole di dare un contributo gradito, per qualcosa di più ragionevole e attinente ad una commissione che è intitolata appunto alla Scuola ed Educazione.
Rifondazione Comunista con l¹intera opposizione del Centro Sinistra ha richiesto le dimissioni del Presidente Torrente. Ad oggi non pare che la maggioranza della Casa delle Libertà sia intenzionata a fare in modo che venga dimissionato dalla Commissione Scuola.
Tornerò su questi temi perché non dimentico che siamo stati eletti anche per verificare e controllore che il denaro pubblico venga destinato all¹interesse generale, e non come becchime nel pollaio dove non pochi sono i galletti che vi razzolano.
Concludo, per ora, dando alcune indicazioni: il Consiglio di Zona 2 ha come centralino il n.02-884581 ed è in V.le Zara ai numeri civici 98 e 100. Si riunisce di norma due martedì ogni mese e comunque, sappiate che non pochi cittadini, dopo avere scoperto quella realtà, hanno iniziato a frequentare le Commissioni di cui vi parlerò un¹altra volta.



Luigi Tranquillino - Capogruppo per il P.R.C. - Consiglio di Zona 2

MartesanaDue - aprile 2003



ALTRA BEFFA DEL  CDZ 2

Martedì 18 marzo in consiglio di zona si è consumata un'altra beffa.
La nostra zona è l'unica che non ha un centro Donna, e la maggioranza ha pensato bene di provvedere a questa mancanza. Peccato che invece di costruire questo servizio molto importante per le donne di zona, si è provveduto a costruire una commissione a termine con scadenza 31 dicembre 2003. La commissione è formata da 5 consigliere; due dei Democratici di sinistra (Claudia Bianchi e Vittoria Sblendido), due di forza Italia e una del gruppo misto (consigliera espulsa dal gruppo di forza italia).
Durante la votazione per eleggere la presidente di questa commissione, la maggioranza di centro-destra si è spaccata. La presidente, che appartiene al gruppo misto, è stata eletta con 14 voti a favore, 16 astenuti e 4 contrari.
Con questa votazione si comincia molto male, si comincia con una presidenza debole e contestata dalla sua stessa maggioranza.
Noi Democratici di Sinistra vigileremo e parteciperemo a questa commissione in modo costruttivo, controlleremo come verranno spesi i 23.000,00 Euro stanziati per questa commissione.


Claudia Bianchi, consigliera di zona 2 per i Democratici di Sinistra

MartesanaDue - aprile 2003


EX MERCATO DEL PESCE

Vorrei chiedere se qualcuno ha notizie sulla destinazione dell'area dell'ex mercato del pesce di Via Sammartini a fianco alle ferrovie della Stazione Centrale. Poichè mi sono giunte voci (non so fino a che punto attendibili) che l'area in questione sarebbe in fase di cessione o addirittura già stata ceduta alla Benetton per la costruzione di un centro commerciale sono abbastanza preoccupato dell'impatto che questo potrebbe avere in una zona già trafficata e con poche vie di accesso. Penso che tale area potrebbe avere destinazioni più utili per tutti i  cittadini in una zona come quella di Greco in cui non esistono servizi tipo una biblioteca, un poliambulatorio, degli spazi per attività sportive e/o ricreative ecc.


Mirko Da Ros

MartesanaDue - marzo 2003

 

 

CHI STA PEGGIO?

La modifica dello Statuto di Milano, che per le Zone è da considerarsi un “Decentramento Accentrato”, porterà ad un peggioramento ed ad un degrado generalizzato per quanto riguarda il parcheggio indiscriminato, l’arredo urbano, la manutenzione stradale e la vigilanza.

Recentemente è apparso un articolo sul Corriere della Sera del 21 Febbraio 2003 a pagina 53 che diceva: I commercianti ed abitanti del quadrilatero della moda (Via Montenapoleone,Via Sant’Andrea, Via Verri, Via Spiga), protestano perché nelle vie del centro si riscontano fioriere non curate, panettoni abbandonati, pali pubblicitari senza più cartelli, marciapiedi sconnessi, crepe nell’asfalto, ma soprattutto furgoni ovunque che scarica e carico merce.

Concludeva: il Comune non fa niente e nemmeno ci permette di intervenire da soli (come sostituire con pietre l’attuale marciapiede, ovviamente con tutte le spese a nostro carico).

L’unica cosa che riusciamo a fare è pagare la pulizia della strada, con il servizio Amsa.

Non voglio consolare i Commercianti ed abitanti della Zona uno ma chi abita o ha un’attività nelle periferie sta sicuramente peggio di loro.

Facendo una piccola radiografia della nostra Zona, riscontriamo che sui progetti di riqualificazione e ristrutturazione proposti e deliberati dal nostro Consiglio e sulle richieste avanzate dai cittadini per una maggiore manutenzione di strade, marciapiedi, verde e vigilanza, non c’è stata la minima attenzione da parte delle autorità centrali.

Tutto questo perché fino ad oggi non è stato applicato interamente il tanto decantato Decentramento Territoriale “Lucchini”, che doveva concedere alle zone il potere decisionale di intervenire tempestivamente.

A loro dire ci sono progetti più importanti.

Sembrerebbe che uno dei primari progetti della nostra Giunta è di fare modificare lo Statuto del Comune di Milano che consente, di fatto, di trasferire al Sindaco ed alla Giunta tutti i principali poteri contemplati nel Regolamento del Decentramento Territoriale vigente.

In sostanza si sta verificando il contrario di quello che avevamo auspicato.

Sicuramente diventeremo delle antenne zonali ed avremo il compito di segnalare quanto era già stato segnalato, con la sola speranza che l’accentramento porti in futuro a maggiori successi.

Da parte mia confermo che un vero decentramento porterebbe a verificare se l’inefficienza o incapacità dimostrata, sia dovuta alla cattiva Amministrazione del Consiglio di Zona o all’indifferenza della giunta Comunale nei confronti delle periferie, come la volontà a verificare e controllare gli interventi che sono fatti dai vari settori di competenza.

In futuro saremo in grado di giustificarci nei confronti dei cittadini, attribuendo alla Giunta l’esistenza di un degrado generalizzato come la gestione del verde, del traffico e della sicurezza, ma soprattutto la mancanza d’interventi conservativi d’urbanizzazione o dell’ordinaria manutenzione.

A questo punto i cittadini potrebbero domandarsi a cosa serve un Consiglio di Zona.

Valutandolo solamente in termini economici/pratici e quindi la possibilità d’avere maggiori controlli capillari ed interventi più rapidi ed efficaci, probabilmente basterebbe per ogni zona un solo, ma valido, Ispettore.

Mario Betalli - Lega Padana Lombardia

MartesanaDue - marzo 2003

 

 

LE "PERSECUZIONI DI SILVIO"

 

Un sistema corrotto, fingendo di non vedere, ha permesso ad uno spregiudicato imprenditore con efficaci coperture politiche di giungere a una posizione di controllo in un settore cruciale.
A cose fatte, non si poteva disfarle e quindi si è provveduto a ratificarle: un po' come si vorrebbe succedesse per gli abusi edilizi.
Con analoga insipienza si è lasciato che - in violazione di leggi lacunose ma pur sempre esistenti - quello stesso uomo fondasse un partito di plastica, si candidasse e venisse eletto, calpestando qualunque senso etico delle istituzioni.
Ora egli si dice perseguitato da giacobini con la toga, che vorrebbero la rivoluzione per via giudiziaria, e pretende l'impunità perché chi governa deve rispondere non alla Giustizia (per gravi fatti tra l'altro estranei e precedenti alla sua attuale attività politica) bensì ai suoi pari che lo
hanno eletto: il Popolo.
Non si difende "nel" processo ma "dal" processo. E con questo richiamo demagogico nega lo Stato di diritto attraverso l'affermazione dell'autorità dello Stato di fatto. Ma ci tiene anche a far sapere che lo farà "fino in fondo" (ripetendolo per ben tre volte nel suo recente messaggio a videocassette unificate).

Spero che anche gli amici smettano di darsi di gomito: qui non siamo a recitare una commedia e il Presidente del Consiglio non è un mattatore, ma l'espressione di una istituzione che dovrebbe rappresentare tutti gli Italiani, anche coloro che non lo hanno votato.
Quando questo obbrobrio finirà - certus an, incertus quando - resteranno solo le macerie fumanti di una democrazia incompiuta: con quali speranze e con quale fiducia possiamo guardare al futuro?
Sradicato un minimo comune senso civico, confusa la politica con i personalismi, spacciate le ambizioni personali per progetto politico, messo sotto i tacchi il senso dello Stato e delle istituzioni, forse temute ma non rispettate, su quali basi sarà possibile ritrovare un senso di convivenza civile? Dove si riconoscerà il luogo etico di una comune identità politica?


Eugenio Galli - Milano

MartesanaDue - febbraio 2003