MartesanaDUE - luglio 2003 n. 55

 

In questo numero

 

 

Anfiteatro: animazione e cultura

 

Devolution alla milanese

   

Cosa possiamo chiedere alla strada interquartiere Nord

 

La biblioteca di viale Zara

 

Motivi tecnici: il metrò si ferma

 

Brevi dal Consiglio di zona

 

Iraq: guerre e migranti

 

La pace nelle nostre mani

 

Assassini della memoria: L'ex saponificio Sirio (Bovisa) demolito

 

Il programma  Verdemartesana - progetto "appunti per la città

 

Ticket sanitari: continua la battaglia per l'abolizione

 

Referendum: istituto vitale per la democrazia

 

Turisti per caso: Vasco a Milano

 

SPECIALE VIALE MONZA

 

Le rubriche

 

Filo diretto dal Parlamento

con il senatore Antonio Pizzinato

 

Arte e quartieri

 

Lettere alla redazione

 

Navigando navigando

 

Un Tempio per la pace

 

Frammenti di umanità suburbana

 

Alla scoperta della qualità

 

Son atto a rimirar... rubrica d'arte

 

Gli annunci 

e le opportunita'

 

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MartesanaDUE

mensile di informazione, 

cultura e annunci della zona due

di Milano citta'

 

Editore

Comedit 2000

 

Direttore 

Paolo Pinardi

 

Redazione

Gianni Bazzan, 

Mattia Cappello,

Adele Delponte,

Ferdy Scala,

Luciana Vanzetti,

Aurelio Volpe

 

Red. e pubblicita'

Via delle Leghe, 5

20127 Milano

Tel. 02/28.22.415

Fax 02/28.22.423

martesanadue@ilponte.it

 

Reg. Trib. MI

n. 616 settembre 99

 

 

 

   Anfiteatro: animazione e cultura

Non è facile riuscire a mantenere viva l’attenzione dei bambini soprattutto se si deve competere con una giostra da paese dei balocchi e un sole cocente di fine giugno che non concede tregua neanche a pomeriggio inoltrato, ma agli attori del  Teatro del Sole  è bastato poco, quattro bauli e dei costumi colorati per catturare gli sguardi di decine di bambini e di alcuni passanti incuriositi. Lo spettacolo si intitola “ La Ballata del Pifferaio”, una rivisitazione della celebre opera dei fratelli Grimm la cui morale è ancora d’attualità: bisogna sempre dire la verità perché con l’inganno si combinano dei pasticci ben più gravi. L’assenza di scenografia, la centralità data al linguaggio fisico e verbale degli attori, elementi essenziali della poetica del Teatro del Sole, hanno permesso a ogni bambino di dare forma con la propria fantasia ai luoghi evocati nella rappresentazione che domenica 29 giugno ha avuto come sfondo l’Anfiteatro del parco Martesana.

La rete di recinzione dell’Anfiteatro, chiuso da circa un anno per presunti pericoli di crollo, ha invece fatto da supporto alla mostra fotografica “ Foto di vita dallo SPAZIO.. SMARTEZ” realizzata dal fotografo Tony D’ Urso. Gli scatti del fotografo documentano l’attività svolta nel settembre 2002 dallo SPAZIO SMARTEZ, rete di cooperative che si occupano della valorizzazione

dell’ Anfiteatro. Soggetto ricorrente di molte foto è lo sguardo incantat dei bambini che assistevano agli spettacoli ma non mancano elementi che sottolineano la partecipazione di generazioni diverse alle rappresentazioni.

Le due iniziative fanno parte di un progetto più vasto di valorizzazione del Parco che prende il nome di Verdemartesana e prevede oltre a spettacoli teatrali concerti, balli e attività sportive di vario genere. Il loro scopo è quello di portare all’attenzione degli abitanti del quartiere i problemi relativi a questo spazio ricco di potenzialità ricreative e culturali.

COMIN, cooperativa assegnataria dei siti all’interno dell’Anfiteatro e organizzatrice dei molti incontri, anticipa che nuove sorprese sono in programma per settembre sicura che esse contribuiranno a trasformare l’Anfiteatro in un luogo vivo di scambio e aggregazione.

 

  

 

Strada Interquartiere Nord

E’ questo il titolo dell’incontro che gli studenti del corso di Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale del Politecnico di Milano hanno organizzato per presentare i propri lavori sulla Strada Interquartiere Nord. In data 2 luglio 2003, grazie alla collaborazione del Consigliere di Zona 2 Mattia Cappello, presso l’u.d.b. (Unione di Base) dei Democratici di Sinistra  Primo Levi di Via Padova,61 , si è tenuto un dibattito a cui hanno partecipato tra gli altri i Consiglieri di Zona 2, il Presidente della Commissione Urbanistica (.. Gandolfi) e il coordinatore del Comitato anti - gronda di Q.re Adriano (Giuseppe Natale) e il docente del Laboratorio (Prof. Fareri). Gli studenti, al termine del Laboratorio di Politiche Urbane che mette in pratica gli studi in materia di pianificazione svolti in tre anni di corso, hanno presentato immagini e un plastico che riassumevano il lavoro di analisi svolto negli ultimi mesi su un tema fondamentale per gli assetti della periferia nord di Milano. Va detto che l’obiettivo della serata non era prospettare delle alternative al tracciato della Strada, come in passato ben più illustri docenti del Politecnico hanno fatto, o prendere le parti dei Comitati o dell’Amministrazione Comunale all’interno di una vicenda che si caratterizza ormai per la totale assenza di dialogo tra due opinioni radicalmente opposte. Di fronte però ad una realtà che vede il Comune proseguire lento ma inesorabile nella realizzazione di piccoli tratti del progetto (dietro l’Ospedale Maggiore e all’incrocio con V.le Sarca) la dimensione del dialogo è l’unica carta che i quartieri, attraversati da questo progetto possono giocare per fare emergere le proprie necessità. Quarto Oggiaro, Affori, Niguarda, Gorla, Q.re Adriano sono sì aree periferiche ma anche centri connotati storicamente, con una realtà locale che si manifesta attraverso, feste, iniziative di aggregazione di giovani e anziani, centri attrattori di funzioni come l’Ospedale e l’università, luoghi della memoria come Villa Litta ad Affori o il Naviglio Martesana a Gorla e Precotto. Un progetto di strada che di fatto andrebbe a modificare l’assetto di questi territori non può essere calato dall’alto, ma deve adattarsi alla caratteristiche che rendono vivi e attivi dei contesti come quelli citati. L’indagine svolta dagli studenti, che comunque alla fine del percorso è sfociata in proposte progettuali lungo il tracciato della Strada Interquartiere, mirava a conoscere meglio i quartieri attraversati da essa attraverso interviste ad associazioni istituzionali, di volontariato, ambientaliste, ma anche a parrocchie e circoli culturali che lavorano abitualmente nei quartieri e si misurano quotidianamente con i pregi e i difetti di essi. E’ stato possibile allora elaborare delle proposte che rispondessero alle necessità emerse dalle interviste: domande di sicurezza, di assistenza legate all’Ospedale Maggiore, di sostenibilità del piccolo commercio per Affori, di coinvolgimento della popolazione a Crescenzago,ecc.

Di proposito non si è mai nominata la Gronda perché sinonimo, secondo gli studenti, di un progetto superato che vedeva la presenza di una sorta di superstrada cittadina che collegasse le tangenziali Est e Ovest in maniera distruttiva per il nord di Milano; oggi il progetto Latz, seppure debole e quindi rivedibile in certi punti, non è più questo: due corsie per senso di marcia con gestione semaforica di ogni incrocio e un tracciato oggettivamente tortuoso, rappresentano un chiaro ed evidente disincentivo per il tanto temuto traffico pesante che per ragioni di tempo e praticità continuerà a preferire l’Autostrada a nord di Milano. Non va dimenticato inoltre il progetto di metrotranvia parallela e spesso addirittura sovrapposta al tracciato SIN che rappresenta una valida alternativa agli spostamenti in automobile.

Partendo da questi presupposti si è poi aperto un dibattito volto a commentare aspetti positivi e negativi dei progetti presentati in una dimensione “partecipata”, cioè un momento aperto a chiunque abbia idee e voglia chiedere qualcosa ad un progetto di queste dimensioni in modo che sia più rispondente alle esigenze della società locale. Può un atteggiamento partecipativo riaprire il dialogo sulla vicenda Interquartiere? Ai posteri l’ardua sentenza

 

 

A S S A S S I N I  della  M E M O R I A

La ciminiera dell'ex saponificio Sirio (Bovisa) demolita

"Quella era la mia fabbrica: si facevano i saponi. Là acido solforico,
qui saponi". Un odore per tutta la Bovisa da scappar via, ma si doveva lavorare! Lei
non sa quanto lavoro! Allora sì che si lavorava! Si lavorava e si lottava.
Vuole che le dica una poesia dei miei tempi? Diceva così:
Distruggerete i nostri muscoli. Farete battere le nostre tempie ai vostri
ritmi. Ma siamo della pazienza del grano, siamo della fede che sposta le
montagne. Il giorno nuovo, compagni, la terra si alzerà tra le ciminiere
con le pietre dei nostri corpi".
(dal racconto Indefinite visioni, in Per un archivio della piccola memoria,
a cura di: Associazione La Camera Chiara, Rivista "Il Segnale", Biblioteche
Rionali Affori e Dergano-Bovisa - in attesa di pubblicazione a cura del
Comune di Milano)

Gli assassini della memoria hanno potuto agire indisturbati. I cittadini,
le Associazioni, i rappresentanti della Società civile sono stati tenuti
all'oscuro di tutto. L'operazione è iniziata alle ore 7 del 3 giugno. Erano
presenti sul posto pochi testimoni: alcuni giovani studenti del Politecnico
e un gruppetto di vecchi abitanti del quartiere.
Ci sentiamo profondamente feriti e offesi nella nostra moralità di uomini
e nella nostra dignità di cittadini per il disprezzo, l'indifferenza, la
totale assenza di sensibilità culturale e di "pietas" delle Istituzioni
nei confronti dei segni della Storia: una Storia che appartiene non solo
a noi, ma anche alle generazioni future. Il progresso non si costruisce
assassinando la memoria e derubando il territorio della sua identità.

Denunciamo il Comune di Milano e il Consiglio di Zona per questo misfatto
con il quale, nel nome del profitto, è stato raso al suolo uno dei più significativi
segni testimoniali del territorio. Denunciamo anche l'ignavia dei partiti
politici di opposizione che non sono stati in grado di vigilare e informare
rendendosi in tal modo complici di una gestione del territorio arrogante
e antidemocratica. Associazione La Camera Chiara
camera.chiara@tiscali.it