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una facile guida alla consultazione dei siti contenenti informazioni in materia pensionistica

 

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Dalle riforme pensionistiche all'organizzazione del lavoro in Italia e in Europa. E non solo...

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 Le pagine che state consultando si propongono di fornire informazioni utili a quella massa di lavoratori o ex-lavoratori dipendenti con un’età anagrafica tra i 40 e i 55 anni che si trovino oggi a vivere una delle seguenti condizioni:

 

ex-lavoratori dipendenti disoccupati, che non hanno ancora acquisito il diritto alla pensione o perché gli anni di contributi versati sono insufficienti o perché non hanno ancora raggiunto l’età anagrafica imposta dalle recenti riforme previdenziali;

 

ex-lavoratori dipendenti espulsi dal ciclo produttivo che svolgono lavori e mansioni dequalificate e sottopagate in attesa di maturare quel diritto alla pensione che oggi non viene loro riconosciuto o perché gli anni di contributi versati sono insufficienti o perché non hanno ancora raggiunto l’età anagrafica imposta dalle recenti riforme previdenziali;

 

lavoratori dipendenti in mobilità prolungata cui vengono corrisposte paghe mensili al limite della sussistenza, con impossibilità di svolgere altre attività pena la perdita dei “privilegi” connessi allo stato di mobilità, per i quali si prospetta il mantenimento dell’attuale condizione fino al raggiungimento dei termini per il diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità;

 

lavoratori dipendenti che si trovano in condizioni di mobilità o di ricollocamento interno all’azienda e che, in funzione delle esigenze aziendali, rischiano di dover accettare proposte di inserimento nelle liste di mobilità esterna o incentivazioni alle dimissioni volontarie;

 

lavoratori dipendenti discriminati e sottoposti a pratiche di mobbing con l’obiettivo aziendale di spingerli alle dimissioni  volontarie;

 

lavoratori che percepiscono un disinteresse aziendale per il loro ruolo, o che temono che l’azienda stia valutando la possibilità di una loro sostituzione con giovani assunti con contratti speciali il cui costo risulta essere enormemente più vantaggioso per l’azienda;

 

lavoratori coinvolti in processi aziendali di fusione, accorpamento, ristrutturazione, cessione di attività, tutti processi che hanno come “normale” conseguenza la riduzione di una parte della mano d’opera.

 

A tutti questi lavoratori ci proponiamo di offrire un punto di riferimento a cui rivolgersi per chiedere informazioni, e consigli, per segnalare quanto avviene nelle aziende in cui si trovano a lavorare, per comunicare la propria condizione di disagio e, infine per confrontarsi con una platea di uomini e donne che si trovano oggi a vivere gravi situazioni di malessere.

A partire dalla costruzione di queste pagine ci poniamo però l’obiettivo più ambizioso di raccogliere, organizzare, dare visibilità concreta e difendere in tutte le sedi più opportune le esigenze di questo “ceto” di lavoratori che tanto ha contribuito alla crescita ed allo sviluppo del nostro paese e che vive oggi un totale isolamento e disinteresse da parte delle Istituzioni e delle stesse organizzazioni politiche e sindacali preposte alla difesa dei loro diritti.

 

per ulteriori informazioni: atdalit@yahoo.it

 

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BREVE GLOSSARIO PENSIONISTICO

Aliquota di computo

Nel sistema contributivo di calcolo della pensione è la quota della retribuzione pensionabile che è considerata accantonata ai fini della determinazione dell'ammontare della pensione. Per i lavoratori dipendenti è stata fissata al 33%, per i lavoratori autonomi al 20%. Così, ad es., se in un certo anno un lavoratore dipendente avrà avuto una retribuzione pensionabile di £.30.000.000, per effetto dell'aliquota di computo avrà accantonato £.9.900.000 (£.30.000.000 x 33%).

Aliquota di rendimento

Nel sistema retributivo di calcolo della pensione è il numero che, ai fini del calcolo della pensione, indica, in termini di percentuale della retribuzione pensionabile, l'importo della pensione per ogni anno di contribuzione. Oggi, per le gestioni pensionistiche obbligatorie, tale aliquota è pari al 2%. Per fare un esempio di applicazione dell'aliquota, se un soggetto può far valere 35 anni di contribuzione, l'importo della sua pensione sarà pari al 70% (35 x 2%) della retribuzione pensionabile. Oltre un certo limite della retribuzione pensionabile (denominato "tetto pensionabile") tale aliquota si riduce però progressivamente, diventando quindi meno redditizia ai fini della misura della pensione.

Anzianità contributiva

In riferimento alla vita di una persona, l'anzianità contributiva indica la somma dei periodi di tempo che risultano coperti dal versamento dei contributi.

Assicurazione generale obbligatoria (A.G.O.)

E' l'assicurazione cui è obbligatoriamente iscritta la grande maggioranza dei lavoratori subordinati del settore privato e di una piccola parte del settore pubblico, vale a dire i dipendenti di alcuni enti del parastato. Si intendono assicurate all'A.G.O. tutte le persone di ambo i sessi che abbiano compiuto il 14° anno di età e che prestino attività retribuita nell'ambito del territorio italiano. E' gestita dall'INPS e copre i rischi di invalidità, vecchiaia e morte.

Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori autonomi

E' l'assicurazione cui sono obbligatoriamente iscritte tre categorie di lavoratori autonomi: i coltivatori diretti, mezzadri e coloni; gli artigiani; i commercianti. A ognuna di queste categorie fa capo una gestione speciale dotata di autonomia finanziaria e di separata contabilità. Le tre gestioni, amministrate dall'INPS, coprono i rischi di invalidità, vecchiaia e morte.

Coefficiente di trasformazione

Nel sistema contributivo di calcolo della pensione è il valore per il quale va moltiplicato il montante contributivo accumulato dal lavoratore per ottenere l'importo annuo della pensione. Tale valore diventa progressivamente più favorevole all'aumentare dell'età scelta per andare in pensione. Oscilla infatti tra lo 0,04720 e lo 0,06136, previsti, rispettivamente, per chi va in pensione a 57 anni e 65 anni.

Contribuzione

E' la periodica erogazione monetaria, connessa all'esistenza di un'attività lavorativa, destinata al finanziamento del sistema di previdenza sociale. La contribuzione può essere: obbligatoria, alla quale concorrono, di solito in diversa misura, datore di lavoro e lavoratore; figurativa, quando per determinati periodi di copertura previdenziale (es. servizio militare) il finanziamento pubblico si sostituisce ai soggetti del rapporto di lavoro; volontaria, se, in caso di interruzione del rapporto di lavoro, l'impegno contributivo è sostenuto direttamente dal soggetto interessato; da riscatto, quando è finalizzata a far valere ai fini pensionistici un precedente periodo, ad es. di studi universitari.

Età pensionabile

E' l'età raggiunta la quale l'iscritto ad un fondo pensionistico matura il diritto alla pensione di vecchiaia.

Fondo pensioni lavoratori dipendenti (F.P.L.D.)

E' il fondo pensionistico in cui rientrano i lavoratori dipendenti iscritti all'Assicurazione generale obbligatoria gestita dall'INPS.

I.N.P.D.A.I.

E’ la sigla dell’”Istituto nazionale di previdenza per i dirigenti delle aziende industriali” a cui sono appunto iscritti i dirigenti che prestano lavoro presso queste imprese.

I.N.P.D.A.P.

E' la sigla dell'"Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica", l'Ente pensionistico nato dalla fusione di varie gestioni pensionistiche (tra cui la CPDEL) cui sono iscritti i dipendenti dello Stato e delle amministrazioni statali con ordinamento autonomo, i dipendenti degli enti locali, i sanitari degli enti locali, gli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate, gli ufficiali giudiziari e i coadiutori.

Montante contributivo

Nel sistema contributivo di calcolo della pensione è la somma di tutti i contributi accantonati ai fini del calcolo della pensione. Per salvaguardare il valore del montante rispetto all'andamento dei prezzi e quindi alla ricchezza prodotta dal Paese, è stata prevista la rivalutazione annuale del montante stesso in base alla variazione del PIL (prodotto interno lordo) negli ultimi 5 anni.

Pensione supplementare

E' la pensione di vecchiaia erogata in favore dell’iscritto all’assicurazione generale obbligatoria che, compiuta l'età pensionabile e non essendosi avvalso della facoltà di ricongiunzione, non avrebbe una contribuzione sufficiente per ottenere la prestazione pensionistica ma ne ha comunque diritto poiché è titolare di una pensione in un'altra gestione o fondo pensionistico.

Retribuzione pensionabile

Nel sistema retributivo di calcolo della pensione, per retribuzione pensionabile si intende quella parte di retribuzione da prendere in considerazione ai fini della determinazione dell'importo della pensione. Più precisamente, rappresenta l'importo della retribuzione su cui commisurare, ai fini della determinazione dell'ammontare della pensione, la percentuale ottenuta dalla moltiplicazione dell'anzianità contributiva per l'aliquota di rendimento.

Ricongiunzione

E’ l’operazione contabile amministrativa attraverso la quale un lavoratore può riunire sotto le competenze di uno stesso ente previdenziale (es.: INPS, INPAD, INPDAI, ecc.) i contributi versati nel corso della propria attività lavorativa. Se ad esempio un dipendente ha versato 20 anni di contributi all’INPS e, successivamente, in ragione della sua promozione alla categoria dirigenziale, è passato alla gestione INPDAI può richiedere l’accorpamento di tutti i suoi contributi sotto la gestione INPS o sotto quella INPDAI. L’accorpamento, in passato veniva deciso in relazione al fatto che uno dei due enti offriva maggiori vantaggi rispetto all’altro. Sempre in passato l’operazione di ricongiungimento veniva fatto a titolo non oneroso per chi la richiedeva. Oggi il fattore convenienza si è andato riducendo in conseguenza della parificazione dei trattamenti pensionistici ed i ricongiungimenti implicano di norma un costo a carico del richiedente

Tetto pensionabile

E' l'importo massimo della retribuzione annua pensionabile oltre il quale non si applica più, per il calcolo della pensione nel sistema retributivo, l'aliquota di rendimento ordinaria (pari, dal 1995, al 2% per tutte le gestioni pensionistiche obbligatorie) ma delle aliquote via via decrescenti e quindi meno redditizie ai fini dell'importo totale del trattamento pensionistico. Per l'anno 1998, il tetto pensionabile, che è rivalutato ogni anno con un meccanismo di adeguamento alle variazioni del costo della vita, è di £. 64.126.000.

 

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