MartesanaDUE - giugno  2004  n. 64

 

In questo numero

 

 

Martesana in Festa

Il ricordi di Quintino di Vona

Incontro "a metà" con i candidati del Collegio 10

Trotter: pagiglione "impacchettato"

Il mandato di Don Ciotti ad Agnoletto

Buon Compleanno Emergency

I 10 anni dell'associazione con tutte le iniziative

La Fondazione Marco Mantovani: una risorsa di culture in zona

La storia del ’900 in una mostra permanente

Internet sta morendo?

Cascine a Milano: la cascina di San Mamete

Le proposte del mondo biologico italiano

 

SPECIALE VIALE MONZA

 

Le rubriche

 

Filo diretto dal Parlamento

con il senatore Antonio Pizzinato

 

Arte e quartieri

 

Lettere alla redazione

 

Biologico in Martesana

 

Un libro al mese

 

Un film al mese

 

Gli appuntamenti in zona 

 

Le ricette del Tempio d'oro

 

L’occhio del consumatore

 

Frammenti di umanità suburbana

 

Alla scoperta della qualità

 

Son atto a rimirar... rubrica d'arte

 

Fuori a cena

 

Gli annunci  e le opportunita'

 

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MartesanaDUE

mensile di informazione, 

cultura e annunci della zona due

di Milano citta'

 

Editore

Comedit 2000

 

Direttore 

Paolo Pinardi

 

Redazione

Gianni Bazzan

Mattia Cappello

Adele Delponte

Antonio Gradia

Daniela Monteverdi

Giuseppe Natale

Aurelio Volpe

 

Red. e pubblicita'

Via delle Leghe, 5

20127 Milano

Tel. 02/28.22.415

Fax 02/28.22.423

martesanadue@ilponte.it

 

Reg. Trib. MI

n. 616 settembre 99

 

 

Martesana in Festa

 

Una grande festa organizzata da Legambiente e da Comin in collaborazione con numerose associazioni locali ha dato inizio ad una serie di iniziative che si svolgeranno durante tutto l’arco della bella stagione  lungo la riva del canale Martesana.

Complice una calda  giornata di primavera lo scorso 8 e 9 maggio gli abitanti del quartiere si sono riversati in P.za Costantino per fare acquisti alle bancarelle di artigianato creativo e per partecipare alle iniziative sportive promosse dalle due associazioni.

La biciclettata  e “ Ciclo officina”  che hanno avuto luogo domenica mattina si inseriscono in un progetto di rivalutazione del mezzo a due ruote e della pista ciclabile che costeggia gran parte del canale.

Nel pomeriggio decine di bambini, grazie alla partecipazione dell’associazione Amici della Canoa Fluviale,  hanno potuto percorrere il canale in canoa ed osservare da un punto di vista nuovo il canale e i suoi abitanti.

Accanto all’attività sportiva, Legambiente ed altre associazioni locali hanno promosso un incontro tra abitanti del quartiere e tradizione storico- culturale dei luoghi che si affacciano sul corso d’acqua, testimoni di una storia di parecchi secoli.

È infatti risalente all’epoca romanica l’Abbazia di Santa Maria Rossa in Crescenzago aperta lo scorso 8 maggio ad una visita guidata insieme alla canonica grazie alla mediazione di Legambiente. L’ associazione “Borgovecchio “organizzatrice di una mostra di utensili antichi in ferro battuto e legno realizzata da Roberto Messa  ha aperto al pubblico il chiostro della canonica, oggi abitato da circa una decina di famiglie e considerato un luogo importantissimo perché conserva ancora intatta l’identità storica e culturale del nostro quartiere.

L’associazione, attraverso tali iniziative, si augura che le istituzioni preposte alla conservazione dei beni artistici e culturali si interessino per preservare tale luogo dallo sfruttamento edilizio ricorrente nelle periferie.

 

Daniela Monteverdi

 

    

 

 Il ricordo di Quintino di Vona

 

Chi è Quintino di Vona, cui è dedicata una scuola media della nostra zona? Un martire della Resistenza antifascista, e questo lo sapevamo, ma anche un grande latinista, un uomo di cultura sterminata e di animo gentile e sensibile, una persona di coerenza adamantina e di coraggio eccezionale, disposto ad affrontare ogni rischio per rimanere coerente con i suoi ideali di libertà e di giustizia. Attaccatissimo alla scuola, non ha esitato a rischiare di perdere il suo posto di lavoro pur di non sottomettersi all’obbligo di prendere la tessera del Partito Nazionale Fascista; anzi ha sfidato i più alti gerarchi presentandosi nel 1942 a un Convegno Nazionale sul latino, indetto dal ministero, con la camicia bianca invece della regolamentare camicia nera.

Queste doti di Quintino di Vona sono emerse con chiarezza nel corso del convegno sulla sua opera, che si è tenuto” il 3 giugno 2004 alla scuola media di via Sacchini intitolata al “professore”, sede, fino agli anni Cinquanta, del liceo Carducci, poi trasferito nella sede di via Beroldo.

Al Carducci, un po’ scuola di frontiera dove venivano mandati i professori un sospetti di tiepido entusiasmo nei confronti del duce, già durante gli ultimi anni del fascismo si respirava un’aria di non adesione nei confronti del regime: nel ’35 e nel 36 numerosi docenti si rifiutarono (con mille prudenti motivazioni) di mettersi a disposizione come istruttori dell’Opera Nazionale Balilla, nel ’37 il preside appoggiò e difese una docente accusata di aver pronunciato frasi antifasciste.

Durante la Resistenza nel Liceo si costituì il primo CNL sorto in una scuola, formato dai prof. Alfieri, Massariello, Apollonio, Cabibbe, Rossetti Conti, Lina Merlin, Callegari, Porta e la segretaria Antonia Palazzo, cui si unirono figure straordinarie come Maria Arata, giovane insegnante deportata a Ravensbruck, e Don Locati, insegnante di religione, cappellano delle carceri di S. Vittore e stretto collaboratore di Quintino di Vona in numerose azioni a sostegno dei combattenti per la libertà. Inoltre numerosi studenti parteciparonono alla lotta di liberazione, tra cui Gianfranco Maris, oggi presidente dell’ANED, ed Enzo Capitano, morto di stenti a Mauthausen: a lui, alla presenza dei familiari, è stata dedicata una lapide posta presso l’aula in cui aveva studiato fino al giorno in cui gli squadristi di Salò lo hanno arrestato per consegnarlo ai nazisti.

L’iniziativa che ha celebrato i sessant’anni della fucilazione di Di Vona è stata organizzata dal preside dott. Alfredo Lapini con la collaborazione della dottoressa Patrizia Pozzi; gli oratori ufficiali sono stati il prof. Vincenzo Viola, docente del Carducci, e la professoressa Giovanna Massariello, figlia di Maria Arata; hanno portato la loro testimonianza anche la signora Concetta Principato, figlia di un martire di Piazzale Loreto, e la signora Serafina Rimoldi, che è stata presente alla cattura e della fucilazione di Quintino di Vona. Il momento più emozionante della commemorazione si è avuto però quando Salvatore Capitano ha ricordato il dolore straziante per la morte di suo fratello Enzo: un dolore lontano ma sempre insanabile, un monito senza attenuanti contro il fascismo, ogni forma di oppressione, la guerra che distrugge ogni anelito di umanità.

Approfondimenti:

“I licei Berchet e Carducci durante il fascismo e la Resistenza. L' "arianizzazione" della scuola vista da vicino”. Il libro documenta il contenuto dei tre incontri avvenuti nel 50° della Liberazione, dedicati in particolare a: "Fascistizzazione e controllo della scuola", "Arianizzazione della scuola" e "La scuola milanese e la Resistenza".

 

 

Incontro "a metà" con i candidati del collegio 10

 

 

L’incontro promosso da MartesanaDue giovedì 27 maggio in Villa Pallavicini con i candidati del Collegio 10, si è rivelato un interessante momento di valutazione e confronto tra i candidati del centro-sinistra intervenuti. Già, perché, come era prevedibile, quelli del centro-destra si sono ben guardati dall’intervenire o meglio dal venire a questo appuntamento: ligi alla regola applicata per primo da Berlusconi di evitare confronti  diretti con candidati della parte avversa. Regola misera  per i grandi leader, rischia di essere ridicola per i piccoli; anche se, visto l’andamento di buona parte dei dibattiti televisivi, confessiamo un dubbio: la loro utilità non sempre ci è chiara.

Presi da spirito di servizio, avevamo voluto provare ugualmente ad organizzare quello che probabilmente sarebbe stato l’unico momento di incontro fra icandidati del collegio 10 della Provincia di Milano (copre buona parte del nostro territorio), ma tant’è...

Alla serata sono intervenuti 4 candidati nel nostro collegio del centro-sinistra: Maria Grazia Ciccarelli per i Verdi, Fausto Sanson per i Ds, Luigi Tranquillino di Rifondazione e Aurelio Volpe per la Lista delle liste. Ricordiamo ai nostri lettori che sulla scheda troveranno il candidato Presidente del centro- sinistra con  nove liste collegate (un po’ troppe forse), quello del centro-destra con 5 liste, poi c’è  la Lega che corre da sola e infine altri 11 candidati Presidenti.

La discussione ha spaziato sia su questioni generali che più attinenti al nostro territorio: con  i candidati intenti a confutare le nostre osservazioni sull’utilità di questa Istituzione (per noi un carrozzone più attento alle questioni di potere che alla gestione delle sue competenze e  che potrebbe essere abolito dando più poteri ai Consigli di Zona, facendo il Comune Metropolitano con  la sola Regione) parlando di organo di coordinamento delle politiche dei Comuni, di programmazione territoriale e pianificazione dal basso, di collegamento tra mobilità e territorio e quindi di Gronda Nord, Metrotranviadi e trasporto integrato, di difesa dalla speculazione del Parco agricolo milanese e del mancato decollo del Parco mediavalle del Lambro, ma anche di sanità e tickets, di manutenzione delle scuole, di immigrazione e via Padova. Non tanto un qualsiasi elenco, ma un filo comune che delinea un programma, una strategia, nonostante la ovvia domanda sul perché molte di quelle cose elencate non si sono fatte negli anni (1995 - 1999)in cui ha governato il centro-sinistra.

Ora si tratta di guardare al futuro facendo tesoro degli errori del passato. Speriamo bene...

 

Paolo Pinardi

 

 

 Il mandato di Don Ciotti ad Agnoletto

Sulle "e", non sulle "o"

"Generosità ed impegno", "tutela della salute e dell'ambiente", "attenzione al locale e al globale", "giustizia e diritti", "voglia di servizio e passione per la politica": queste ti auguro che continuino ad essere le tue linee guida. In questi anni Vittorio ha avuto il pregio di lavorare sulle "e" non sulle "o", cercando di costruire rapporti,relazioni, collaborazioni. L'impegno sul G8 di Genova è stato un esempio. Insieme ad altri lo abbiamo condiviso anche nelle giornate più amare e difficili. E' stato importante coniugare la solidarietà e la giustizia. Il movimento è la più grande espressione di "e", non di "o", di realtà, contesti, che si sono messi insieme. Il futuro sarà possibile con questa vocale, con questa piccola congiunzione "e". Solo così sarà possibile il cambiamento che non può essere opera di navigatori solitari, è invece necessario lavorare per costruire ponti insieme. Vittorio ha rappresentato tutto questo, anche in giornate difficili. Ti hanno attaccato, hanno individuato nella tua persona, e in pochi altri, l'obiettivo da colpire, quando ha fatto comodo. L'unico consiglio che ti posso esprimere in questa gioia di condividere le "e", non le "o", è questo: non andare a trasmissioni televisive che sono pronte per strumentalizzarti. So che lo fai perché sei generoso ... lascia stare, lasciali stare. Lascia che si facciano male da soli. La "e" è stato il dono che tu ci hai fatto. L'augurio da un signore della strada. Ma permettimi che l'augurio più provocante per la tua campagna lo faccia un signore vecchio di settanta anni, di cui non conosco il nome, che fa parte del popolo della strada. L' ho conosciuto a Torino in via Po, dentro alla sua scatola di cartone, i suoi quattro stracci. Proprio un povero Cristo, uno dei tanti crocifissi che incontriamo nelle nostre strade. Credo che sia lui, questa sera, a farti gli auguri. Non so se andrà a votare, non ci interessa. Questo signore, che ho incontrato con la sua disperazione e con la sua intelligenza, sotto le feste natalizie, stanco di chiedere elemosine aveva scritto un grande cartello alle sue spalle: "Mi crea più sofferenza la vostra indifferenza, che la mia pancia vuota". Non ci è chiesto solo di essere buoni, ma di essere giusti! Porta in Europa questa dimensione della giustizia. Tanti pensano che basta solo un poco di bontà! Al G8 di Genova abbiamo verificato che a fronte alla promessa di 7 miliardi di dollari destinati alla lotta contro Aids per due anni, l'effettiva spesa è stata di 110 milioni di dollari; cioè niente! Giustizia e verità Siamo coscienti che non si può costruire giustizia senza ricerca della verità! Vittorio ha fatto questo, dicendo cose contro corrente. Non venga mai meno anche in quelle aule europee. Parlando con un canidato sindaco gli ho detto di essere un sindaco "fuori dal comune". Cioè di essere capace di stare non solo nel Palazzo, ma di confrontarsi con la storia delle persone, che non venga mai meno questo faccia a faccia con le persone. Quante persone abbiamo visto in questi anni che condividevano le nostre idee e poi ci hanno tradito andando a votare in senso contrario al mandato assunto insieme. Tutto questo perché bisognava "mediare". Mediare che cosa? Mediare sulla pelle delle persone? Calpestando la loro dignità?L'impegno che sento, condiviso in tante battaglie, è quello per costruire questa giustizia. Batterci per questi diritti, assumendoci la nostra parte di dovere e responsabilità, ma anche nella coscienza che prima del diritto c'è la dignità umana. Che prima, sempre prima, c'è una  risposta di dignità umana.

 Non ti lasceremo tranquillo

 Credo che non ti lasceremo solo. Con un po' di presunzione dico, citando don Milani che scrive a Pivetta, "una volta raggiunto un traguardo di servizio nell'impegno politico, allora io non ti lascerò tranquillo". E, caro Vittorio, tu lo sai, anche in questi anni in cui non sempre siamo stati d'accordo l'amicizia non è mai venuta meno perché fatta di queste verità, a volte scomode. E sono qui per affetto alla tua persona. Mi dicono che sono di parte? Certo che lo sono, vorrei ben vedere! Abbiamo detto loro, che se votavano in un certo modo non li avremmo più votati. Oggi tutti che chiamano! Vergognosi! L'entrata in guerra dell'Italia è stata fatta con la modifica della legge 185 sul traffico delle armi. E' quello il passaggio! Tre scelte da non perdere mai.

Ricordo quando dopo Genova, chiuso nella tua casa a Milano, da Torino ti ho raggiunto. Eri in una totale solitudine e disperazione: minacciato, giudicato, etichettato. Oggi ti esprimiamo gratitudine perché, nonostante quella sofferenza che tutti abbiamo provato profondamente, quella scelta di essere a Genova in quel modo, ci permette oggi di essere qui a ragionare, riflettere insieme per una Europa diversa. Alcuni contenuti, nonostante tutto, sono passati grazie a questo lavoro. Vittorio, non perdere mai per strada tre scelte di politica sociale.

1 - L'impegno che abbiamo condiviso in questi anni è stato quello di liberare i poveri. La libertà dal bisogno : questo è il nostro impegno! La riduzione di stati di indigenza e precarietà. In Europa i dati sono veramente impressionanti. La rimozione degli ostacoli che creano questa situazione.

2 - Integrare gli esclusi, che significa realizzare la pienezza della cittadinanza per chi è ai margini. I diritti sociali, civili e politici siano veramente garantiti, non rimangano solo diritti sulla carta nella Costituzione europea.

3 - Socializzare gli inclusi. Significa una società solidale giusta. Non si è cittadini se siamo piegati in noi stessi. Ci vuole la corresponsabilità.

Non vogliamo essere i delegati che si occupano degli esclusi, vogliamo costruire insieme dei percorsi, far crescere anche il grado di conoscenza, consapevolezza, insieme agli inclusi.