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Le rubriche
con il senatore Antonio Pizzinato
di Sandro Antoniazzi
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Gli annunci e le opportunita'
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MartesanaDUE mensile di informazione, cultura e annunci della zona due di Milano citta'
Editore Comedit 2000
Direttore Paolo Pinardi
Redazione Gianni Bazzan, Mattia Cappello, Adele Delponte, Ferdy Scala, Luciana Vanzetti, Aurelio Volpe
Red. e pubblicita' Via delle Leghe, 5 20127 Milano Tel. 02/28.22.415 Fax 02/28.22.423
Reg. Trib. MI n. 616 settembre 99
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Gronda Nord: approvata la variante del tracciato Adriano-Gobba
Approvata in consiglio di Zona 2 dalla maggioranza di Centrodestra la variante della S.I.N (Strada Interperiferica Nord o meglio nota come Gronda Nord) nella tratta Adriano/Gobba. I consiglieri del Polo ritengono notevolmente migliorato l’impatto ambientale, risolto il problema elettromagnetico (con l’interramento dell’elettrodotto), salvaguardato il verde pubblico. Contraria l’opposizione e i cittadini presenti alla seduta del Consiglio di Zona. Pur valutando con favore l’interramento dell’elettrodotto previsto nel quartiere Adriano, come del resto più volte richiesto dagli abitanti della zona, non cambia la funzione di collegamento della Gronda tra la Statale 11 (Padana Superiore) e la Tangenziale Est di Milano con le autostrade a Ovest (Milano – Laghi e Milano – Torino). L’opposizione mantiene la sua contrarietà in quanto l’intera parte nord della zona subirà un forte impatto a causa delle conseguenze del forte traffico veicolare (anche pesante); particolarmente gravi le conseguenze presso la scuola di via Cesalpino e via Demostene e nei pressi dell’Ospedale Gaetano Pini.
I conti in tasca al Comune di MilanoFra il 1999 ed il 2001 (ultimo anno per il quale è disponibile un bilancio consuntivo) il Comune di Milano ha incrementato la propria liquidità di ben 200 milioni di Euro, portandola alla elevatissima cifra (fra liquidità “incondizionata” e conto vincolato della Cassa Depositi e Prestiti) di 1800 milioni di Euro. Il bilancio appare solido ed in equilibrio (le attività superano di larga misura le passività, l’indebitamento è modesto) eppure…..il Comune continua a sbagliare i propri preconsuntivi sistematicamente sopravvalutando le entrate e la propria capacità di investimento…perché? Le entrate correnti: “deboli con i forti” Dal lato delle entrate, queste nel 2001 sono state di ben 150 milioni di Euro inferiori rispetto a quanto veniva preventivato (rispettivamente 1710 e 1859 milioni di Euro). Ci si aspettava un parziale recupero dell’evasione ICI e della tassa sui rifiuti, questo recupero non c’è stato (ed è impossibile se non si rafforza l’organico di chi a tale recupero dovrebbe essere preposto). Ci si aspettava un mostruoso incremento dei proventi dalle contravvenzioni ma questo c’è stato solo in parte (e per il 2002 la previsione è di contravvenzioni per 102 milioni di euro, contro i 59 del 2001). Ci si aspettava (o semplicemente si sperava) un incremento dei dividendi delle società controllate, ma in particolare Sea continua a viaggiare in cattive acque, sia per l’incertezza sugli sviluppi Malpensa/Linate, che per le avventure argentine. Ma lo scandalo vero e proprio è costituito dalla inezia (17 milioni di Euro, e sarebbero stati pochi anche i 32 preventivati) degli introiti da occupazioni di suolo pubblico con spazi pubblicitari. Così come bassi sono gli introiti per gli oneri di urbanizzazione. Le
spese correnti: “asfaltatura selvaggia” Dal lato della spesa corrente, la crescita risulta elevata (6% in media negli ultimi anni) ma le regole della attuale Finanziaria non permetterebbero per il 2002 di registrare praticamente nessun aumento (meno dell’1%). L’incremento delle spese correnti negli anni passati è stato regolarmente superiore rispetto a quanto preventivato ad inizio anno e, si badi bene, solo per le spese correnti, non per gli investimenti. Le spese correnti crescono in parte perché si sono erogati maggiori servizi (soprattutto per la assistenza agli anziani, e di questo non ci lamenteremo) in parte perché le esternalizzazioni (dalla refezione nelle scuole al mantenimento del verde pubblico) si sono perlopiù rivelate soluzioni più costose rispetto alla gestione autonoma. Ma a ben guardare dove le spese lievitano maggiormente sono nell’incremento forsennato e dissennato delle spese per piccoli lavori pubblici (pedonalizzazioni, asfaltature). Ma si badi bene solo per le piccole spese: gli investimenti, invece, languono. Gli investimenti: “fra il dire ed il fare” “Teoricamente” il Comune di Milano potrebbe indebitarsi per qualcosa come 7 miliardi di Euro mentre l’indebitamento effettivo, tra mutui ed altri debiti, è circa la metà. In presenza di una situazione patrimoniale salda, una buona capacità di autofinanziamento e tassi di interesse contenuti, ci si potrebbe aspettare che il Comune dia un po' di propellente alla crescita economica e sociale della città tramite la leva dell’indebitamento. Ma è vero esattamente il contrario: negli anni passati l’indebitamento è diminuito per effetto di dismissioni (AEM in primo luogo) e le uniche grandi opere finanziate sono state finanziate con i soldi dello Stato. Per il 2001 il Comune aveva programmato investimenti nell’ordine di 1000 milioni di Euro e ne ha realizzati per meno di 250: un amministratore delegato di una azienda che sbagli del 400% l’ordine di grandezza degli investimenti da realizzare nel corso dell’anno sarebbe licenziato in tronco! Ma l’intero impianto della politica degli investimenti si basava sulla prvatizzazione di SEA (che non c’è stata). Gli investimenti effettuati sono stati più o meno pagati dalle privatizzazioni di Farmacie e Centrale del Latte (altre scelte discutibili), mentre le entrate da condono edilizio si sono rivelate sovrastimate del 90% (6 milioni di entrate effettive, oltre 100 milioni di entrate attese). E il 2002 presumibilmente mostrerà un eguale, fantastico baratro fra cifre immaginate (investimenti preventivati per 1600 milioni di Euro) e consuntivi. Già, perché pur essendo una “azienda” da migliaia di miliardi di fatturato (in lire) il Comune non presenta dei conti mensili o almeno trimestrali, per cui per sapere come è andato il 2002 dovremo aspettare metà 2003. Peraltro un massiccio aumento di spesa per investimenti richiederebbe fra le altre cose un investimento nelle risorse umane dell’ufficio tecnico del Comune, le cui capacità progettuali e di controllo sono stimate nell’ordine dei 400 milioni di Euro di progetti/anno. Fra promesse e realtà: un invito ad una gestione maggiormente partecipata Una amministrazione nata all’insegna del federalismo e dell’aziendalismo è schiava della amministrazione statale e non sa fare i conti.Debole con i forti (non persegue gli evasori, non fa pagare l’occupazione di suolo pubblico ai pubblicitari, vuole ridurre l’Ici che è già oggi la più bassa in Italia) e timida nelle proprie scelte di lungo periodo (1600 milioni di Euro di liquidità…..l’AEM venduta per mettere i soldi sotto il cuscino. Ma a ben vedere le colpe non sono tutte da una parte.Se ipotizziamo per un attimo che una amministrazione efficiente ritocchi un po’ verso l’alto le entrate, ritocchi un po’ verso il basso le spese correnti (formalmente vi sarebbe un internal auditing, ma non ci risulta lavori molto) e sia un po’ più propensa all’indebitamento…..si libererebbero maggiori risorse per gli investimenti (in trasporti pubblici, in una nuova politica per la casa, per la cultura, per l’accoglienza) ma…siamo poi sicuri che su queste tematiche l’opposizione in consiglio comunale abbia le stesse idee in merito? Senza volere togliere nulla alle responsabilità di chi si trova in maggioranza alla guida del Comune (chiunque si trovi in maggioranza) vi sono degli obblighi minimi di partecipazione e trasparenza che andrebbero rispettati. Dall’offrire cifre più dettagliate sugli interventi e con maggiore frequenza, al prevedere momenti di confronto anche locale (tramite i consigli di zona,o quant’altro). Le scelte attuali vanno in direzione opposta, dal progetto semiclandestino di ristrutturazione della Scala ai poteri straordinari attribuiti al sindaco nel campo dei trasporti (consentono fra l’altro, e qui siamo all’incredibile, di avviare lavori anche in pendenza della copertura finanziaria). E non dimentichiamo mai di avere un occhio agli “ordini di grandezza delle cifre”: investimenti per 1600 milioni di euro all’anno (così come preannunziato per il 2002) vorrebbero dire grosso modo 4mila euro per famiglia…..forse vale la pena di controllarli un po’ più spesso di una volta per ogni legislazione. Aurelio Volpe |