MartesanaDUE - giugno 2003 n. 54

 

In questo numero

 

 

Puliamo il mondo compie 10 anni

 

Bambini in festa al ParcoTrotter

   

Un paese civile non abbandona la scuola

 

Radiobus anche in zona Due

 

Solidarietà e karate

 

Continua l'odissea della piscina di via Cambini

 

Le bandiere della pace e le guerre dimenticate

 

Hempbar e CS Leoncavallo: il programma di giugno

 

Il progetto VERDEMARTESANA

 

Europa più grande, Italia più piccola

 

Forum permanente per cambiare la politic

 

Il Comitato per il SI al referendum del 15/16 giugno in zona 2

 

Le motivazioni del SI

 

SPECIALE VIALE MONZA

 

Le rubriche

 

Filo diretto dal Parlamento

con il senatore Antonio Pizzinato

 

Arte e quartieri

 

Lettere alla redazione

 

Navigando navigando

 

Un Tempio per la pace

 

Frammenti di umanità suburbana

 

Alla scoperta della qualità

 

Son atto a rimirar... rubrica d'arte

 

Gli annunci 

e le opportunita'

 

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MartesanaDUE

mensile di informazione, 

cultura e annunci della zona due

di Milano citta'

 

Editore

Comedit 2000

 

Direttore 

Paolo Pinardi

 

Redazione

Gianni Bazzan, 

Mattia Cappello,

Adele Delponte,

Ferdy Scala,

Luciana Vanzetti,

Aurelio Volpe

 

Red. e pubblicita'

Via delle Leghe, 5

20127 Milano

Tel. 02/28.22.415

Fax 02/28.22.423

martesanadue@ilponte.it

 

Reg. Trib. MI

n. 616 settembre 99

 

 

 

   Puliamo il mondo compie 10 anni

 

L’INIZIATIVA

 

Compie dieci anni “PULIAMO IL MONDO”, la più grande e partecipata iniziativa di volontariato ambientale che Legambiente organizza, in collaborazione con diverse le realtà sociali cittadine.

La manifestazione si colloca in un progetto mondiale di volontariato denominato Clean up the World, che coinvolge 120 Paesi nel mondo ed è organizzato in collaborazione con l’UNEP (Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite).

In Italia l’iniziativa gode del patrocinio del Ministero per l’Ambiente e del Ministero della Pubblica Istruzione. La manifestazione è organizzata in collaborazione con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

 

Lo scorso anno hanno partecipato attivamente a Milano nei tre giorni diverse migliaia di cittadini/e, circa 40 i gruppi di volontari (circoli, comitati, scuole, oratori, associazioni…), impegnati a recuperare aree abbandonate, piazze, giardini, monumenti, tutti con lo stesso obiettivo: fare un gesto concreto a favore dell’ambiente.

 

“Puliamo il Mondo” è un’occasione non solo per il recupero ambientale delle strade, piazze, giardini della nostra città, ma anche per creare un rapporto di collaborazione tra cittadini e istituzioni locali, uniti per testimoniare il proprio rispetto ed affetto per la città.

 

L’adesione viene effettuata mediante una scheda che si può ritirare o ricevere facendone richiesta presso la nostra sede di Legambiente Milano in via Padova, 29.

 

  

 

Un paese civile non abbandona la scuola

 

Nel precedente numero MartesanaDue ha denunciato (“La scuola a Milano fra realtà e fantasia”)  il lassismo con il quale la amministrazione comunale sta gestendo la normale manutenzione degli edifici scolastici. Certamente non solo in zona due ma in zona due si registrano alcuni casi eclatanti: il Parco Trotter continua a non avere un portierato stabile (ne hanno approfittato dei vandali nella notte del due giugno) e non si conta l’elenco delle scuole che hanno richiesto, inascoltate, interventi di manutenzione.

Sino al 1997 gli interventi di manutenzione nelle scuole erano suddivisi in “piccola manutenzione d’emergenza” (affidata ai consigli di zona) e “manutenzione ordinaria”, realizzata dal Comune.

Nel 2000 la Giunta Albertini ha deciso di riorganizzare gli interventi in questo settore riportando tutte le competenze ad un unica direzione, con un fondo di 28 milioni di euro per il periodo 2001/2002 per complessivi 586 edifici.

La cifra non era di per se disprezzabile (47 mila euro per edificio in media) ma la complessità delle gare di appalto ha determinato una notevole lentezza della macchina amministrativa. E la scelta di accorpare tutti insieme gli interventi di piccola manutenzione e manutenzione ordinaria ha contribuito allo sfacelo organizzativo.

Un incontro pubblico organizzato dai consiglieri comunali dell’opposizione si svolge su questi temi presso il Circolo B.Brecht giovedì 5, incontro che ci auguriamo partecipato e propositivo .

Aurelio Volpe

 

 

Le bandiere della pace e le guerre dimenticate

 

 Affacciate ai balconi e alle finestre, sono ancora molte le bandiere dell'arcobaleno che ci ricordano il problema sempre aperto della guerra e della pace.

Quei meravigliosi sette colori comunicano l'estensione e la persistenza e la consapevolezza del movimento pacifista. Ed è bene insistere, testimoniare e vigilare , ed impegnarsi a tener viva l'attenzione sulla situazione mondiale.

E' Amnesty International  a denunciare che in Iraq la guerra non è finita: si è aperto invece il secondo tempo del conflitto. Nell'ultimo dossier dell'Organizzazione si denuncia il peggioramento allarmante del livello di rispetto dei fondamentali diritti umani nel mondo. La causa principale di tale deterioramento viene individuata nella politica statunitense di lotta al terrorismo tramite le guerre "preventive" e "infinite". Dall'11 settembre 2001, dopo la strage e il crollo delle Twin Towers, in un numero sempre maggiore di paesi i diritti  umani vengono più facilmente calpestati e le norme internazionali più frequentemente ed impunemente violate. Come il campo di Guantanamo, i luoghi di detenzione di massa senza controlli e tutele aumentano. Una condizione così gravida di incertezza ed insicurezza per gli abitanti del pianeta non si verificava dall'epoca della guerra fredda.

Anche l'Italia è sotto accusa da parte di A.I. per le violenze perpetrate dalle forze dell'ordine nei confronti dei manifestanti del movimento global a Napoli e a Genova nel 2001.

 

Ancor più angosciante si presenta lo scenario delle "guerre dimenticate". Non si è in grado neanche di indicarne il numero esatto. Fonti diverse parlano di 36, o 50, o addirittura 70 guerre locali che  insanguinano il pianeta.

Oggi, secondo i dati dell'ONU, circa 20 milioni di persone sono in fuga dai luoghi di guerra; e il 90% delle vittime sono civili.

Negli ultimi dieci anni  8 milioni di bambini sono diventati vittime delle guerre: 2 milioni uccisi e 6 milioni invalidi.

Sono 110 milioni le mine disseminate nel terreno ed altre 100 milioni conservate negli arsenali. Dal 1975 le mine  esplose hanno ucciso 1 milione di persone, di cui 300 mila bambini.

Il popolo della pace deve riprendere la parola, deve inventare nuove iniziative.

 

giusnatale@tiscali.it    

Giuseppe Natale